In pochi giorni dall’uscita Dietro i suoi Occhi è diventata una delle serie più viste in Italia su Netflix, stabilmente nella top10 della piattaforma. E in un periodo piuttosto povero di nuovi titoli interessanti non è strano che questa serie inglese creata da Steve Lightfoot e diretta da Erik Richter Strand si stia facendo notare. Prodotta da The Left Bank, la casa di produzione dell’acclamata The Crown, è la storia di un triangolo amoroso fondato su segreti inquietanti che faranno dubitare il pubblico fino all’ultimo nell’individuazione di vittime e carnefici.
Ambientata a Londra, la miniserie in sei episodi ruota attorno a quattro personaggi: il titolo Dietro i suoi Occhi si riferisce allo sguardo glaciale di Adele (Eve Hewson), casalinga apparentemente psicolabile sposata con lo psichiatra David (Tom Bateman), suo amore adolescenziale. Sofferente in un matrimonio infelice con una donna di cui sembra prendersi cura più come medico che come marito, David inizia una storia con Louise (Simona Brown), ragazza madre conosciuta per caso la sera prima di scoprire che sarebbe stata la sua segretaria nel nuovo studio medico in cui inizierà a lavorare. Louise diventerà l’amante di David ma anche l’amica di Adele, dopo essere stata avvicinata da quest’ultima in modo apparentemente casuale e finirà per scavare nel loro rapporto malato, chiedendosi chi tra i due coniugi manipoli l’altro e per quali fini. Infine, personaggio secondario ma cruciale di Dietro i suoi Occhi è Rob (Robert Aramayo), il migliore amico di Adele conosciuto nella comunità di recupero in cui entrambi sono stati rinchiusi da adolescenti, lui per tossicodipendenza e lei per i problemi di salute mentale dopo la morte dei genitori nell’incendio da cui l’ha salvata David.
In una trama che alterna il triangolo del presente (Louise-David-Adele) a quello del passato (Adele-David-Rob) a vera scommessa è arrivare alla fine di Dietro i suoi Occhi. I primi tre episodi di questa miniserie a lenta combustione sono di una lentezza estenuante, con una continua evocazione di un’atmosfera di paura/soprannaturale che però sembra non essere giustificata dalla trama fattuale, come una continua e forzata dicotomia semantica tra ciò che avviene e ciò che dovrebbe suggestionare lo spettatore. E l’auspicata suggestione è ricercata con trovate perlopiù ridicole come i fermo-immagine dei protagonisti, gli effetti speciali ingiustificati inseriti qua e là, l’eccesso di scene oniriche, per non dire della recitazione talvolta imbarazzante. Superato questo impasse non da poco, la svolta arriva col quarto episodio e in particolare con la scena finale, che sembra portare la serie più sul piano del crime che su quello sovrumano. Ma solo per un attimo.
Il colpo di scena, non inatteso in verità, arriva ad accelerare incredibilmente la trama di Dietro i suoi Occhi, che comincia improvvisamente a correre e a recuperare tutto il tempo inutilmente perso nella prima metà di stagione. Ma l’idea che dietro i misteri dell’inquietante coppia ci sia solo un crimine da nascondere è presto superata da una svolta esoterica, spiegata proprio in questi termini dai protagonisti. Il quinto e sesto episodio completano la transizione di questo thriller da crime/mistery a racconto dagli elementi sovrannaturali, inserendo il concetto discutibile della proiezione astrale dell’anima fuori dai corpi (sì era qualcosa che avevamo già sperimentato con Prue Halliwell in Streghe nei lontani anni Novanta, ma qui non ci sono demoni da sconfiggere, se non quelli interiori).
La svolta trascendentale della parte finale di Dietro i suoi Occhi è folle, selvaggia, scioccante, potrebbe allo stesso tempo conquistare lo spettatore o perderlo in una sonora risata, ma è perfettamente sensata nell’ambito di una serie che gioca interamente sulla dimensione dell’inconscio, dei sogni, della possibilità di scavare dentro se stessi in modo consapevole o meno. Certo, nel mezzo ci sono anche la tossicodipendenza, i disturbi psichici, le dipendenze affettive, ma ad un certo punto passa tutto in secondo piano quando l’elemento dell’astrazione da sé prende il sopravvento e spiega in modo decisamente geniale cosa lo spettatore abbia visto fino a quel momento, un disvelamento sorprendente che implica un nuovo livello di interpretazione.
Quel finale di Dietro i suoi Occhi che rimette tutto in discussione, tanto sorprendente quanto criticato dal pubblico perché considerato non plausibile, è in realtà perfettamente coerente con lo spirito della serie e la sua dimensione sempre al confine tra il reale e surreale, in un tentativo di esplorazione della psiche umana certamente un po’ confuso che prova a risultare – inutilmente – inquietante. Un finale destinato a dividere così come l’intera serie, ma che in fondo è l’unica cosa che rimarrà allo spettatore di quanto ha visto. Perché in fondo di triangoli amorosi e di amanti e di turbe psichiche è pieno il mondo della serialità. E nessuno si sarebbe ricordato di questa serie – francamente, di cose memorabili non ce ne sono, ad eccezione degli occhi di ghiaccio dell’incantevole Eve Hewson, figlia di Bono degli U2 – senza quell’eccellente trovata finale, che rispecchia la trama del romanzo omonimo di Sarah Pinborough Behind Her Eyes. Di sicuro questa serie fa sperare che The Left Bank continui a produrre nuovi format originali per Netflix, spaziando tra famiglie reali, coppie da incubo e chissà quali altre storie.
- Pinborough, Sarah (Author)