Solo poche ore fa, è arrivato un annuncio che in molti aspettavano già da tempo: il Festival di Cannes 2020, uno degli eventi cinematografici più importanti del mondo, non si terrà dal 12 al 23 maggio. La causa, come deducibile, è l’emergenza Coronavirus. Spike Lee, che quest’anno è stato nominato presidente della giuria, ha commentato la scelta degli organizzatori.
Sono d’accordo al 100% con Thierry [Frémaux, il direttore del festival, ndr] e il Festival di Cannes. Il mondo è cambiato e sta continuando a darlo ogni giorno.
Sono queste le parole del cineasta, che ha anche citato quanto detto dal presidente francese. Emmanuel Macron, proprio durante gli scorsi giorni, ha infatti deciso di adottare delle misure per contenere la diffusione del virus, dicendo più volte “Siamo in guerra”.
Lee ha sottolineato che alcune persone stanno morendo e, in questa particolare situazione, è necessario porre in secondo piano ciò che ci piace, come i film, lo sport e la TV. Sono stati numerosissimi, durante gli ultimi mesi, gli eventi cancellati e i film posticipati.
Il celebre cineasta ha poi dichiarato che vorrebbe partecipare al Festival anche se esso venisse posticipato. La kermesse rappresenta infatti uno tra gli eventi più attesi da tutti gli appassionati di cinema.
Non dimentichiamo che è il festival cinematografico più grande del mondo, il palcoscenico più ampio per il cinema e io sarò il primo presidente della giuria afroamericano. Non posso fingere di sapere cosa accadrà domani. Tutti devono pregare e inginocchiarsi, usciremo da questa situazione, troveremo un vaccino, ci rialzeremo fisicamente, emotivamente e dal punto di vista economico.
Spike Lee commenta le parole di Trump
Spike Lee, durante l’intervista rilasciata a Variety, ha invitato il Presidente degli Stati Uniti d’America a smettere di chiamare il Covid-19 il “virus cinese” perché “sta mettendo gli americani di origine asiatica a rischio in questa nazione”. Il cineasta, che pochi anni fa vinse il Premio Oscar alla carriera, è infatti da sempre molto sensibile alle tematiche sociali e al razzismo. Attualmente – come da lui stesso dichiarato – vive a Brooklyn e sta passando questo periodo in compagnia della propria famiglia.