A poche settimane dal debutto su Netflix de La Casa di Carta 4, parte la promozione della nuova stagione da parte del cast. Non ci saranno probabilmente grandi eventi pubblici, né premiere in vari paesi nel mondo come avvenuto la scorsa estate per la terza stagione, quando il cast girò il mondo per il lancio dei nuovi episodi, passando anche da Milano per l’anteprima in Piazza Affari. Stavolta c’è di mezzo la pandemia da Coronavirus di cui ormai l’Europa è diventata il principale focolaio – Cina a parte – e inevitabilmente ci sarà una stretta sul fronte promozionale. Ma gli attori continueranno a ricordare l’appuntamento del 3 aprile con interviste e post sui social. Il poster della nuova stagione, ad esempio, è stato appena diffuso da Netflix e dall’intero cast.
Il protagonista Alvaro Morte, ad esempio, ha rilasciato un’intervista alla testata spagnola Clarin, parlando dell’evoluzione del suo personaggio dalla prima alla quarta stagione: stratega della prima rapina alla Zecca di Stato spagnola, ora alla guida di quella alla Banca Centrale di Spagna, è passato da maniaco del controllo a uomo innamorato che accetta di condividere il comando con la sua compagna, l’ex poliziotta Raquel. E questo ha trasformato non poco la sua attitudine al rischio.
La serie, spiega Morte, ha cercato di mettere tutti i personaggi nelle condizioni di scavare più a fondo dentro se stessi: questa evoluzione imprevista – come impreviste erano la terza e quarta stagione volute da Netflix – è stata necessaria per garantire l’avanzamento della trama.
Era molto necessario far uscire i personaggi dalla loro zona di comfort, perché li conoscevamo già e sapevamo come erano e come funzionavano. Volevamo portarli in situazioni totalmente diverse. Il Professore è molto controllato, molto previdente, gli piace avere tutto sotto la sua guida, e arrivavamo dalla prima e seconda stagione, alla Zecca di Stato, in cui aveva pianificato tutto, fino all’ultimo dettaglio, eppure qualcosa ancora gli era sfuggito di mano. Immagina ora, quando improvvisamente, con un nuovo piano di cui non si fida, deve iniziare ad assemblarlo, tornare in dietro, ribaltarlo per farlo funzionare. È una cosa più complicata. A ciò si aggiunge il fatto che ora è un personaggio in una relazione d’amore, quando nelle prime due stagioni era solo ed era ovviamente un solitario. Ora ha la sfida di condividere la vita con qualcuno e scopre che gli dà fastidio dover pianificare fianco a fianco. Quelle erano le sfide necessarie che hanno evoluto il personaggio per migliorare la trama.
Morte ha anche ricordato come il finale della seconda stagione (in realtà la seconda parte di un unico capitolo) fosse stato concepito come conclusione definitiva della serie. Impossibile, dunque, non deludere qualcuno nel momento in cui si è dovuto rimettere mano ad un progetto che di fatto era già concluso. L’attore sembra consapevole del rischio di insoddisfazione che deriva dall’aver prolungato una trama chiusa, ma lo accetta volentieri perché pensa che questi personaggi abbiano ancora molto da dire.
Venivamo da una seconda parte che si supponeva fosse la fine, quindi l’unica cosa che potevamo fare nella nostra ambizione era fare il lavoro nel miglior modo possibile, sapendo che è molto difficile piacere a tutti perché tutti inizieranno a immaginare e desiderare di vederla finire in modo diverso. In effetti, penso che sia impossibile soddisfare tutti, ma, da parte mia, mi concentro solo sul fare bene il mio lavoro e poi vediamo.
La Casa di Carta 4, in arrivo su Netflix il 13 aprile con 8 nuovi episodi, ripartirà dall’attentato della polizia ai danni di Nairobi e dalla cattura di Raquel, ma vedrà anche nuovi personaggi prendere la scena, come mostra il trailer ufficiale. Netflix non ha ancora annunciato il rinnovo della serie, ma una quinta stagione è già nell’aria.