Da un paio di giorni a questa parte si è diffuso in rete il timore di andare incontro ad una truffa contactless. Nello specifico, è stato condotto quello che l’autore ha definito “esperimento sociale” nella metropolitana di Roma, con cui si sono creati i presupposti per riprendere un argomento da noi in parte trattato diversi mesi fa. Nelle immagini in questione, si fa riferimento ad un soggetto che, munito di POS all’interno di un treno, sarebbe stato in grado di prelevare 10 euro dalla carta della vittima in modo rapido e semplice.
Per la cronaca, non tutti sanno che per importi inferiori ai 25 euro non sia richiesto il codice PIN al titolare della carta al momento del pagamento. Insomma, la truffa contactless secondo l’autore del video consiste in questi piccoli prelievi semplicemente portandosi a distanza ravvicinata rispetto ad un normale utente. Tesi, questa, che a detta di BUTAC non sta né in cielo, né in terra. A conti fatti, si viene a creare inutile allarmismo tra le persone e ci viene spiegato il motivo.
Una bufala la truffa contactless denunciata a Roma
Per quale motivo gli utenti non devono temere la truffa contactless? In primis, basterebbe attivare SMS di notifica per ciascun movimento in entrata ed uscita per essere avvertiti in tempo reale, senza dimenticare che tali movimenti siano facilmente tracciabili. Il malintenzionato, come riporta anche Bufale, dovrebbe mettere a rischio la propria posizione per importi davvero minimi e con una procedura che dà nell’occhio.
A questo si aggiunge il fatto che la truffa contactless richieda la presenza a meno di 3 centimetri del POS rispetto alla carta, oltre al fatto che la crittografia imporrebbe al truffatore il fatto di avere contatti diretti (e consenzienti) presso istituti bancari legati a conti e carte della vittima. Insomma, uno scenario altamente improbabile ad inizio 2020, per non dire impossibile.