In Book Club – Tutto può succedere quattro mature signore, amiche da una vita, hanno l’abitudine di riunirsi nel loro club di lettrici per confrontarsi sul libro del momento e parlare delle loro traversie. C’è Vivian (Jane Fonda), albergatrice di successo, spirito indipendente e volitivo che non s’è mai legata a nessuno. Sharon (Candice Bergen) è una seriosa giudice federale separata, che da quando l’ex marito s’è fidanzato con una ragazzina non vuole saperne più di uomini. La ristoratrice Carol (Mary Steenburgen) è ancora innamorata del marito con cui sta da quarant’anni, ma la routine ha spento la fiamma della passione. Dulcis in fundo c’è Diane (Keaton), vedova con due figlie apprensive che vorrebbero si trasferisse da loro: ed è lei la narratrice che ci conduce dentro la storia.
Quattro donne cementate da un legame inossidabile che si confrontono sulle loro ambasce sentimentali e non: ricorda qualcosa? Ovviamente è impossibile non pensare a Sex and the City. Book Club è un Sex and the City per la terza età, e va detto che il film diretto da Bill Holderman ha anticipato gli ideatori della celebre serie tv dato che, è notizia dell’ultim’ora, la sua creatrice, la scrittrice Candace Bushnell, sta pensando a una serie dedicata al sesso tra cinquantenni e sessantenni, basata sul suo nuovo libro.
Book Club va oltre, parlando di donne intorno ai settant’anni e più, ovviamente in splendida forma – Jane Fonda è addirittura oltre gli ottanta, ma è impossibile crederci. E tocca a lei la parte della Samantha di turno, cioè la mangiauomini impenitente. Anche le amiche ricordano nel tratteggio dei caratteri i personaggi di Sex and the City: Diane è la narratrice alla Carrie che tira le fila, Carol è romantica come Charlotte, Sharon s’è fatta una reputazione grazie al lavoro ma non è una bacchettona. Quando sceglieranno come lettura Cinquanta sfumature di grigio (divorandosi l’intera trilogia), qualcosa scatterà anche nelle più assopite tra loro, facendole capire che c’è ancora possibilità di sperimentare, che si tratti di iscriversi a chat per incontri o cercare un modo per ridar vita allo stanco ménage familiare.
Ormai sono sempre più numerose le commedie tarate su un target maturo, e Book Club rientra perfettamente nella categoria, ripagato da un bel successo, visto che al botteghino americano gli incassi hanno sfiorato i 70 milioni di dollari. Il film è giocato su binari molto prevedibili, ma un po’ al di sopra della media delle solite commedie romantiche. Primo, grazie al quartetto di attrici di classe, che tengono passabilmente a freno l’insopportabile recitazione fasulla da rom-com. Secondo, il fatto che si parli di sesso e sentimenti riferendosi a donne con una diversa e più compiuta esperienza della vita, dà quasi naturalmente al racconto un sapore dolceamaro. Sono persone che, alcune dopo molti anni, decidono di rimettersi in gioco, quindi inevitabilmente affiora qualche apprensione. E la consapevolezza del passare degli anni dà ai dialoghi un taglio che unisce ironia e cinismo. Come quando Carol dice: “Da quando il sesso non è una buona ragione per un uomo?”. E Vivian ribatte, saggia: “Non hai a che fare con un uomo, ma con un uomo anziano. È un animale completamente diverso”.
Certo, in Book Club a queste splendide signore il destino riserva comunque il meglio, perché intorno a loro ronzano fascinosissimi uomini agée come Andy Garcia e Don Johnson, e allora capitolare diventa facile. Comunque una qualche morale da Book Club la si può ricavare: ed è quella, banale ma vera, che a qualunque età amore e sesso restano il sale della vita, senza i quali si sprofonderebbe nella più tetra malinconia. Lo spettatore più giovane, invece, sarà portato a pensare un’altra cosa: che sono rimaste solo le persone mature – se benestanti e in ottima salute come le quattro protagoniste, non dimentichiamolo – a potersela godere per davvero. I/le trentenni, quarantenni e cinquantenni, in perenne rincorsa tra carriere precarie, figli, divorzi e mutui da pagare, probabilmente non hanno né il tempo né la voglia per farlo.