Gloria Bell non ci sta a diventare una “gattara”. Ha cinquant’anni, divorziata da dodici, due figli indipendenti, un lavoro che la impegna tutto il giorno, ma la sera no. Quando è sera Gloria balla, conosce nuovi amici nei locali di Los Angeles e non le va giù di ritrovare puntualmente, al rientro in appartamento, quel gatto non suo, spuntato chissà da dove per farle compagnia e invadere i suoi spazi.”La vita passa in fretta” è il senso del discorso che la madre di Gloria le ripete ogni dieci anni e Gloria sa di avere il diritto a vivere la propria vita.
Gloria Bell stavolta è la bellissima Julianne Moore, nel remake del Film Gloria (2013) dello stesso regista cileno Sebastian Lelio, già premiato al Berlino International Film Festival grazie all’interpretazione magistrale di Paulina Garcìa nei panni della protagonista. Continua la ricerca intima del regista di ritratti femminili, sul tema della libertà, dei condizionamenti esterni e del sacrosanto diritto alla felicità.
Dopo i film “Una donna fantastica” (2017) e “Disobedience” (2017), Sebastian Lelio ritorna con la sua Gloria questa volta made in U.S.A. I colori di questo film sono quelli forti e saturi della dei neon da Bar e del sole battente della California. Gloria prova a dar fiducia ad Arnold, interpretato da John Turturro, che tende invece a deluderla, impersonificando quella generazione di uomini di cultura patriarcale e maschilista. “Sei sempre così felice?” E’ la prima domanda o forse la prima accusa di Arnold a Gloria, il preludio della storia tra i due.
Il remake del Film resta un esempio di vita vera, convincente nel merito, meno nel ritmo. E’ a tratti molto lento, come sanno esserlo gli eventi nella quotidianità. L’interpretazione della Moore è credibile e perfettamente in linea con il personaggio, ma manca dell’unicità della Gloria di Paulina Garcìa.
A proposito di remake, il primo piano di Gloria nuda con indosso solo una maglia, riporta automaticamente alla mente la storica sequenza sempre di Julianne Moore nel film “America Oggi”(1993) di Altman, ben ventisei anni fa.
La Gloria del 2019, sulle note della canzone “Gloria” di Umberto Tozzi, ovviamente nella versione inglese degli anni ’80 di Laura Braningan, lascia un messaggio chiaro per bocca della stessa protagonista: Se proprio deve cascare il mondo, meglio andarsene ballando.