Anche J-Ax come Fedez ammette di essersi imborghesito e di aver abbandonato tanti di quei temi che un tempo erano al centro della sua musica. L’occasione per parlarne è stata un’intervista a Otto e Mezzo, che ha preso spunto dai recenti attacchi del rapper al ministro dell’Interno Matteo Salvini, per poi affrontare un dibattito sullo stato della destra e della sinistra in Italia.
Ospite di Lilli Gruber, insieme ai giornalisti Luca Telese e Alessandro Sallusti che hanno provato a leggere i suoi testi rispettivamente da sinistra e da destra rintracciandovi citazioni e (dis)valori, il rapper ha specificato di non voler essere etichettato politicamente, perché non ha tessere di partito e guarda alla politica con spirito critico.
Da simpatizzante del Movimento 5 Stelle, ad esempio, oggi si sente tradito dall’alleanza di governo stabilita con la Lega di Matteo Salvini.
Ho sostenuto il Movimento 5 Stelle nelle sue battaglie per il sociale e contro la corruzione, ma non vivo la politica come un tifoso, non metto nessuna maglia. I politici vanno giudicati giorno per giorno. Per quanto riguarda i 5 Stelle, vederli al governo con Salvini è come svegliarsi un giorno e scoprire che Sofia Loren si è fidanzata con un concorrente di Temptation Islan, è un po’ un trauma.
J-Ax come Fedez non fa mistero di sentirsi ormai un borghese, di essere molto cambiato rispetto agli esordi o ai tempi degli Articolo 31. Un privilegiato che però non nasconde la sua condizione, perché fiero di aver guadagnato molto con il solo lavoro, motivo d’orgoglio per chi ha vissuto un’infanzia umile. Ammettendo di essersi imborghesito e di sentirsi un privilegiato, J-Ax rivendica però il diritto di informarsi e di giudicare i politici a seconda dei loro comportamenti.
Avendo molto tempo e non dovendo lavorare tutto il giorno in fabbrica, mi piace informarmi e valutare i politici per quello che fanno giorno per giorno. C’è chi mi definisce di sinistra, ma lo sono per quanto riguarda i diritti civili e sociali, invece sul fronte economico e delle libertà personali sono un libertario di destra, credo che lo Stato non debba entrare nel privato delle persone (…) Di sicuro non sono un moralista.
J-Ax spiega le sue posizioni anche alla luce della sua storia personale di figlio della classe operaia, cresciuto nella periferia milanese accanto ad un campo rom.
Io sono libertario, non mi ritengo di sinistra, sono come gli autori di South Park, a volte la loro satira è di destra perché la sinistra sono anni che non parla con noi e ci fanno schifo gli hyppie. Io la rabbia non l’ho creata, l’ho cantata, ho cantato una generazione abbandonata dalla sinistra e dalla destra. Nel mio quartiere erano tutti di destra ma non avevano un soldo, mentre mi accorgevo che quando andavo a Milano in centro tutti quelli con la kefiah erano figli di avvocati. In Italia quando sei un’artista una parte del pubblico prova invidia sociale, bisogna far finta di non essere troppo ricchi, molti colleghi lo fanno. Ma dei guadagni fatti onestamente non bisogna vergognarsi.
Pur respingendo le appartenenze ideologiche, J-Ax rivendica la libertà di manifestare la propria opinione contro chi ritiene faccia propaganda e non politica. E nello specifico, di attaccare il ministro dell’Interno.
Matteo Salvini mi preoccupa per la sua bravura con la sua propaganda. Penso che un leader dovrebbe rassicurare un popolo e non spaventarlo. Lui è bravissimo nel creare problemi come l’immigrazione. Per me è come se Salvini fosse Fantozzi e la sinistra e i media italiani sono il boss Cattellani con cui gioca a biliardo: ogni giorno lo sfidano pensando di batterlo e poi perdono 50 a 0, perché lui è l’unico che al “problema” immigrazione dà una soluzione chiara. In realtà io mi fido dei numeri, che dicono che sbarchi e delinquenza stanno calando. Chi distorce la realtà creando consenso e generando paura mi spaventa.
Nessuna rivelazione, infine, sulla fine del sodalizio su Fedez, che pure come lui si era definito “imborghesito” dopo aver raggiunto il successo: “Su questo non rispondo, no comment” ha chiosato J-Ax, come aveva fatto pochi giorni fa l’ex sodale ospite di Maurizio Costanzo a L’intervista.