Fabbricante di Lacrime, un amore sbagliato ma irresistibile: arriva l’atteso film Netflix tratto dal libro omonimo di Erin Doom. Un vero e proprio fenomeno letterario, scoppiato nel 2021: grazie alla grande popolarità avuta su TikTok, l’anno successivo ha venduto 500.000 copie, diventando il romanzo più venduto dell’anno.
Facile capirne il successo: Fabbricante di Lacrime è il nome dato a una leggenda, che sembra legare la dolce e coraggiosa Nica e il tenebroso e misterioso Rigel. Un rapporto impossibile per tutte le ragioni errate, eppure i due ragazzi si attraggono incredibilmente. Alla base del fenomeno creato da Erin Doom c’è una storia d’amore tormentata, che Alessandro Genovesi (10 Giorni senza Mamma, 10 Giorni con Babbo Natale) trasporta sullo schermo attraverso gli occhi dell’adolescente Nica, interpretata da Caterina Ferioli.
L’ambientazione dark ricalca quella narrata nel romanzo della Doom: le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui i due protagonisti sono cresciuti, è un luogo letteralmente di prigionia. I bambini vivono tra dolori e privazioni, ma anche tra leggende. Tra queste c’è quella del Fabbricante di Lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Quando Nica compie diciassette anni, una coppia decide di adottarla: per lei è finalmente giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole e trovare il coraggio di affrontare una nuova vita.
L’ultima persona che vorrebbe accanto è un fratello adottivo, ma i suoi futuri genitori rimangono impressionati dal talento di Rigel (a cui presta il volto il rapper Biondo, al secolo Simone Baldasseroni), bravissimo al pianoforte, e decidono di portare anche lui a casa con loro. La convivenza forzata non è delle migliori, anche perché il ragazzo sembra odiarla e respingerla per dei motivi a Nica sconosciuti.
Fabbricante di Lacrime è un film che parla ai giovani, un dark young adult che segue la scia di questo nuovo genere letterario, e per questo piacerà ai lettori del romanzo. Coloro che invece si approcciano per la prima volta al mondo creato dalla Doom, non troveranno molto da dire: non aspettatevi un fantasy, ma non è neanche un teen drama. Da un punto di vista stilistico, si apprezzano le atmosfere a metà tra la nebbiosa americana Twilight e la sognante italiana 3 Metri Sopra al Cielo (si vede molto l’intenzione di puntare su prodotti della cultura pop per attrarre il pubblico).
Man mano che la narrazione prosegue si fa fatica a tenere il filo, specialmente con due protagonisti che seppur bravi nell’interpretazione, non riescono a farci empatizzare con i loro alter ego. La sceneggiatura è più concentrata rispetto alle oltre 600 pagine dell’opera originale, e anche abbastanza simile in alcune sequenze e dialoghi.
Con una storia più diluita, Fabbricante di Lacrime rimane un discreto film e quindi più facile da seguire per gli amanti del genere.