Dopo l’entrata in vigore effettiva del sistema Piracy Shield, ci si interroga sulle multe per il “pezzotto” per chi usufruisce del servizio pirata soprattutto per la visione di contenuti sportivi senza abbonamento. Negli ultimi giorni, in effetti, il blocco dei link illeciti per lo streaming hanno riguardato non solo il calcio ma anche il basket e presto tante altre discipline. Quali sono stati dunque i primi risultati concreti dello scudo in azione?
Ben 47 link della rete che consentivano la visione illegale dei match negli ultimi giorni sono stati individuati, facendo scattare il blocco di 1019 emittenti pirata entro i 30 minuti dal via della diretta, così come possibile grazie al sistema Piracy Shield da inizio febbraio. Sarebbero circa 100.000 le famiglie colpite in tutta Italia dall’oscuramento degli eventi e su di loro potrebbero abbattersi dei provvedimenti.
Il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza sta supportando il Garante delle Comunicazioni nel nuovo sistema anti-pirateria. L’obiettivo finale non sarà solo quello di bloccare le fonti di streaming illegale ma anche colpire con delle sanzioni chi beneficia del servizio. Le multe per il pezzotto sarebbero previste nelle prossime settimane così come raccontato da La Repubblica, presumibilmente su un campione di utenti.
Quali multe per il pezzotto sono previste in Italia secondo la normativa vigente aggiornata non più tardi dell’autunno scorso. Le sanzioni previste sono diversificate: si parte da 154 euro nel caso di riscontro di una prima violazione. Al contrario, in caso di recidiva l’importo da pagare sale fino a 5000 euro. L’individuazione degli utenti che hanno usufruito del servizio illegale passa per l’individuazione dell’indirizzo IP di connessione del cliente ed eventualmente, almeno in alcuni casi, i dati di pagamento dell’abbonamento pirata con carta (pyure diffuso tra una ristretta cercbia di spettatori degli eventi sportivi.