Il 27 dicembre 1999 Jennifer Lopez fu arrestata insieme al fidanzato di allora, Puff Daddy, mentre i due viaggiavano per Manhattan sui sedili posteriori di un Lincoln Navigator. La polizia rinvenne una pistola calibro 9 all’interno dell’abitacolo. Cos’era successo?
L’arresto di Jennifer Lopez e Puff Daddy
Erano le 2:30 del mattino di lunedì 27 dicembre 1999 quando la polizia fermò il Lincoln Navigator mentre si allontanava da Manhattan. A bordo c’erano l’autista Wardel Fenderson e la guardia del corpo Anthony Jones. Sui sedili posteriori sedevano Jennifer Lopez e il fidanzato Puff Daddy. Gli agenti stavano effettuando dei controlli a seguito di un evento increscioso avvenuto pochi istanti prima.
Al NY Club di Time Square, un night club, c’era stata una sparatoria. Fortunatamente non c’erano morti, bensì solo 3 feriti: una donna ferita lievemente al volto e due uomini colpiti alla spalla, uno dei quali rifiutò le cure. L’agente John Giammarino riferì al Washington Post che nessuno dei quattro occupanti del suv era in possesso di un porto d’armi.
La sparatoria
All’interno del NY Club la polizia fermò Jamal Barrow, un giovane rapper di 19 anni già noto alle autorità, che in quel momento era in possesso di una pistola dello stesso calibro di quella trovata all’interno del suv sul quale viaggiavano Lopez e Daddy.
Alcuni testimoni riferirono che tutto sarebbe iniziato con una discussione tra Puff Daddy e un cliente vicino al bancone del bar. Poco dopo le esplosioni, Puff Daddy fu accompagnato fuori dai responsabili della sicurezza. La coppia fu dunque prelevata dal suv e accompagnata alla stazione di polizia. Jennifer Lopez trascorse almeno 14 ore seduta su una panca, con le manette, a piangere e singhiozzare. Il portavoce della coppia Dan Klores riferì che i due erano semplicemente “vittime di circostanze”.
Jennifer Lopez fu definitivamente scagionata, Puff Daddy finì invece a processo e tutto si concluse nel 2001 senza conseguenze penali.