Quella di Don’t Look Back In Anger degli Oasis è una storia piena di sfumature. Scritta da Noel Gallagher, c’è anche lo zampino del fratello Liam anche se solamente in un verso: il più importante. Uscita il 19 febbraio 1996 come singolo di What’s The Story Morning Glory, Don’t Look Back In Anger è a tutti gli effetti la Let It Be dei fratelli di Manchester, ma anche la loro Hey Jude o Imagine. Proprio da Imagine, del resto, prendono ispirazione gli accordi di pianoforte che sentiamo nell’intro del brano, e da John Lennon non è tutto.
Noel Gallagher voleva raccontare una vita senza rimpianti, per questo mise insieme una serie di ingredienti: All The Young Dudes e Look Back In Anger di David Bowie, “il riassunto di qualcosa che potrebbero aver scritto i Beatles” (disse proprio Noel), un personaggio fittizio scelto come protagonista (Sally) e il pop. Nei fatti Sally non esiste, e il nome arrivò proprio da Liam Gallagher. Come quest’ultimo avrebbe raccontato in un’intervista a NME, Noel era in difficoltà per riempire il ritornello con le parole giuste. Durante un soundcheck, Noel mugugnava a ripetizione su quelle note e Liam gli domandò: “Stavi cantando ‘So Sally can wait‘?”. Noel rispose di no, e Liam replicò: “Beh, dovresti”.
Il resto fu scritto a Parigi durante una notte piovosa. E John Lennon? C’è anche lui, ed è tutto in quel verso: “So I start a revolution from my bed”. Chi e quando fece delle piccole rivoluzioni dal suo letto? Proprio l’ex Beatles con i suoi bed-in, durante i quali nacque e fu registrato l’inno pacifista Give Peace A Chance. Il brano ebbe un successo tale che lo stesso Paul McCartney se ne compiacque, e lo fece con queste parole: “Ci troviamo davanti ad una delle melodie più belle di tutti i tempi”.