Non ci Resta che il Crimine, il cast racconta la serie tv: Marco Giallini & co si tuffano negli anni ’70

Non ci Resta che il Crimine raccontato da Marco Giallini e il cast della serie tv di Sky, tratta dalla trilogia di film di successo.

Credits: Sky Ufficio Stampa


INTERAZIONI: 51

Ironici e amiconi: il cast di Non ci Resta che il Crimine racconta così la serie tv. La trilogia di film di Max Bruno è stata un successo, ed è un’opera che può facilmente essere trasportata anche sul piccolo schermo.

Dopo il viaggio cinematografico indietro nel tempo fino agli anni ‘80, in cui a Roma prosperava la Banda della Magliana, e poi quello nell’Italia fascista degli anni ‘40, la nuova serie Sky Original inizia subito dopo gli eventi dell’ultimo film. Stavolta l’affiatatissima banda di protagonisti si tufferà negli anni ’70, fra gli ambienti della sinistra giovanile e delle contestazioni studentesche e quelli della destra eversiva del Golpe Borghese.

Perché proprio in quella decade storica? Lo ha spiegato Max Bruno, regista dei film e della serie tv di Non ci Resta che il Crimine. “Ho scelto gli anni ’70 perché io sono nato nel giugno del 1970, proprio nei giorni in cui l’Italia giocava sfide storiche e cruciali ai mondiali di calcio. La serie nasce dal mio desiderio un po’ nostalgico: quello, se esistesse la tecnologia del film, di tornare indietro nel tempo e vedere i miei genitori nei giorni prima del parto, vivere quella tensione, la felicità di entrambi, di camminare per le strade romane e vivere quell’atmosfera.” 

Gli anni ’70 non rappresenta solo la nostalgia, ma dal punto di vista politico è stato un periodo molto tosto. “Abbiamo preso in esame il fallito golpe di Borghese nel 1970, che si svilupperà dal terzo episodio“, spiega Bruno. “Un fatto che si rivelò una sorta di farsa e di conseguenza fu preso in giro. Abbiamo pensato che fosse una bellissima metafora per raccontare uno spauracchio che un passo troppo a destra potrebbe portare alla mancanza di libertà.”

Per Gian Marco Tognazzi è stata l’occasione per lavorare di nuovo con dei vecchi amici. “E’ un set davvero molto ironico. Io amo cambiare, mi piace fare sempre ruoli nuovi.” Lo stesso sentimento è confermato anche da Marco Giallini: “Mi ha fatto piacere tornare su questo set, con questi colleghi.”

Per Giampaolo Morelli, la serie tv di Non ci Resta che il Crimine “è un viaggio non solo nel tempo ma anche in se stessi e alla ricerca dell’amicizia”.

Tra le new entry, Maurizio Lastrico, già nel cast di un’altra serie Sky, Call My Agent. Il suo Duccio è “amante della cultura, un sognatore. Ho potuto raccontare anche una persona che per la sua omosessualità ha vissuto alcuni problemi, cosa che succede ancora oggi. Spero di avergli dato umanità”.

Non Ci Resta che il Crimine va in onda con i primi due episodi (in totale ne sono sei) il 1° dicembre su Sky Serie.

Continua a leggere su optimagazine.com.