Il pensiero di Keith Richards su rap e rapper è ben noto, e già negli anni scorsi il chitarrista dei Rolling Stones si è espresso sulle colonne del Daily News. Recentemente, alla vigilia dell’uscita del nuovo album Hackney Diamonds, Richards è tornato sull’argomento in un’intervista concessa a The Telegraph.
Keith Richards, al Daily News, aveva detto:
“Cos’è il rap per me? Beh diciamo tante parole e pochissime cose da dire, pochissimi contenuti. Il rap non ha fatto altro che evidenziare quanta gente sorda ci sia al mondo. Tutto ciò di cui ha veramente bisogno questa gente è una base e qualcuno che ci urli sopra. Credetemi, ci sono tantissime persone che non sanno manco distinguere una nota dall’altra. Ecco, questo è il rap per me“.
Il pop? “Sempre stata spazzatura”
Negli anni la sua opinione non è cambiata, ma a questo giro il chitarrista ne ha anche per il pop, uno stile che per lui “è sempre stata spazzatura“, una musica “sintetizzata e di plastica” che di solito “ascolti in ascensore”.
Per indicare il pop Keith Richards usa la parola “muzak“, termine che i britannici hanno sempre usato per indicare la musica commerciale e che dava anche il titolo a un magazine diffuso in Italia dal 1973.
“Io voglio ascoltare a musica suonata da delle persone che imbracciano gli strumenti“, precisa Keith Richards quando parla della scena pop contemporanea.
Keith Richards contro i rapper
Incalzato da The Telegraph, Keith Richards si è di nuovo espresso sul rap e anche nel 2023 non ha parole gentili nei confronti del mondo delle barre e del flow. Un’opinione coraggiosa, se consideriamo che ormai il rap ha superato le barriere dei quartieri e dell’underground spostandosi sul mainstream con nomi italiani e internazionali che vengono considerati pezzi da 90 della scena.
Le sue parole:
“Non voglio davvero ascoltare della gente che mi urla addosso e mi dice che quella è musica, come il rap. Mi becco già abbastanza urla rimanendo a casa mia”.