Un’atmosfera che solo la chitarra acustica può dare, con quelle nozze tra intimità e leggerezza di cui una buona canzone può farsi messaggera, specie se accompagnata da un testo lucido e una voce che negli anni ha conquistato tanti cuori. Il nuovo singolo di Diodato è Ci Vorrebbe Un Miracolo, estratto dall’ultimo album Così Speciale (2023), ma siamo ben lontani dalla classica canzone d’amore del cantautore valdostano che oggi, 30 agosto, spegne 42 candeline.
Ci Vorrebbe Un Miracolo, come il titolo suggerisce, è una canzone sul caos, lo stesso che ha dato il titolo all’ultimo disco di Fabri Fibra e che non vogliamo nominare quando parliamo di questo periodo storico. Croci, quelle dell’essere umano, trasportate in ogni decade e che non vengono mai smaltite né curate. Si riciclano, semplicemente, e diventano “strazio infinito” che in Diodato provocano un “disagio esistenziale” che gli fa gridare: “Sto per naufragare”, e che per questo lo spingono a cercare aiuto.
Non è un caso se Ci Vorrebbe Un Miracolo è accompagnato da un video ufficiale nato dalla stessa testa del suo cantautore, in cui vediamo noi stessi. Siamo intrappolati in una routine che ci viene presentata come lavoro, ma è un universo alienante nel quale veniamo imboccati di buone intenzioni, senza poter fare altro.
Siamo circondati da narcisisti che sui social ci mostrano sempre quanto siano felici, spesso per raccontarsela mentre in realtà, se osservati con la lente di ingrandimento del buonsenso, calpestano i detriti della loro catastrofe.
Diodato sa sempre trovare le parole giuste per raccontare un disagio, senza violenza. Peculiare è la sua delicatezza, scelta che a questo giro è ricaduta sull’arrangiamento ma che ritroviamo anche nella gentilezza con la quale ci dice che siamo sommersi da tutto, strozzati da tutto e tutti. Specialmente da noi stessi.
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Testo
Gridano i gabbiani
Sul cuore di questa città
In questo tempo ferito
Da questo strazio infinito
C’ho un casino esistenziale
Chiuso dentro al Gulliver
Ma oramai siamo tutti d’accordo sia cosa normaleC’è una folla illegale di gente
Che si beve d’un sorso il presente
E non sente gli odori, non sente ragioni
Non crede più a niente
E chissà se nascono gli amori
Tra le bombe e i gin tonic
O se lucidi aspettano arrivino tempi miglioriCi vorrebbe un miracolo
Ma non so proprio a chi chiederlo
Sto per naufragare
Vienimi a salvare
Vienici a salvare
Non so cosa pensare
Che poi ormai pensare è difficile quanto respirare
È più facile bere, che in fondo al bicchiereC’è ancora chi trova da cantare
Siamo tutti calzini spaiati, bucati e bagnati
Ma convinti che siano quegli altri, poi, ad esser sbagliatiCi vorrebbe un miracolo
Ma non so proprio a chi chiederlo
Sto per naufragare
Vienimi a salvare
Vienici a salvare
Un miracolo
Ma entro la fine del secolo
Se tu sai come fare
Vienimi a salvare
Vienici a salvare
Un miracolo
Ma entro la fine del secolo
Se tu sai come fare
Vienimi a salvare
Vienici a salvare