Ai funerali di Toto Cutugno la folla canta L’Italiano (video)

Bagno di folla per l'ultimo saluto a Toto Cutugno, la folla canta L'Italiano

funerali di toto cutugno

Ph: Michaël Bemelmans/Wikimedia


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Si sono tenuti oggi, giovedì 24 agosto, i funerali di Toto Cutugno. Il cantautore de L’Italiano è scomparso martedì 22 agosto a 80 anni dopo aver lottato a lungo contro una grave malattia.

La funzione si è tenuta a Milano presso la basilica dei Santi Nereo e Achilleo, e intorno al grande assente si è radunata una folla di persone in fila per rendere l’ultimo saluto al cantautore. Non sono mancate le presenze di altri grandi artisti. Tra questi c’erano anche Gianni Morandi e Pupo che già dalle prime ore dopo la notizia della morte hanno pubblicato sui social il loro pensiero per ricordare il collega che ha lasciato questo mondo.

La folla intona L’Italiano ai funerali di Toto Cutugno

Inevitabilmente, l’uscita del feretro dalla chiesa è stata accompagnata dalla musica. La folla ha intonato L’Italiano, uno dei brani più famosi dell’artista e conosciuto in tutto il mondo. Un manifesto patriottico e malinconico inizialmente affidato ad Adriano Celentano ma che il Molleggiato rifiutò per quella frase: “Sono un italiano vero”, per la quale non si sentì all’altezza.

Celentano lo ha raccontato in un post pubblicato su Instagram ammettendo che con quel rifiuto fece “una ca**ata”. Eppure il “ragazzo della via Gluck” sostiene che se Cutugno la cantò nello stile di Celentano, oggi quest’ultimo la canterebbe nello stile di Cutugno.

Il tributo di Morandi e Pupo

Come scritto in apertura, ai funerali di Toto Cutugno erano presenti Gianni Morandi ed Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. I due hanno condiviso con i giornalisti i loro pensieri sul collega scomparso.

Soprattutto, i giornalisti hanno chiesto ai due cantautori se secondo loro Toto Cutugno sia stato bistrattato dalla critica o dal pubblico italiano. Morandi risponde: “Io direi di no. Qualcuno diceva fosse un cantautore troppo popolare, io dico di no, dico che è stato un grande cantautore, ma anche un grande interprete”. Secondo Ghinazzi, invece: “Io credo di sì”.

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