Senza Follow The Leader dei Korn probabilmente la scena nu metal non sarebbe stata la stessa. Scemato l’avvento grunge dei primi anni ’90, rodata l’ondata pop punk di metà decennio e conclamata la linea piatta dell’heavy metal, il disco si collocò nel momento in cui il disorientamento era d’obbligo. Troppi cambiamenti in pochi anni, e l’essere umano non era più abituato a tutte quelle sfumature di genere che dagli anni ’60 avevano lanciato nel cosmo lo space-rock, la psichedelia, riscritto il rock’n’roll e gettato le basi dell’hard rock.
- Record Label: Epic
- Catalog #: 4912212
Il nu metal era il compromesso tra l’odiatissimo (da alcuni) hip hop e il metal, convolati a nozze già con esperimenti come Walk This Way degli Aerosmith feat. Run DMC e Bring Tha Noize degli Anthrax con i Public Enemy. C’era ancora tanto da fare, tuttavia. Se il 1991 fu l’anno del grunge e il 1994 quello del pop punk, il 1997 fu l’anno assoluto del nu metal. In quell’anno esplosero i fighetti Limp Bizkit con Three Dollar Bill, Yall$, una band nei canoni dell’ostentazione con catenoni al collo e atteggiamenti da bulletti di quartiere; degni(ssimi) di nota furono i Deftones con il capolavoro Around The Fur, quasi la Bertha Mason di Jane Eyre per quel fascino folle.
L’anno successivo i Korn lanciarono Follow The Leader, il terzo disco che quasi metteva insieme le due band appena menzionate. Fu trainato dall’epica Freak On A Leash e la ricetta era più che consolidata: c’era certamente l’hip hop – con l’apporto di duetti eccellenti come Fred Durst in All In The Family, Ice Cube in Children Of The Korn e Tre Hardson in Cameltosis – ma il colore era quello dei flashback più allucinati di Stephen King (Dead Bodies Everywhere) con chitarre droppate in A e deliri che sconfinavano nella violenza romantica più assassina come nella bellissima My Gift To You.
Follow The Leader dei Korn fu un successo commerciale: al nu metal mancava la voce tormentata e decadente, ma prima di questo disco nessuno – tra il pubblico mainstream – sapeva di non sapere.