Quando Pete Best fu cacciato dai Beatles e sostituito da Ringo Starr

Il 14 agosto 1962 si chiuse per sempre l'avventura di Pete Best con i Beatles

pete best beatles

Ph: Gary Jacob/Wikimedia


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“Ci comportammo da vigliacchi”, questo avrebbe detto John Lennon qualche anno dopo. Pete Best fu cacciato dai Beatles su decisione di Lennon, Paul McCartney e George Harrison con il beneplacito di Brian Epstein. La storia è ben nota: dopo Best arrivò Ringo Starr, convocato da John con una semplice telefonata.

Certamente la storia aveva più sfumature: Pete Best – secondo biografi e testimonianze – era quello “bello e dannato” dei Fab Four, e già negli anni di Amburgo si era distinto per non aver aderito al dress code della band e per aver rifiutato il taglio di capelli suggerito da Astrid Kircherr. Ancora, sempre secondo la narrazione Pete Best era quello che attirava più ragazzine rispetto John, Paul e George.

Per i Beatles arrivò il momento di entrare nello studio di registrazione, e il 6 giugno 1962 George Martin – produttore della EMI – non apprezzò le performance di Pete Best. Per questo consigliò a Epstein di estrometterlo. I restanti Beatles si dimostrarono d’accordo e il 14 agosto 1962 il batterista fu licenziato dalla band. Nel frattempo la band aveva conosciuto Rory Storm & The Hurricanes, formazione nella quale militava Richard Starkey.

Il problema, ora, fu conquistare i fan. Il 18 agosto 1962 i Beatles si esibirono al Cavern Club per la prima volta con Ringo. Alcuni spettatori gridarono: “Pete forever, Ringo never!”, e non fu certamente un buon inizio. Tuttavia, con l’ingresso di Starr nella formazione i Fab Four trovarono una coesione mai conosciuta prima: Ringo non era schivo e taciturno come Pete Best, e il suo talento fu riconosciuto con più lentezza da George Martin.

Si dice, addirittura, che in quel 18 agosto il pubblico era talmente nervoso che George Harrison ricevette un pugno in faccia che gli procurò un occhio nero. Fa parte di una delle tante leggende metropolitane del rock? Può essere, ma nei fatti John Lennon si sentì in colpa per anni per quella sostituzione così brusca a discapito di Best, che continuò a suonare ma non partecipò all’esplosione del successo dei Beatles.

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