Brent, città al confine tra Russia e Polonia. David Bowie viene arrestato mentre si trova sul treno che da Mosca lo sta portando a Helsinki insieme all’assistente Coco Schwab, il fotografo Andrew Kent e il suo amico Iggy Pop. Tutti, non solo Bowie, vengono arrestati.
È il 27 aprile 1976, è appena uscito il nuovo album Station To Station. Ziggy Stardust è morto per cedere il posto al Sottile Duca Bianco – Thin White Duke – personaggio che adotta per una sua nuova dimensione artistica, dove abbraccia tutta l’onda tedesca dei Kraftwerk e dei Neu! dopo il successo black di Young Americans (1975). Come accade in ogni performance, David Bowie si cala perfettamente nel personaggio.
Il 1976 è anche l’anno in cui Bowie precipita nella cocaina e in ciò che egli stesso definirà il periodo peggiore della sua vita. Torniamo sul treno: accanto al cantautore ci sono libri di Joseph Goebbels e Albert Speer. Sì, proprio il ministro della propaganda del Terzo Reich e quello degli armamenti e la produzione bellica, nonché architetto. Sì, proprio gli uomini di Adolf Hitler.
Nel frattempo in Gran Bretagna arrivano le prime notizie che associano David Bowie al nazionalsocialismo. Cosa sta succedendo? David Bowie e Iggy Pop vengono perquisiti, e il Duca Bianco spiega che quei libri servono per un progetto cinematografico. I media iniziano a condire le notizie fino al 2 maggio, quando alla Victoria Station di Londra David Bowie viene immortalato da Chalkie Davies con un braccio alzato mentre saluta qualcuno.
Nessuno dei presenti sente il lezzo del nazismo in quel saluto, ma gli organi di stampa pubblicano quella foto e scoppia l’equivoco: “David Bowie nazista”. Eppure David Bowie ha alzato il braccio sinistro per salutare: “Però quel basta**o mi ha preso così”, dirà Bowie stizzito. Sarà Andrew Kent a smentire ancora una volta: nessun saluto nazista, solo un braccio alzato per salutare qualcuno.
Negli anni successivi Bowie si lascia scappare qualche provocazione: “Hitler è stato la prima grande rockstar e il nazionalsocialismo una splendida iniezione di morale”, e scoppia un caos cui lo stesso David dovrà porre rimedio, spiegando che le sue sono “disinvolte osservazioni teatrali” e che le sue considerazioni sul nazismo – “Ero completamente perso nelle mie fantasie. In Inghilterra sarei potuto diventare Hitler” – sono solo schiaffi contro l’immobilismo morale britannico.