Al primo album dei Ramones dobbiamo tante cose, in primo luogo la grande lezione di semplicità e stile che i cinque ragazzi di Forest Hills hanno saputo mettere in piedi con un budget bassissimo e con canzoni ben lontane dai virtuosismi. Il 23 aprile 1976 Ramones lancia Joey e i suoi sodali nel mercato discografico, appena un anno prima di Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols e in pieno fermento culturale.
La loro partenza è lenta, nonostante le ore passate a suonare nel seminterrato della galleria d’arte della madre di Joey. Proprio lì scrivono Judy Is A Punk, il brano che darà il via al flusso che porterà alla stesura dell’intero disco. I Ramones riescono a definire il loro genere: canzoni adrenaliniche, 4/4 spinti e tanto rock’n’roll con una strizzata d’occhio al surf rock, che non passa mai di moda.
Il primo album dei Ramones è quello di Blitzkrieg Bop, la canzone-manifesto della band insieme a tante altre come I Wanna Be Your Boyfriend. Nessuna canzone raggiunge i 3 minuti di durata per un totale di 14 brani che suonano talmente dritti da sembrare una mitragliata inarrestabile. Dalla guerra di Blitzkrieg Bop si passa all’omaggio al cinema horror di Chain Saw (dobbiamo specificare?), ma c’è anche una fotografia della società contemporanea in Now I Wanna Sniff Some Glue.
Come detto in apertura, il primo album dei Ramones viene registrato con un budget bassissimo: appena 6000 dollari, la chitarra e il basso in due diversi canali, la batteria su due canali e la voce al centro. Anche per questo si parla di cult: se da una parte sembra di stare dentro una sala prove, dall’altra abbiamo un disco oggi storico, più famoso e valido di tanti altri album di altri artisti e produttori che nei loro album investono decine di migliaia di dollari per poi produrre una musica destinata al dimenticatoio.