Raramente le canzoni di Federico Salvatore non ci hanno fatto divertire: il compianto cantautore partenopeo ci ha deliziati con i suoi testi che coniugavano il teatro canzone napoletano e il cabaret, con rime sempre audaci, giochi di parole e doppi sensi. Si è fatto amare, del resto, quando al Festival di Sanremo 1996 ha partecipato con la struggente Sulla Porta, mostrando la sua anima più profonda e indifesa ma anche la più vera, sdoganando il tema dell’omosessualità. Oggi Federico Salvatore è un grande assente, ma ha lasciato agli artisti che verranno una grande lezione di autoironia e musica d’autore.
Azz (1995)
Azz è inevitabilmente la sua canzone-manifesto. Una marcetta con quattro accordi ossessivi in cui Federico Salvatore, modulando la voce, interpreta due personaggi di differente estratto sociale con tutti i cliché del caso, raccontati attraverso la descrizione delle proprie figlie. Perché la satira, infatti, è questo.
- Audio CD – Audiobook
La Fè (1995)
Che parola nasconderà mai il titolo La Fe’? Quella, e Federico Salvatore tronca tutto per dare spazio alla fantasia: “Se tu mi dai la fè, la felicità”, e ancora: “Io ti darò il mio ca, il mio canto d’amor”.
Sulla Porta (1996)
Come detto in apertura, con Sulla Porta Federico Salvatore offre il racconto struggente del difficile rapporto tra una madre e il figlio omosessuale, con gli occhi di quest’ultimo. Il risultato è un dramma che strizza l’occhio al teatro, una delle migliori produzioni del cantautore.
- Audio CD – Audiobook
- Zeus Record Serie Platino (Publisher)
Se Io Fossi San Gennaro (2002)
Con l’album L’Osceno Del Villaggio Federico Salvatore mette da parte il cabaret e adotta la canzone di protesta. Un esempio è Se Io Fossi San Gennaro, dove il comico parla apertamente dei problemi di Napoli: “Se io fossi san Gennaro non sarei così leggero, con i miei napoletani io m’inca**erei davvero”.