Kurt Cobain e Layne Staley hanno tante cose in comune, per fortuna e purtroppo. Nella fortuna, hanno donato alla musica la loro voce, dando un senso alla decade dei ’90 che probabilmente senza il loro contributo sarebbero rimasti piatti, legati a pochissimi altri nomi. Nel “purtroppo”, hanno in comune il 5 aprile, il giorno della loro morte. Entrambi frontman, entrambi tormentati. I Nirvana e gli Alice In Chains, che non hanno bisogno di presentazioni.
Era il 5 aprile 1994. Kurt, 27 anni, aveva già fatto preoccupare Courtney Love e l’opinione pubblica dopo quel tentato suicidio a Roma e dopo quel 18 marzo, quando dopo una lite con la moglie si chiuse nel bagno con una pistola. A seguito di quell’episodio il 27enne accettò di sottoporsi ad un percorso di disintossicazione presso l’Exodus Medical Center di Los Angeles, dal quale fuggì dopo due giorni di ricovero. L’8 aprile 1994 un elettricista si recò presso la casa del cantautore a East Seattle per installare un sistema di sicurezza. Gary Smith, questo il nome dell’operaio, era un dipendente della Veca Electric. Sporgendosi verso la serra che si trovava accanto al garage, Smith notò il corpo disteso dell’artista che, tuttavia, sembrava addormentato. Quando Smith vide il fucile, però, si rese conto di trovarsi nel teatro di una tragedia. Kurt Cobain era morto, suicidandosi con un colpo di fucile. L’autopsia stabilì che il leader dei Nirvana era morto il 5 aprile 1994, tre giorni prima del rinvenimento.
Il 5 aprile 2002 accadde di nuovo: una stella del grunge fu rinvenuta senza vita nel suo appartamento a Seattle, ma il suo corpo rimase lì fino al 19 aprile. Fu rinvenuto consumato, ucciso da quella lenta e irreversibile autodistruzione che lo portò a gamba tesa verso una dose letale di speedball. Alle sue spalle gli anni più difficili, dalla morte della fidanzata Demri Lara Parrott nel 1996 al progressivo ritiro dalle scene. C’è chi ricorda il 5 aprile come il giorno in cui morì per sempre il grunge.
Oggi Kurt Cobain e Layne Staley sono i più grandi assenti che il rock ricordi, ma non solo il rock: la musica invoca il loro ritorno, la musica stessa.