Un divertente aneddoto di Vasco Rossi su Elvis Presley è certamente una fotografia delle possibilità di fruizione della musica internazionale in tempi più remoti. Il Blasco lo ha confessato su TikTok, dove si è concesso un momento all’insegna dei ricordi sui suoi esordi come DJ e come cantautore.
Vasco dice chiaramente che fino all’età di 20 anni non aveva ancora grandi conoscenze della musica internazionale. “A parte i Rolling Stones, che avevo conosciuto a 13-14 anni e mi avevano sconvolto la vita”. Lui, più che altro, era “cresciuto a pane e canzoni” grazie a sua madre, per cui fin dalle prime strimpellate con la chitarra a 17 anni si collocava tra i cantautori, nell’accezione degli anni ’70. “Le mie erano più che altro provocazioni”, confessa il Blasco per spiegare che nei primi tempi non si prendeva troppo sul serio.
Fino ai 20 anni, tuttavia, il rocker di Zocca visse circondato dalla musica italiana, una condizione sottolineata anche nel titolo del secondo album Non Siamo Mica Gli Americani! che Vasco spiega: “Infatti siamo italiani, con i nostri difetti e i nostri limiti”. Tra i suoi autori preferiti, ovviamente e inevitabilmente, il Blasco elenca Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Fabrizio De Andrè e Francesco Guccini, di cui ammirava la capacità di essere autori di loro stessi.
“Io pensavo a fare il DJ in radio”, precisa Vasco per sottolineare quanto non pensasse, nei primi anni, a fare del cantautorato la sua attività principale. Poi la confessione: il giovanissimo futuro rocker di Zocca, prima dei 20 anni, aveva poco chiara la scena internazionale.
Se conosceva i Rolling Stones, non conosceva bene Elvis Presley. Per questo dice: “Pensavo fosse Bobby Solo“, e certamente per la voce di Una Lacrima Sul Viso questo può essere un complimento, visto che insieme a Little Tony è stato messaggero della corrente di Memphis in Italia, senza mai smettere.