Il percorso in musica di Gianluca Grignani è singolare, peculiare e turbolento nel senso più artistico del termine. Dopo aver bucato lo schermo degli spettatori di Sanremo con Destinazione Paradiso, il cantautore milanese ha imbracciato la sua stessa carriera per modellarla a suo piacimento. Per questo oggi è uno degli artisti più sinceri che l’Italia non sapeva di meritare, con un repertorio capace di muoversi dal rock più viscerale alla ballata più straziante, senza mai snaturarsi.
La musica di Gianluca Grignani, dal pop ai Radiohead
Nato a Milano nel 1972, Gianluca Grignani scrive le sue prime canzoni mentre si nutre di Beatles, Police e Lucio Battisti. Nei primi anni ’90 nascono i primi singoli La Mia Storia Tra Le Dita e Destinazione Paradiso, presentati rispettivamente a Sanremo Giovani e al Festival di Sanremo 1995 nella categoria Nuove Proposte.
In poco tempo Gianluca diventa un’icona pop, con la forza del primo album Destinazione Paradiso. Dopo il successo, Grignani scompare temporaneamente dalle scene per poi ritornare con un album che è una vera e propria bomba a orologeria: La Fabbrica Di Plastica (1996) spiazza tutti. Il disco ha sonorità fortemente influenzate dai Radiohead ed è uno degli esempi più alti della scena alternativa, tanto da ottenere feroci critiche una volta che viene lanciato sul mercato.
La sperimentazione continua con Campi Di Popcorn (1998), trainato dal singolo Baby Revolution. In 10 album Grignani ha saputo innovarsi sempre di più, fino a raggiungere un’enfasi che oggi lo rende uno degli artisti più sinceri della scena italiana.
I duetti, da Carmen Consoli a Lucio Dalla
Ogni artista di prestigio che si rispetti ha una serie di duetti nella collezione: Gianluca Grignani, ad esempio, ha duettato con Carmen Consoli ne L’Allucinazione e con Pierdavide Carone e Lucio Dalla in Nanì.
Emis Killa è suo ospite nella traccia Fuori Dai Guai da A Volte Esagero. Nel 2022 ha duettato con Irama a Sanremo portando in scena La Mia Storia Tra Le Dita.