La storia della musica si divide in due momenti: prima di Thriller di Michael Jackson e dopo. Il 30 novembre 1982 il disco viene sputato fuori per rimanere impresso per sempre. Oggi l’album viene ancora considerato il disco dei record, con quei 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo anche se, come ricorda Il Post citando il New Yorker, secondo alcuni tecnici la cifra potrebbe essere stata gonfiata.
Il primato, tuttavia, è fuori discussione: Thriller di Michael Jackson resta tutt’oggi il disco più venduto di sempre a prescindere dalla cifra, e la sua tracklist ci mette nelle condizioni suggerite da Troisi e Benigni nella lettera a Savonarole: “Noi zitti sotto”. Ci danno ragione i titoli: Billie Jean, Beat It e la stessa title-track sono pezzi da capogiro. La prima ha una linea di basso che spesso lo stesso Jackson ha riproposto in beat-box, con quei timidi synth e quel cantato a metà tra il sofferto e l’ansiogeno che ancora oggi fa scuola sulla gestione del proprio fiato.
Beat It ha quel riff trascinante che suggerisce la passione di Michael Jackson per il rock, oltre al solo memorabile registrato da Eddie Van Halen. E Thriller? Non una canzone, ma un musical: se il mondo del groove ha un punto di riferimento è proprio la title-track del disco, con la quale è impossibile restare fermi.
Un trionfo ancora oggi, specialmente se pensiamo che nei primi anni ’80 il mondo discografico dovette misurarsi con l’ondata di vendite del disco di un artista di colore, uno schiaffo in faccia al suprematismo bianco e la nascita di una leggenda. Pensare che, come ricordava lo stesso Michael nella sua autobiografia Moonwalk, i primi momenti dell’ascolto gli avevano lasciato l’amaro in bocca: “Mi vennero le lacrime agli occhi”, raccontava usando il termine “crappy” (= “di me*da”) per descrivere il momento della consegna dei pezzi.
Thriller di Michael Jackson è il momento più alto della musica pop, della collaborazione con quel genio del bene di Quincy Jones e uno dei punti in cui la storia dell’uomo è cambiata. Poco dopo, tutti avrebbero scoperto la moonwalk, altro momento di rottura del mondo dell’arte.