Il bonus 150 euro spetta una tantum per combattere l’inflazione, che ormai regna sovrana in Italia e nel mondo in generale, ed il caro prezzi. Il nuovo Governo di Giorgia Meloni non ha confermato ufficialmente le misure, che arriveranno comunque nelle tasche di alcuni italiani nel prossimo mese di dicembre. Ci sarà posto anche per il bonus 550 euro, che ricordiamo essere stato previsto dal Governo Draghi lo scorso luglio.
Per quanto riguarda la prima agevolazione, quella meno corposa da 150 euro, è stata prevista per i cittadini che avevano già ricevuto il bonus 200 euro, ma con reddito inferiore ai 20 mila euro annuali. Il sussidio arriverà in via automatica, tanto che molti dei 22 milioni di utenti per i quali è previsto l’hanno anche già ricevuto a novembre (pensionati, collaboratori domestici, percettori del reddito di cittadinanza, alcuni lavoratori autonomi che hanno ricevuto il sussidio insieme a quello di 200 euro, in un’unica trance). Altri utenti, invece, riceveranno il bonus 150 a dicembre: l’INPS ed alcune casse professionali si stanno organizzando per l’erogazione, che rispetteranno l’ordine cronologico dell’invio della domanda. Per quanto concerne i lavoratori dipendenti, l’agevolazione verrà incassata a dicembre da parte di quelli che percepiranno lo stipendio di competenza del mese precedente. Ugualmente, il bonus 150 euro raggiungerà gli utenti che percepiscono la disoccupazione, gli autonomi senza P.IVA, i co.co.co., i dottorandi e gli assegnisti di ricerca, quelli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (Fpls), gli stagionali, a tempo indeterminato ed intermittenti.
Parliamo anche del bonus 550 euro, riservato solo a chi lo scorso anno aveva un contratto part-time verticale ciclico (da un minimo di 7 ad un massimo di 20 settimane complessive). L’agevolazione non spetta a quanti nel 2021 hanno avuto d’imposta altri rapporti lavorativi, né ai contribuenti che ricevono assegni pensionistici o la Naspi. Possono percepire entrambi i contributi i lavoratori intermittenti, stagionali e gli iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (Fpls) che l’anno scorso non hanno superato un reddito di 20 mila euro in virtù del contratto part-time verticale ciclico.