Nuove riflessioni di Morgan sul governo Meloni: “L’arte per la sovranità della nazione”

Per Morgan l'Italia può essere sovrana soltanto con un governo che si impegni per l'arte. Ecco il suo pensiero pubblicato sui social

morgan sul governo meloni

Ph: Luca Lisbona/Instagram


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Nelle ultime ore è stato pubblicato un nuovo pensiero di Morgan sul governo Meloni, già nelle grazie del cantautore brianzolo quando era ancora in corso la campagna elettorale. Marco Castoldi ha ribadito più volte di aver telefonato alla leader di Fratelli D’Italia prima della sua ascesa alla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri per chiederle impegno nei confronti dell’arte e degli artisti tutti.

A tal proposito, Morgan ha insistito per conferire la carica di Ministro della Cultura a Vittorio Sgarbi, che a sua volta ha reso pubblico il suo encomio nei confronti del cantautore e voce dei Bluvertigo proponendolo come assessore alla Cultura. Morgan, del resto, è stato molto critico nei confronti di una sinistra che, stando alle sue dichiarazioni, avrebbe avuto scarso interesse verso i diritti degli artisti e l’importanza dell’arte in generale.

Così Morgan, sul suo profilo Instagram, ha pubblicato una riflessione in cui riprende l’argomento del rapporto tra governo e arte fondamentale, secondo le sue parole, per ritrovare la serenità e primeggiare nel mondo. Ecco cosa ha detto:

Parole, queste, che i suoi fan apprezzano arrivando a citare il Maestro Franco Battiato: “Povera Patria, cantava il grande e immenso Battiato”, “Finché quando qualcuno dice: ‘Io sono un artista’, la risposta media della gente è: ‘Sì, ma di lavoro cosa fai?’ non andremo molto lontano”, riflette qualcun altro.

Tra gli altri artisti, anche Adriano Celentano ha espresso la sua approvazione per l’entrata in carica di Giorgia Meloni al ruolo di premier, pur descrivendosi come sostenitore del Movimento 5 Stelle nonché “unico vero grillino”.

“C’è bisogno di un governo che creda nell’arte e negli artisti perché per tutto il mondo e per tutta la storia della Terra l’Italia rappresenta il Paese dell’arte. L’arte è la sola materia in cui non siamo secondi a nessuno, primeggiamo per quantità, qualità e competenza. È sbagliato pensare che l’arte pertiene all’Italia, è l’Italia che pertiene all’arte, perché ciò che dà senso all’Italia negli occhi del mondo. L’Italia è considerata ricordata, apprezzata, studiata, imitata, citata, comprata, visitata, amata dal mondo esclusivamente, unanimemente, insindacabilmente per ragioni artistiche. L’Italia è il campo delle arti, ma tutte le arti. Da Leonardo a Michelangelo, da Vivaldi a Verdi, da Puccini a Morricone, da Dante a Collodi, da Paganini a Toscanini, da Rota a Moroder, da Sergio Leone a Fellini, da Rodolfo Valentino a Sofia Loren, da De Chirico a Modigliani, da Armani a Toscani, da Bernini a Piermarini, da Caravaggio a Giotto, da Pininfarina a Renzo Piano, da Benedetti Michelangeli a Paolo Conte, da Pasolini ad Antonioni, da Bertolucci a Benigni, da Francesco D’Assisi a Petrarca, da Pavarotti a Caterina Valente, da Modugno a Umberto Eco, da Monica Bellucci a Carla Fracci, da Giani Quaranta a Vittorio Storaro. L’unico primato italiano nel mondo è l’arte, quindi per ritornare alla sovranità della nazione, cessare di subire e soccombere, ci vuole una politica all’altezza della situazione che (ri)cominci a credere nell’arte, negli artisti, che investa nell’arte e tuteli gli artisti. Così riprenderemo in mano la vita e la dignità”.

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