PAGELLE MICHELE
FRANCESCA MICHIELIN 2
Francesca Michielin è uno dei misteri più grandi del nostro mondo dello spettacolo. Non che non sia in buona compagnia, ma su di lei si sono investiti negli anni capitali che fin qui non hanno generato frutti e che avrebbero potuto serenamente risanare il debito pubblico di un paese del terzo mondo, santo Dio, senza in cambio aver tirato fuori nulla che non risulti amatoriale e dozzinale. Così è anche per la sua conduzione di X Factor, sciatta, monocorde, eccessivamente entusiasta e scandita da intercalari quali “regaz” o “ho la pelle d’oca” che, in genere, si associano a contesti quali le recite delle elementari, non a programmi che ambirebbero a essere il top di gamma per quel che concerne la musica in tv. Anche fare domande leggendo il gobbo dopo che gli ospiti, Elisa e Dardust nello specifico, hanno già risposto alla tua domanda non è proprio il massimo, ma sei la Michielin, mica Pippo Baudo.
La speranza è che però almeno alla condizione finisca per funzionare, perché così ce la leviamo dalle palle come cantante (di qualsiasi genere praticato al mondo, perché cambia idea come neanche il Ministro Roccella, passata dal movimento abortista a quello teocon), come romanziera, come podcaster, come presentatrice di programmi ambientalisti e via discorrendo. Pessima.
STOCAZZETTO 4
L’assassino torna sempre sul luogo del crimine, ma stando così le cose i luoghi in cui il più anziano giudice di questa edizione di X Factor dovrebbe calcare diversi palchi, da quello di San Siro a quello del Primo Maggio, passando per i social, Lol e le serie sulla sua famiglia. Non ho aggiunto le classifiche perché, a parte quando si fa accompagnare da vecchie glorie o nuove glorie, vedi Orietta Berti e la coppia Tananai e Mara Sattei, il nostro discograficamente da tempo non funziona più come una volta, della serie che stiamo sì per morire tutti, ma magari una speranza in fondo c’è. Come giudice, va detto, dimostra di sapere come manipolare i suoi colleghi lasciandoli convinti di aver scelto il meglio mentre hanno lasciato a casa i nomi più interessanti, il tutto mentre lui si è preso due nomi su tre già rodati discograficamente, i primi con alle spalle papà Loggia, chitarrista degli Statuto, parlo degli Omini, la seconda, Dadà, con un progetto messo su con Fish, alla faccia del “potremmo fare insieme cose interessanti”. Rimane simpatico come una ragade anale, detto da uno che non ha in particolare simpatia le ragadi anali (di questi tempi è sempre meglio specificarlo).
DARGEN D’AMICO 5.5
Qualcuno doveva pur vestire i panni del simpatico, dal momento che c’era già il sapientino antipatico, quello con gli occhi dolci che parla come un bigino dentro i Baci Perugina e quella che piange a prescindere, ruolo un tempo proprio dell’antipatico, con tanto di hashtag apposito. Solo che quello che fa il simpatico a tempo pieno, a volte, finisce per diventare una macchietta, il che forse non è un bene per Dargen, alla prima esperienza tv. Quando spiega ai più giovani cos’è il trucco, per dire, tirando in ballo i filtri, ci lascia di sasso, come neanche Rkomi quando ha fatto freddure tipo “sono partenopeo”, roba da scagliarsi di testa contro uno spigolo sperando di perdere conoscenza. Fortuna che X Factor continua a non guardarselo nessuno, e non rischia di diventare quello che fa freddure mentre gli spettatori attendono il lento incedere del tempo tra le due parti veramente interessanti del programma, la sigla iniziale e quella finale.
RKOMI 6-
Non conoscevo Rkomi fino a che non ho cominciato a seguire i casting di questa ultima edizione del format di Simon Cowell. Cioè, lo conoscevo perché mi occupo di musica e di mercato, e almeno col mercato Rkomi ha avuto a che fare, e perché me lo ricordo stonare a torso nudo sul palco dell’Ariston, l’anno scorso. Devo dire che però a pelle mi risulta simpatico, empatico, il meno peggio di questa tornata di giudici. Poi, che non sappia cantare e deve giudicare chi è lì per cantare è il paradosso che quest’anno si trova a condividere in buona compagnia coi suoi colleghi, ma almeno ha messo su una squadra decente, forse quella più equilibrata. Non fosse che non avrà modo di fare altre esperienze simili in questo programma negli anni a venire si potrebbe ipotizzare per lui un futuro nella televisione, bong permettendo, ovviamente nella speranza che quando mia figlia dice che tra cinque anni saremo tutti morti abbia ragione.
PS
Rompino le regole no, dai.
AMBRA 4
Sul perché Ambra abbia deciso di andare a mettere la faccia nel cast di un programma in smantellamento mi sono a lungo interrogatoì. Avrei anche potuto chiederglielo, dal momento che ci si conosce dai tempi di Stasera niente MTV, programma che abbiamo ideato e scritto insieme, ma un senso di disagio si sarebbe impossessato di me, nel dovermi confrontare con una amicizia di antica data che credo stia prendendo una cantonata clamorosa. In effetti mi sembra di poter dire che Ambra a X Factor non funziona, perché gioca troppo sulle lacrime, perché da per scontato che il suo fare riferimenti a mondi musicali altri preveda anche una di quei mondi, e non risulti invece come un voler dimostrare qualcosa, ma soprattutto per aver messo su una squadra che sulla carta è la più debole di questa edizione, e forse non solo, non a caso già ha perso giustamente un pezzo.
ELISA 4
La merda, se la racchiudi dentro una confezione di cioccolata resta merda. Ecco, le canzoni nuove di Elisa, specie se a fianco di metti qualcosa di vecchio, puoi anche farle suonare al piano, con gusto, da Dardust, ma sempre merda restano. Palla al centro, dai, non scherziamo.
DARDUST 8
Dario Faini, in arte Dardust, nonostante sia di Ascoli è un ottimo compositore, un ottimo produttore, e un artista con un proprio mondo espressivo profondo, che si muove sullo ying yang del piano e dell’elettronica. Stasera ce lo ha fatto intravedere, e il fatto che sia riuscito a farcelo intravedere perché poi produce quelle cagate della Michielin, di Elisa e di altri, è la prova provata che il sistema musica, in Italia, è marcio.
OMINI 7
Se X Factor dovesse mai servire per attirare l’attenzione di un pubblico, più quello che commenta sui social che quello che in effetti guarda il programma, stando all’auditel, allora gli Omini hanno fatto bene a passare di lì. Benché giovanissimi all’anagrafe, i tre ragazzini vestiti di bianco hanno le idee chiarissime, e le loro idee chiarissime coincide con un rock potente che guarda esclusivamente a un passato passato, i Ramones, appunto. Ma se la loro idea è quella di cominciare lì un percorso che li porti da qualche parte abbandonando le loro certezze, e in genere questo chiede come tributo di sangue X Factor, beh, allora mi auguro proprio che vengano presto eliminati, del resto non sono gender fluid, non sono contemporanei e hanno pure i brufoli.
IAKO 6,5
Ecco, lui è uno su cui, fossi un discografico, investirei. E se fossi un discografico probabilmente ci investirei finendo per rovinarlo per sempre, prendendo quello che è evidentemente un talento e un gusto raffinato e a fuoco e trasformandolo in un clone di cosa funziona oggi, robaccia che con il gusto di cui sopra c’entra poco. Un’estate fa, per dire, è qualcosa che gli avrei affidato fossi un discografico. Poveri noi.
DISCO CLUB PARADISO 4
Tutti abbiamo un amico scemo che però ci fa ridere. Amico, un conoscente scemo che ci fa ridere, di quelli che mai ci andremmo in giro insieme, perché la gente sarebbe poi autorizzata a pensare che siamo anche noi dei sempliciotti, che pure noi amiamo scoreggiare dando fuoco alle scoregge con lo zippo. Ci siamo capiti. Metteteci pure che al momento la band più popolare in Italia è quella dei Pinguini Tattici Nucleari, che sta elevando al ruolo di popstar chi solitamente veniva bollato come sfigato da oratorio e avete il quadro della situazione. Simpatici, eh, ma alla terza scoreggia anche il divertimento se ne va.
LUCREZIA MARIA FIORITTI 4
Il fatto che sia stata presa lei invece che Talea, credo, sia prova provata che aver trent’anni di carriera alle spalle e aver venduto milioni di copie quando le vendite erano reali, non quella roba di oggi con gli streaming, non fa sì che tu sia anche capace di cogliere l’arte lì dove si trova. Peccato.
MATTEO ORSI 4
Capisco tutto, ma non è che basta avere la vocina esile, mostrarsi piangente e fragile, e di colpo si è lì a giocarsela per vincere un talent, vittoria che comunque comporterà poi il corrispettivo in carriera e risultati di stocazzo. Matteo Orsi è un altro di questi qui, che punta tutto sull’empatia, forse perché sa che di talento, dalle sue parti, ne è capitato pochino.
DADÀ 7,5
Fa sorridere vedere che tra i producer, ma non nella sua squadra, ci sia quel Fish con cui Dadà sta lavorando da tempo. E fa anche sorridere che non si dichiari apertamente che il suo è un progetto fatto e finito, e che quel mix di musica tradizionale napoletana, con particolare attenzione alla lingua, e musica elettronica non è qualcosa che andrebbe sviluppato, ma qualcosa che è già stato sviluppato, bastava semplicemente andarselo a ascoltare. Lei resta la cosa più interessante da queste parti, appunto. Forse dovrebbe provare a lasciare la sua comfort zone, ma è X Factor, mica una cosa seria.
LINDA RIVERDITI 5-
Ha commosso tutti alle audition facendo Coraline dei Maneskin, voce e piano. Tutti quelli che erano lì, che del resto hanno invocato quattro sì facendo standing ovation anche al tipo che passava dal palco per sistemare i cavi del microfono per il concorrente successivo. Niente di così sconvolgente, anche se almeno la capacità di trasmettere emozioni c’è, che di questi tempi e da quelle parti mi sembra già tanto. Peccato che di Rino Gaetano abbia saputo sì cogliere la tragicità, ma assolutamente no la deriva surreale e ironica. Finendo per ammazzare la canzone. Certo, è giovane, e la colpa è più del suo giudice che suo. Speriamo non la rovini troppo.
MATTEO SIFFREDI 3
A parte il cognome, direi, e un visino carino, nulla di interessante su cui sprecare energie e parole. Certo, ha fatto commuovere Ambra con la sua fragilità, ma l’X Factor dovrebbe coincidere col talento e con la capacità di bucare lo schermo, leggi alla voce carisma, non con la fragilità emotiva o forse mentale. L’intonazione, comunque, magari Ambra non glielo ha spiegato, non è qualcosa da rifuggire come certe vergogne, e se sei stonato, forse, ma dico proprio forse forse, Mina sarebbe meglio lasciarla stare, non sia mai che qualcuno voglia fare un confronto.
I SANTI FRANCESI 6,5
Un tempo passare dal MiAmi Festival a X Factor appariva come una aberrazione, ma da che il MiAmi Festival ha iniziato a inseguire personaggi che a X Factor ci sono passati, a partire dalla stessa Francesca Michielin, tutto sembra tracimare da una parte all’altra. Figuriamoci passare da Musicultura e il MiAmi a X Factor, perché i The Jab che hanno vinto Musicultura nel 2021 erano in effetti loro dure. Il risultato è che una realtà anche consolidata, volendo, come i Santi Francesi, ottima voce e precisa idea di suono si ritrova lì, a farsi giudicare da chi non sa cantare e ha un gusto decisamente meno raffinato di loro. Misteri della fede che neanche i santi francesi potrebbero spiegare.
BEATRICE QUINTA 4,5
Confesso che Beatrice Quinta mi incuriosisce. O mi incuriosiva. Sarà per questo suo mostrarsi costantemente come sosia del personaggio interpretato da Paola Cortellesi in Come un gatto in tangenziale, per quel suo mescolare tragedia e truzzaggine nel modo di riarrangiare i pezzi, e di proporli. Solo che mi sembra abbia oggettivi problemi col dosatore, finendo spesso per lasciare intravedere un potenziale quasi mai messo del tutto a fuoco. Cher non le calza affatto a pennello, e lei ha passato su tutto una mano di coppale rendendola quello che tecnicamente si potrebbe chiamare una bella rottura di coglioni. Sarà per la prossima volta, magari, e comunque Marla, incautamente bocciata a suo favore, mi sembrava molto più a fuoco di lei.
JOELLE 5
Sarà che quel che sta succedendo nel mondo è già sufficientemente triste di suo, a me di tutta questa sbandierata innocente fragilità interessa assai poco. Certo, Joelle è brava, specie quando non manda a fare in culo Rkomi che prova a spiegarle come si deve respirare col diaframma, lui che è credo l’uomo più incapace di cantare nel pianeta, dopo gli altri giudice e Tananai, ma vorrei vederla muoversi lontano dalla sua comfort zone, provare a graffiare invece che star lì a cercare coccole e pacche sulla schiena. Stasera non è stata neanche particolarmente intonata, così, per dire.
TROPEA 3
Idem. C’erano due talenti assoluti come i Gemini Blu. In gara ci finiscono i Tropea. Dai, non scherziamo. Poi, scusatemi, ma come cazzo si può fare Asilo Republic di Vasco senza usare l’ironia? Ma vi servono le didascalie?
PAGELLE LUCIA
FRANCESCA MICHIELIN 3
Non nutro particolare simpatia nei suoi confronti, nonostante tecnicamente sia un personaggio che si batte per tutti gli ideali e i valori in cui credo, ma sempre nel modo sbagliato.
Potrei partire da quando è salita al governo la Meloni e ha pubblicato una storia con scritto “da oggi resistenza”, per poi dar seguito a una serie di foto di lei a varie sfilate a ridere e divertirsi, perché la Michielin è questo, scrive quel commento quando una cosa fa comodo e fa hype e cinque minuti dopo se l’è già scordata, questo lo possiamo applicare a tutti suoi lavori.
Cantante, direttrice di orchestra, conduttrice, scrittrice, fa podcast, fa la modella, una donna dalle mille risorse.
Oggi però, come altre svariate volte, ci ha dimostrato che spesso fare cose non corrisponde a farle bene, lei fa di tutto è vero, ma siamo sicuri sia capace di farlo?
A me oggi è parso di no, presentazioni didascaliche, come quando devi fare la presentazione del tuo vicino di banco alle elementari che ti sta pure sul cazzo, commenti ripetitivi e futili, l’unica cosa che ho capito è che a quanto dice ha il pianto davvero facile.
FEDEZ 2
Fedez è una certezza, ogni edizione in cui c’è lui è una cagata.
Penso uno dei giudici peggiori che ci siano mai stati, dirò una frase forte da parte mia, e chi ha letto le pagelle degli anni scorsi sa, ma avrei preferito Manuel Agnelli, con tutta la sua arroganza e antipatia, a Federico Lucia.
Dovete sapere che oggi stavo guardando un pezzo di X Factor lungo il tragitto Milano-Firenze, e in alcuni punti non prendeva troppo lo streaming della trasmissione, allora sono andata a guardare le sue storie per vedere da qualche video se erano in pausa o meno, ecco questo per me è il suo contributo al programma, storie Instagram e “hai spaccato”, quando parla di diritti civili e di politica sembra abbia un lessico così forbito, si vede che lo ha dimenticato a casa.
DARGEN D’AMICO 8
Nonostante mi faccia un po’ inquietudine con questi occhiali da sole, “Ha spaccato”, come direbbe il nostro amico Fedez.
Proprio quest’ultimo stato dissato pesantemente da Dargen, dopo l’esibizione di Beatrice Quinta, per difenderla dall’accusa di Fedez di essere troppo monotona, senza per altro argomentare e spiegarci il motivo, Dargen ha giustamente chiesto da che pulpito, definendo proprio lui il re della monotonia, cosa
che condivido tra l’altro.
Dargen l’ho trovato acidamente simpatico, con un occhio critico e innovativo, sincero e per nulla paraculo, cosa difficile lì dentro, siamo solo alla prima puntata, ma per il momento promosso.
RKOMI 5
Rkomi non mi piace, e non perché non sia simpatico o non sembri sincero, anzi il contrario, e neppure perché non ne capisca di musica, anzi la sua squadra la trovo forte, mi piace, il suo problema è un altro.
Non trovo coerenza nel suo personaggio, non trovo coerenza tra quello che scrive canzoni, tra quello che è sui social, tra quello che era a Sanremo, tra quello che girava con Tedua e gli altri e questo, questo che è diventato pappa e ciccia con Fedez, che diciamolo sta sfruttando come ha fatto con tutti quelli che
cavalcano l’hype, Rovazzi, Luis, Tananai, ora lui, per poi sfancularli quando non gli fanno più comodo e lamentarsi piangendo di non avere amici.
Rkomi come giudice non è male, l’unica cosa che gli manca è la coerenza, che spero di vedere via via nel programma e magari il voto si alzerà.
AMBRA 6.5
Dei suoi concorrenti già due al primo giro sono andati al ballottaggio, ora non voglio dire un giudizio affrettato e prima del tempo, ma se tutti su twitter la deridono per la sua completa incapacità di scegliere concorrenti meritevoli un motivo ci sarà, ma dai almeno ce ne siamo tolti uno.
Detto questo, nonostante sia un giudice pessimo, messo lì solo perché fa televisione da quando ha otto anni, nonostante di musica non ne capisca nulla, a me lei piace, mi sta simpatica.
Il sorriso da star però Ambra ce lo potevi risparmiare.
OMINI 7
Let’s go! Questo cantavano oggi gli omini, vestiti di bianco, con queste voci angeliche adolescenziali, per me funzionano e alla grande, la mia paura ora è il percorso che gli faranno fare, ma spero siano in grado di intraprendere la strada più giusta per loro per valorizzarli.
Temo in una drastica trasformazione in una di quelle boy band per ragazzette tutto fumo e niente arrosto, ma vedremo.
IAKO 6
Iako ha ricevuto varie critiche oggi, non prettamente rivolte a lui, ma alla scelta della base, che a detta dei giudici lo sovrastava, a parer mio non è così, non è decisamente il migliore là dentro, anche se si può sempre migliorare, alla fin fine è pure sempre un percorso, ma io ci trovo del potenziale e oggi, come alle
audizioni l’ha dimostrato, certo si possono trovare canzoni migliori per farlo esaltare, ma io punterei su di lui fossi il suo giudice, perché potrebbe stupirci.
CLUB PARADISO 5
Per me è un no, sul palco ho visto solo tanto caos, rumore e casino, ma zero sostanza, alle audizioni erano stati anche innovativi, ma l’esibizione di oggi è stata pessima, non si può puntare sempre al divertimento quando di base manca nettamente la sostanza.
LUCREZIA MARIA FIORITTI 5
Si dice che tutti abbiamo sette sosia nel mondo, oggi abbiamo trovato palesemente uno dei sette sosia di Sofia Viscardi.
Lei non mi ha lasciato nulla, la voce non mi piace, la scelta della canzone non mi è piaciuta, e il ballottaggio è stata la prova che non avrà vita lunga là dentro.
L’unica cosa però su cui possiamo essere grati è che abbia fatto eliminare Matteo Siffredi, questo sì. Ma d’altronde fa parte del team di Ambra, cosa poteva aspettarci?
MATTEO ORSI 4
Amo Niccolo Contessa, lo trovo uno dei talenti più brillanti della musica italiana contemporanea, voce impeccabile, testi bellissimi e basi altrettanto toccanti, mi piace sempre ascoltarmi una qualsiasi sua canzone, oggi ho fatto fatica ad ascoltarla però, mai sentito una cover così brutta di qualche suo pezzo,
per me è no.
DADÀ 8
Adesso si inizia a ragionare, appena l’ho sentita la prima volta ho capito che c’era del potenziale, l’idea è innovativa e mi piace molto, sarà che in questo periodo sono in fissa con il napoletano, dopo essermi finita Mare Fuori, ma lei suo palco ci ha lasciato la cosa più vicina a una performance oggi, ha nettamente staccato gli altri concorrenti, confido in un percorso lineare, coerente e di crescita vera.
LINDA RIVERDITI 6
L’ho nettamente e di gran lunga preferita alle audizioni con la cover di Coraline dei Maneskin, che la vedevo rientrare molto nel suo personaggio, oggi con Rino Gaetano mi ha un po’ spiazzata, non troppo in negativo, certo, non lo vedo un brano troppo adatto a lei. L’ho comunque apprezzata e ascoltata con piacere.
L’unica cosa certa è che deve trovare un suo stile e seguire quello o rischia di fare la fine di molticoncorrenti di Xfactor, di cui non ci ricordiamo neppure più il nome.
MATTEO SIFFREDI 4
Il cognome mi ha richiamato molte battute durante tutta la sera, soprattutto per la sua breve durata all’interno del programma, ma non siamo più alle medie quindi eviterò. Direi che l’eliminazione è stata meritata, nonostante sembri una persona simpatica e umile, anche dopo la sconfitta, non mi ha trasmesso nulla, per non parlare delle numerose note che non ha beccato.
Pessima scelta del brano della Vanoni al ballottaggio, citando proprio lui “io non esisto” è ciò che hanno pensato tutti i telespettatori che in quel momento erano davanti alla tv.
I SANTI FRANCESI 6
Di loro sapevo che fossero andati al MiAmi, Festival che da sempre propone artisti del genere che piacciono a me, molti che magari non seguo, ma che apprezzo, loro però non avevo mai avuto modo di ascoltarli prima di sta sera, e dico peccato, perché non mi sono affatto dispiaciuti, sarà il nome simpatico,
o la voce bella o pulita, ma sta sera mi hanno colpita, infatti penso che mi andrò a recuperare un po’ del loro repertorio per saperne di più.
Molto curiosa di vedere il loro percorso.
BEATRICE QUINTA VdD (Voto da Definirsi)
Non voglio dare un giudizio affrettato su di lei, perché ho pareri contrastanti in testa, tra quello che ho sentito in precedenza e quello che ci ha portato oggi, se devo basarmi solo su oggi darei un giudizio ampiamente insufficiente, ma sarebbe poco completo, quindi dirò voto da definirsi, ho ancora speranze.
L’unica cosa che posso aggiungere è che non concordo con Fedez (come sempre del resto), non l’ho trovata troppo monotona, ma ho apprezzato questo
sia stato poi spunto di dissing da parte di Dargen.
JOELLE 5
Parte con il dire che ama la musica da quando ha tre anni, con il susseguirsi di foto di lei da bambina con in mano un microfono giocattolo, due clip dopo dice che Rkomi l’ha fatta avvicinare alla musica, Joelle, o tu hai otto anni, o come è possibile che il caro Rkomi ti abbia avvicinato alla musica quando avevi tre
anni? Detto questo bella scelta della canzone, ma lei mediocre, ha steccato qualche nota più di una volta e la performance non è stata nulla di particolare, nonostante la Michielin abbia detto che l’ha fatta piangere, ma lo dice a tutti quindi non vale, mi spiace.
TROPEA 7–
A me il loro casino, con luci, balli e suoni non è dispiaciuto per niente.
Ammetto di aver avuto paura quando ho sentito l’inizio della canzone, pensavo nel solito baccano messo lì a caso per fare gli alternativi, ma mal riuscito, invece questa scuola dell’asilo mi ha incuriosita, c’è un bel po’ sul quale lavorare e migliorarsi, ma per me ci siamo.
E le pagelle del nuovo live? E’ tutta la mattina che aggiorno le pagine e il motore di ricerca in attesa delle vostre pagelle. Forse vi siete addormentati dopo i primi inediti?!?!?