PAGELLE MICHELE
AMADEUS 2
Hai voglia a far dire “cazzo-culo” a Angelo Duro, a far parlare di poliamore Rosa Chemical, di lasciare spazio al gender fluid come a quanto raccontato sul razzismo degli italiani da Paola Egonu, vuoi che col governo Meloni Amadeus non guardi lungo e vada a fare un monologo, stucchevole come tutte le volte che prova a fare un discorso serio, sulle foibe? Così, a secco, senza un motivo, un anniversario, tanto per far capire che il vento può anche cambiare, ma lui resterà lì per altri due anni. Povia, prepara la canzone.
GIANNI MORANDI 4
Vederlo ogni sera più stanco, quasi più vecchio (non che non lo sia, ma non è che uno invecchia ulteriormente da una sera all’altra), fa quasi tenerezza. Qualcuno lo salvi da Amadeus. E salvi noi da questo spettacolo inverecondo.
CHIARA FRANCINI 2
Anni fa mi sono scontrato con la Francini sui social, perché lamentavo il fatto che fosse un po’ ovunque senza un valido motivo, avendo lei fatto qualche parte minore in film discutibili, e avendo quindi fatto del suo essere ovunque, come ospite, il suo lavoro. Lei, che non avevo taggato perché non ero poi così interessato a uno scontro, era intervenuta, provando prima a fare la simpatica, ma come avrete potuto intuire, senza esserci riuscita, tanto è vero che poi ha sbroccato, credo mi abbia anche bloccato. Purtroppo però i ban non valgono se vai in tv, perché dire che è stata incapace è farle un complimento, e lei non è stata incapace, è stata assai peggio. Alla prossima occasione regalata e buttata puntualmente nel cesso. Ah, ridere delle proprie battute, se possibile, è peggio delle battute stesse.
PEPPINO DI CAPRI N.C.
Peppino Di Capri, idolo di mia suocera, che è arrivata a dirmi che lo amava da giovane perché era così anticonformista, non è stata esattamente il top, come magari quella dei suoi coetanei o giù di lì Gianni Morandi, Al Bano e Massimo Ranieri. Pochissima voce, poca verve. Certo, l’età, ma tant’è. Solo che Champagne l’ha scritta lui, quindi ha comunque ragione.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA
In questa settimana sanremese ho casa esattamente davanti all’Ariston, toh, una trentina di metri più verso piazza Colombo. Ogni volta che sono passato in piazza, tornando a casa per seguire il Festival con Lucia e scrivere le pagelle, ho visto una sorta di corrispettivo ligure delle orde di zombie che solitamente si vedevano in The Walking Dead, i poveri tipi chiamati a tenere caldo il pubblico in attesa del collegamento serale a fare una fatica inutile e impari. Poi arrivano La Rappresentante di Lista e li vedi tutti a saltare, come del resto era capitato ieri con Annalisa. Basta poco, che ce vo?
TAKAGI E KETRA 2
A parte l’anomalia di portare due dj e producer sulla nave da crociera, che vanta l’età media di novant’anni, c’è la faccenda di vedere due dj e producer che manco fanno finta di stare dietro le macchine o i piatti, lì a battere le mani mentre vanno in playlist le loro hit, quasi tutte canzoni orribili, da infilarsi aghi lunghissimi nelle orecchie sperando di perdere i sensi. Una delle quali, forse la rara apprezzabile, è Panico di Lazza, strana cosa, mettere su la hit di un artista in gara, per altro. Uno spettacolo indecente.
ARIETE E SANGIOVANNI – Centro di gravità permanente 5
Ariete chiama Sangiovanni a fare un capisaldo della nostra musica leggera, ma non troppa, Centro di gravità permanente. I due la portano a casa non proprio agilmente, ma sono giovani e già che la abbiano scelta mi sembra tanto. Rimandati a settembre.
WILL E MICHELE ZARRILLO – Cinque giorni 4
Decidere di fare il duetto su un grande classico presenta un grande rischio, e al tempo stesso può essere una grande scorciatoia. Perché da una parte ti vai a mettere in competizione con qualcosa di molto amato, quindi rischiando di rimanere schiacciato dall’originale, dall’altra sai che comunque la gente amerà il brano, magari non nella tua interpretazione, ma lo amerà. Will decide di vincere facile, chiamando al suo fianco proprio l’autore, insieme a Vincenzo Incenzo, e interprete del brano, Michele Zarrillo, solo che al suo confronto sembra topolino, perché Zarrillo è un drago del canto, Will no. Quindi la cover è alterna, e Zarrillo vince su tutti i fronti. Will fa tenerezza, ma non credo sia esattamente un complimento.
ELODIE E BIG MAMA – American woman 10-
Ogni lavoro, immagino, prevede l’utilizzo di determinati strumenti. C’è chi usa dei software, chi degli attrezzi, chi, ancora, usa le mani. Io uso le parole. Lo faccio da oltre venticinque anni. Credo di saperlo fare anche bene. Ma, confesso, fatico a definire l’esibizione di Elodie e Big Mama che insieme hanno riproposto quell’inno antimilitarista e dello women empowerment che è American woman. Fatico anche solo a provare di provarci. Perché è stata una esibizione incredibile, perfetta, potente, sensuale, la direzione di quell’altro portento di Carolina Bubbico a rendere il tutto quanto di più simile a un capolavoro. Femminilità e femminismo e stile e spettacolo e ottima musica. Insomma, no, non ci riesco. Troppo brave.
OLLY E LORELLA CUCCARINI – La notte vola 3
L’altro giorno, intervistandolo, avevo suggerito a Olly di fare l’elicottero, che per chi non fosse pratico, sarebbe quell’esercizio di roteare come le pale, appunto, di un elicottero, il pisello. Il tutto a accompagnare, intendevo, il noto passo di danza di Lorella Cuccarini in quella che è la sua canzone più famosa (nonché unica canzone famosa). Invece Olly si è limitato a cambiare il testo e anche la linea melodica, rendendo una canzone trash ma comunque con un pubblico di riferimento, una roba inascoltabile. Lorella Cuccarini, non esattamente un pozzo di simpatia, fa il resto. Male.
ULTIMO E EROS RAMAZZOTTI – 5
Nati ai bordi di periferia. Sulla carta è una coppia separata alla nascita, dall’anagrafe, più che altro. Due coatti prestati alla melodia. Che si trovano sul palco dell’Ariston e, all’insiema della raffinatezza che da sempre li contraddistingue, dando ai maranza un contraltare nel bel canto. Ecco, tutto bello, figurati, ma la mia idea di pop è un filo più emancipata, più strutturata, immagino sia un problema mio. Comunque la gente in sala balla, nonostante Eros dimentichi le parole delle sue stesse canzoni, e essendo tutti morti da tempo, è già qualcosa.
LAZZA, EMMA E LAURA MARZADORI – 2
Faccio uso privato di una pagella privata. Del resto sono pagelle mie, potrò pur fare quel che voglio e del resto parlare dei cazzi miei è sicuramente meglio per Lazza che giudicare un brano cantato con Emma, che nonostante il tentativo, resta una delle voci meno aggraziate del nostro pop, non dico credo niente di nuovo. Dicevo, faccio uso privato di una pagella privata. Oggi, in giornata, si è verificata questo simpatico siparietto nella mia postazione sanremese, il Privè Monina. Mentre sto aspettando che arrivi Fasma, artista che ovviamente conosco di nome ma non di persona, artista che, ironia della sorte, proprio nel 2021, in pieno lock down sanremese, ha presentato a Sanremo La fine, come Lazza, ma in compagnia del suo autore, Nesli, ecco, mentre lo sto aspettando ecco che si crea un po’ di caos, come spesso capita nella città dei fiori durante il Festival. Il risultato è che ci arriva l’avviso che sta arrivando Fasma, Rosa, la mia collaboratrice corre verso il cancello, pochi istanti e alla porta del mio Privè si presenta un ragazzo accompagnato dal suo staff, ragazzo che mi stringe la mano e si accomoda nel divanetto di fronte al mio. Al suo fianco si siede il maestro Campagnoli, direttore d’orchestra di Lazza. Questo lo scoprirò solo dopo. Non capisco, ma non è che uno debba necessariamente capire tutto. Inizia la diretta IG con cui sto mandando avanti le mie interviste e mi accorgo che al mio fianco si è accomodato Gianni Testa, un produttore che da tempo si muove non senza scivoloni nel sottobosco, ricordiamo il suo passato nella giuria di Area Sanremo, produttore non certo di gran successo, anzi, ma che ben conosco proprio per gli scivoloni di cui sopra, ben conosco e non certo per questioni che possano incontrare la mia stima. Capisco che il ragazzo che mi sta seduto di fronte non è Fasma, e in effetti così già mi sembrava, ma sai, quando qualcuno lo conosci solo via foto o video c’è sempre il rischio di sbagliarsi. Faccio un paio di domande generiche e Fasma si palesa fuori della porta, con un bel pigiama indosso. Taglio cortissimo l’intervista col ragazzo senza nome, indispettivo dal becero trucchetto usato per portare il ragazzo a fare un’intervista, perché è vero che Sanremo è Sanremo, ma a tutto c’è un limite. A quel punto il maestro Campagnoli chiede di essere intervistato, ma io non ho concordato l’intervista col ragazzo, di cui non conosco il nome, e alla cui richiesta, inoltratami proprio dal suo produttore, non ho neanche risposto, figuriamoci se voglio intervistare il maestro Campagnoli. Dico che devo intervistare Fasma, che gentilmente ha aspettato qui cinque minuti di fuori, e il maestro Campagnoli se ne va stizzito, neanche fosse Stocazzo. Capisco l’arcano, e un Dio benigno e poco dostoevskjiano fa sì che io non possa regolare i conti al momento col produttore che ha ordito l’inganno, il ragazzo non è stato giustiziato perché ho pietà di un giovane che viene trattato in tale maniera da chi dovrebbe lavorare per lui, e non per sé (le storie, i video, le dirette che il produttore ha fatto alle mie spalle, letteralmente e letterariamente ci dice molto). Però sono un uomo piuttosto vendicativo, e figuriamoci se non approfitto di una pagella come quella del duetto tra Lazza e Emma, il primo violino della Scala la lascio in pace, è innocente e non verrei farla cadere sotto il fuoco incrociato. Del resto, ripeto, dovessi parlare di quella roba non è che direi molto di meglio. Comunque, maestro Campagnoli, anche meno, eh, che se ci si accompagna da certe figure poi, suvvia, la fine, anzi, La Fine, è prevedibile. Questo, ovviamente, non è un regolamento di conti, figuriamoci, come direbbe Marcellus Wallace, non ho neanche cominciato. Intanto, però, la cosa andava raccontata, e la canzone di Lazza con Emma faceva in fondo abbastanza cagare.
SHARI E SALMO – Medley di Zucchero 7,5
A me, confesso, Shari comincia proprio a piacere. Non parlo di estetica, è una bella ragazza, ma non è certo di questo che parlo in genere, quanto piuttosto di come sta sul palco, di come interpreta i brani. Con Salmo al suo fianco, poi, lei delicata e lui ruvidissimo, mostra un aspetto diverso allargando il suo spettro. Nel cantare Zucchero, per un attimo, ci siamo risvegliati dal torpore che Lazza con Emma ci aveva indotto. Bravi.
GIANLUCA GRIGNANI E ARISA – Destinazione paradiso 8,5
Due voci diversissime, una comune sensibilità. Certo, Arisa è una spada, non sbaglia una nota neanche a volerlo, Grignani non è in formissima da questo punto di vista. Ma l’anima vola altissima, nonostante la trovata discutibile del maestro Melozzi che tiene per mano Vessicchio, evitabile. Bella interpretazione, perché quando si canta la vita e si è artisti non ce n’è per nessuno. La coda portata alle lunghe è un atto di ingenua generosità che da sola meriterebbe di rimanere svegli fino all’alba. Arisa, comunque, è di una bravura che quasi spaventa. Stellare.
LEO GASSMANN E EDOARDO BENNATO – 7
Non sono Eddy Anselmi, quindi non ho una memoria storica degna di questo nome. Non ho proprio memoria, a dirla tutta, figuriamoci se ho quella storica. Certo, potrei ricorrere a Google, ma a Sanremo si dorme a dire tanto tre ore a notte, non è che ne abbia troppa voglia. Quindi posso dire con abbastanza certezza, ma non mettendoci la mano sul fuoco, che aver portato per la prima volta Bennato a Sanremo sia per Leo Gassmann l’ennesima nota di merito di questo Festival che è per lui decisamente positivo. Bel duetto.
ARTICOLO 31 E FEDEZ- Medley Articolo 31 7,5
Già vedere Franco Godi alla direzione d’orchestra fa venire una certa nostalgia del passato, magari anche un passato nel quale preferivi ascoltare i Sangue Misto, parlo per me. Poi risentire quelle canzoni, certo non migliorate da Fedez, che resta sempre un mistero della musica, sia messo agli atti, è qualcosa che ci proietta in un passato nel quale eravamo giovani e la vita sembrava destinata a rimanere sempre così, divertimento e nessuna intenzione di invecchiare. Esattamente quello col quale hanno da poco fatto pace proprio J-Ax e Dj Jed, che ne approfittano, complice sempre Fedez, per chiedere la liberalizzazione della Maria cantata in un brano. Divertimento puro, anche per le salme in sala.
GIORGIA E ELISA – Luce e Di sole e d’azzurro 10
Quando ci sono le voci e ci sono le canzoni e c’è l’anima per cantare quelle canzoni, ecco, cosa si può mai dire? Come si può far comprendere a chi, incautamente, si fosse alzato per andare a prendere qualcosa in frigo, peggio, per andare in bagno. O per quegli stolti che non hanno visto il Festival convinti che il proprio boicottaggio servisse a fermare la guerra o chissà a cosa. Ecco, io credo che sentire Giorgia, Dio, che canta con Elisa, quando vuole Dio anche lei, sia qualcosa che trascende l’umano. Con queste due canzoni, poi, dai, non scherziamo.
PS
Il fatto che entrambe le canzoni porti la firma di Zucchero, forse, dovrebbe indurre chi ancora caga il cazzo con la faccenda dei plagi a rivedere un filo le proprie posizioni, così, per dire.
COLAPESCE E DIMARTINO E CARLA BRUNI – Azzurro 7
Colapesce, mentre lo intervistavamo, io e Lucia, giorni fa, in compagnia del buon Dimartino, nell’occasione presenti anche Paola e Chiara e Gianluca Grignani, ha detto che la scelta su Carla Bruni è stata facile, essendo lui da una vita scambiato per lei, a causa di una somiglianza al limite dell’incredibile. In effetti, a vederli tutti e tre sul palco c’era da rimanere stupefatti. Meno stupefacente la cover, nel senso che Colapesce e Dimartino sono una coppia gigantesca e così anche Azzurro sotto la loro cura prende una forma vagamente alla Colapesce e Dimartino, Carla Bruni, la sosia di Colapesce, a portare sul palco un tocco di femminilità.
I CUGINI DI CAMPAGNA CON PAOLO VALLESI – La forza della vita/ Anima mia 7,5
Uno vede i Cugini di Campagna vestiti come Krusty il Clown e si sente autorizzato a pensare che non si tratti di un gruppo musicale o quantomeno di un gruppo musicale serio. Poi li sente cantare con Paolo Vallesi i propri rispettivi cavalli di battaglia e scopre che questi quattro Krusty il Clown sanno proprio il fatto loro, di Vallesi, onestamente, non si capisce perché si sarebbe dovuto dubitare.
MARCO MENGONI E KINGDOM CHOIR – Let it Be 4
Creditela un filo meno, Marco. Davvero. Un filo meno. Sei bravo. Hai un dono di natura. Ma un po’ meno non guasterebbe, non sei Prince e non basta fare le faccette buffe per farci passare quei gorgeggi di troppo che non ci risparmi mai.
gIANMARIA E MANUEL AGNELLI – Quello che non c’è 7
Una delle più belle canzoni degli Afterhours, che è poi anche una delle più belle canzoni di questo millennio, almeno guardando all’Italia, portata in gara con colui che l’ha scritta e cantata, suo egotismo Manuel Agnelli. Manuel Agnelli che suona il piano, la chitarra elettrica e, quando canta, mette il giovane collega in un attimo, dopo averlo bullizzato con una classe che quasi ci fa piacere anche il suo tentativo, del giovane artista, di sopravvivere alle botte. Ma, seppur la scarsa figura del giovane artista, Manuel canta così bene una canzone così bella che il voto non può che essere alto.
MR RAIN E FASMA – Qualcosa di grande 7
Sia messo agli atti che Fasma è arrivato da noi in pigiama. Di qui il voto. Perché Qualcosa di grande mi piace di più nella versione originale, ma il pigiamo è il pigiama.
MADAME E IZI – Via del Campo 8,5
Madame spacca. Izi meno. Ma Madame spacca proprio. Ha talento, e non dico questo perché ho anche io creduto che davvero avesse tirato una bottigliata a Anna Oxa dicendole “Fatti i cazzi tuoi, se vuoi continuare a campare”, fatto che da solo sarebbe valso il Premio della Critica, ma perché credo sia uno dei talenti più cristallini della sua generazione. Come voce, come penna, come visione d’insieme. Anche la parte scritta di proprio pugno sul classico di De Andrè è coerente, l’essere sul palco scalza, sarà stato pure fatto a vantaggio del FantaSanremo, ma ha reso il tutto ancora più poetico. Brava.
COMA_COSE E BAUSTELLE – Sarà perché ti amo 8
Quando si dice essere stilosi, e non parlo solo di look, perché va beh, lì proprio non c’è storia, ma di interpretazione. Una cover dei Ricchi e Poveri destrutturata, meno accordi dell’originale, un riff giusto dove prima non c’era, e poi ristrutturata, come col 110%. Ecco, prendi un brano che era in odor di trash e lo rendi qualcosa stiloso, mica a caso c’è Bianconi, lì, a lato dei Coma_Cose. Bravissimi.
ROSA CHEMICAL E ROSE VILLAIN – America 8,5
Rosa Chemical è molto a fuoco, in questo Sanremo, assai più di quando parodizzava i trapper. Rose Villain pure, parecchio. Insieme fanno furore, non nel senso del brano in gara di Paola e Chiara, ma nel senso che infiammano una versione 2.0 di America, senza bisogno di cambiare il testo, aggiungere rime o altro. Perché America è fresca anche oggi, e fatta da loro è una bomba.
MODÀ E LE VIBRAZIONI – Vieni da me 7,5
Una vecchia rivalità viene ricucita sul palco dell’Ariston. Il fatto che sul palco ci siano due band, con gli strumenti che le band di solito suonano, in qualche modo mi rasserena, perché l’assenza di strumenti in mano ai cantanti in gara la trovo segno di un tempo, questo, che in tutta onestà mi fa squassantemente cagare. Va però detto che le due band siano in qualche modo sovrapponibili, in effetti, questo per dire che la rivalità, ai tempi, aveva in effetti più di un senso. Ma un doppio assolo di chitarra, diciamolo, ce lo meritavamo.
PS
Kekko, non ci prendere gusto, eh.
LEVANTE E RENZO RUBINO – Vivere 10-
Levante decide di parlarci ancore del male di vivere e per farlo chiede a un suo amico, quel mezzo genio di Renzo Rubino di stargli vicino, dietro al piano. Il risultato è una Vivere di Vasco Rossi che, a occhio, rischia di fare la fine di Sally quando è passata sotto le mani di Fiorella Mannoia. Madonna quanto è cresciuta esponenzialmente Claudia, una roba da scorticarci l’anima, questa sua cover.
ANNA OXA CON SE STESSA – Un’emozione da poco 7,5
L’artista Anna Oxa si coverizza e per farlo chiama un violoncellista e dj albanese, scusa apprezzabile per non condividere il palco con nessuno e per farlo sulla canzone che ce l’ha fatta conoscere. Una canzone che è un capolavoro assoluto, scritta per noi e per lei da Ivano Fossati, e che ce la fa sentire per come ce la ricordavamo, anche se l’arrangiamento è oggettivamente mortificante, per lei e per noi, e questo suo ostinarsi a gridare come a voler a tutti i costi finire nei meme (che immagino lei non sappia cosa siano, al pari di FantaSanremo, dove erroneamente l’ho inclusa nella mia squadra, contando su una variabile che non ha dato buoni frutti). Diva è diva, ma onestamente sta facendo di tutto per mettere a dura prova chi la ama da sempre.
PS
Siccome Amadeus si è dimenticato di portarle i fiori, domani attendiamo trepidanti un bel comunicato di Oxarte. Facci sognare.
SETHU E BNKR 44 – Charlie fa surf 5
Non so chi siano i BNKR 44, e del resto non sapevo manco chi fosse Sethu. Nome strano a parte, e anche look strano, quel che colpisce è come si vedano punk, parlo degli ospiti, pur essendo una specie di Gruppo Italiano solo coi capelli colorati e lo smalto alle dita. La cover dei Baustelle, immagino, abbia indotto Bianconi a farsi del male da solo, quei piccoli gesti di autolesionismo che sono chiari segnali di un disagio, un disagio vestito di bianco e coi diti smaltati.
LDA E ALEX BRITTI – Oggi sono io 7,5
Quando una canzone è una canzone di quelle che abbattono le barriere che il tempo usa mettere tra noi e la nostra vita passata, beh, farne un nuovo gioiello è in apparenza operazione facile, quasi scontata. Ma LDA è un giovane talentuoso, per questo la parte nuova che porta in Oggi sono io, è buona, magari non proprio all’altezza del resto, ma sicuramente più che meritevole. Ottimo, ragazzi.
MARA SATTEI E NOEMI – L’amour tooujour 5
Confesso di non aver capito né la scelta del brano, né l’idea di un duetto con Noemi su un brano del genere. Non perché le due voci non si amalgamino bene, ma perché avrebbero potuto fare decine di canzoni più interessanti. Fortuna che a un certo punto è partito un segmento originale di Mara Sattei, durato invero pochi secondi, poi seguito, sempre per poco, da uno di Noemi. Detto che Gigi D’Agostino tutta la vita, ma non lì, credo.
PAOLA E CHIARA CON MERK &KREMONT – Medley Paola e Chiara 10
Non credo di essere andato in vita mia in discoteca più di un quattro o cinque volte, ma stare fermi al medley di Paola e Chiara è impresa impossibile anche per uno come me, immobile anche in una pista che spara a manetta Gloria Gaynor o Moroder con Donna Summer. Le nostre più grandi popstar di sempre.
COLLAZIO E DITONELLAPIAGA – Salirò 7
Qui c’è da dire una cosa, Salirò è un gioiello, di ironia intelligente, perché raccontare la depressione con ironia non è mica cosa facile, e di musicalità, perché Salirò ti costringe davvero a muovere il piede alzando il dito al cielo, come Silvestri proprio su quel palco. Anzi, ce ne sono da dire due, di cose, e la seconda è che il 7 è tutto di Ditonellapiaga, che in realtà meriterebbe un 9, il resto dei conti fatelo voi.
PAGELLE LUCIA
AMADEUS E GIANNI MORANDI 0
Gianni Morandi sfinito da queste serate, che quasi stava per cadere sul palco,e io sfinita da loro, da Morandi Marpione e da Amedeus che fa scelte pessime di ospiti (tolti i ragazzi di Mare Fuori) e che non è in grado di presentare senza fare il buffone.
CHIARA FRANCINI 0
Quasi quasi rimpiango la Ferragni e se lo dico io è grave, e vuol dire che un problema di fondo c’è. Si stava meglio quando si stava peggio?
MARE FUORI 10
Io ho guardato la serie tipo 3 volte, direi che aspettavo la loro apparizione con ansia, pronta anche io a cantare con il mio napoletano milanesizzato.
ARIETE E SANGIOVANNI 7
A me son piaciuti, specialmente lei, ha cantato bene e ha retto bene sia la canzone, non semplice, che il duetto con San Giovanni, unico appunto, avrei preferito sentirla un altro pezzo, penso che questo brano, nonostante sia un capolavoro, non sia stato niente di che.
WILL E MICHELE ZARRILLO 5
Bisogna dirlo la scelta di Will è stata ardua e davvero rischiosa, infatti appreziamo il suo coraggio e la sua intraprendenza, ma appunto essendo una scelta azzardata poteva andargli bene come poteva essere un fiasco, ecco, è stato un fiasco, perché il paragone era troppo evidente, non ha giocato a suo favore.
ELODIE E BIG MAMA 9
Iconiche. Elodie la grinta, accostata a Big Mama, un duo spaziale, che non solo ci lascia a bocca aperta, mandando a casa chiunque abbia cantato prima e chiunque canterà dopo di loro, ma ci sbatte anche in faccia la potenza dell’energia e del potere femminile. Voglio vedere più volte questo duo insieme.
OLLY E LORELLA CUCCARINI 5
La notte vola già di per sé non è una bella canzone, Lorella Cuccarini non è che spicca di simpatia, e oggi devo dire che hanno rispettato le mie aspettative, performance niente di che, canzone bruttina, nulla di eccezionale o che facesse fare a Olly una bella figura purtroppo.
ULTIMO E EROS RAMAZZOTTI 5
Il duo più coatto di Italia ci porta sull’Ariston il romanticismo che farà impazzire tutte le mamme d’Italia, ecco, tutte le mamme e basta, tutti gli altri, si rendono conto di quanto sia una rottura di palle questo spettacolo, non bastava solo Ultimo, pure Eros.
LAZZA, EMMA E LAURA MARZADORI 5
Lo preferisco nelle vesti di Lazza, con il suo pezzo spacca, con quello di Nesli è discutibile, affiancato da Emma poi diventa un’agonia. Perché Emma? Soprattutto con un pezzo del genere, come quello di Nesli, sono davvero confusa sulla sua scelta. Però oggi, spezzando una lancia a suo favore, devo dire di aver riso molto vedendo un video di una sua intervista in diretta si accorge di avere la patta aperta e cerca di chiuderla senza farsi notare.
SHARI E SALMO 7.5
Shari mi è piaciuta più oggi che da sola, con Salmo funzionano benissimo, sia le loro voci assieme che l’alchimia, e la canzone scelta è stata perfetta, perché ha creato uno spettacolo davvero bello e l’ha fatta uscire davvero bene, non eclissata da Salmo, cosa che temevo.
GIANLUCA GRIGNANI E ARISA 7
Il duo più bello di oggi, non sapevo bene cosa aspettarmi, ma Arisa come a solito con la sua voce splendida incanta tutti, con Grignani e questa canzone, che è un capolavoro, creano una performance meravigliosa. Grignani ci ha visto lungo, ottima scelta.
LEO GASSMANN E EDOARDO BENNATO 7
Leo Gassmann ha osato, ha portato un nome importante, come Bennato, e temevo il peggio, e invece devo dire che ha tenuto bene il palco, ha ballato, ha canato bene, senza stonare e senza essere eclissato o messo in un angolo e non è una cosa da poco essendo affiancato da una voce come quella di Bennato.
GIORGIA E ELISA 9
Giorgia ed Elisa con le loro voci a dir poco incredibili mandano a casa chiunque sia minimamente paragonabile a loro a livello vocale. Una performance eccezionale e emozionante come poche, con loro che cantavano tenendosi la mano e guardandosi negli occhi, devo dire davvero brave e davvero bello. Se Giorgia fosse venuta con una xcanzone del genere al Festival avrebbe vinto, a mani basse.
COLAPESCE E DIMARTINO E CARLA BRUNI 8
Carla Bruni si dice sia la sosia di Colapesce,e oggi sul palco ho fatto una seria fatica a distinguerli mentre cantavano. Ma, scherzi a parte, loro sicuramente hanno giocato bene, con una canzone come Azzurro e con una come Carla Bruni non poteva che andare più che bene, e infatti è andata così.
I CUGINI DI CAMPAGNA E PAOLO VALLESI N.V.
Prima volta che ascolto Anima Mia intera. E stavo bene anche prima.
MARCO MENGONI E KINGDOM CHOIR 8
Come per Giorgia, Mengoni ha delle abilità canore immense e ce lo ha dimostrato anche lui in maniera impeccabile. La scelta del coro però non l’ho ne compresa, ne apprezzata, e l’ho trovato non poco autoriferito. Ma alla fine è Mengoni, quindi può.
GIANMARIA E MANUEL AGNELLI 6
L’ho apprezzato più oggi che durante le esibizioni delle scorse sere, sarà la canzone, che è oggettivamente splendida, o il contributo di Manuel Agnelli, che nonostante la mia rinomata antipatia nei suoi confronti, non si può non ammettere sia bravissimo e che abbia dato un’aggiunta non da poco.
MR RAIN E FASMA 7-
Oggi abbiamo avuto l’occasione di conoscere e intervistare Fasma che si è presentato in pigiama e poi ce lo ritroviamo sul palco con i capelli fucsia, come Cremonini nei Lunapop, posso dire che solo per questo il voto si alza, anche perché io sono andata a vedere la prima serata di Sanremo in pigiama, passando così davanti all’Ariston, pieno di gente elegante e pettinata. Mr Rain ha cantato bene, la scelta della canzone è stata buona, non ho apprezzato troppo la parte riadattata, ma non male. E poi non c’era il coro dei bimbi quindi 5 punti in più.
MADAME E IZI 9
Non sapevo cosa aspettarmi dato lo stile di Madame e lo stile della canzone di De André, ma devo dire che mi ha stupita positivamente, davvero molto, la voce bella, intonata e aggraziata e la scelta ottima. L’unica pecca Izi, che ha cantato male e poteva anche non esserci, dato che ha tenuto banco lei e anche in una maniera perfetta.
COMA_COSE E BAUSTELLE 9-
La fusione di due gruppi che amo, con una canzone che non mi sarei mai aspettata, ma che mi ha sorpreso positivamente, alla fine non potevano non fare ciò Coma Cose e Baustelle, cosa meglio di ciò sul palco dell’Ariston? Ho visto un meme dei Coma Cose e i Baustelle rappresentati in ordine da Enid e Mercoledì, mai descrizione più accurata.
ROSA CHEMICAL E ROSE VILLAIN 10
Rosa Chemical si presenta in prima serata su Rai1, al festival di Sanremo, sul palco dell’Ariston con un plug anale, che sbandiera allegramente mentre canta, leccando lo stivale di Rose Villain e facendosi calpestare a fine esibizione, c’è altro da aggiungere?
MODÀ E LE VIBRAZIONI 7-
Modà con Le Vibrazione si fondono alla perfezione, creando una bellissima armonia tra i due gruppi sul palco, nonostante la canzone fosse delle Vibrazioni i Modà l’hanno interpretata proprio bene, coerente poi con il loro percorso e con loro come Band, quindi ottima scelta.
LEVANTE E RENZO RUBINO 9
Immensa, accompagnata al piano da Renzo Rubino, con Vivere di Vasco Rossi, ma riadattata alla Levante e devo dire che ha lasciato tantissimo. Levante questo Sanremo ci sta donando una marea di emozioni e lezioni, a suon di musica e belle canzoni. Questa esibizione meravigliosa e questa scelta ancora di più. Brava, bravi.
ANNA OXA 9
Con Canzoni del genere l’avrei voluta sul Palco, così ci dimostra quanto Anna Oxa sia un’artista incredibile, sopra a tutti, sia di voce, che di interpretazione. Devo dire che ho riso parecchio quando ho visto che il duetto era con un violoncellista, che era un modo alternativo di dire duetto con me stessa. L’unico appunto che vorrei fare è ai costumisti, ma chi le sceglie gli abiti da borseggiatrici milanesi?
SETHU E BNRK 44 7-
Sethu porta un brano dei Baustelle e io non posso che apprezzare. Nono conoscevo i ragazzi con cui ha duettato, ma sono stat tutti bravissimi, oltre a cantare mi è piaciuta anche la performance di loro seduti sulle sedie a ballare. Bravi, Sethu devo dire, nonostante sia un emergente uscito da Sanremo Giovani, è un artista bello definito e che sa farsi riconoscere.
LDA E ALEX BRITTI 7-
Lui è bravo, ma l’ho preferito in questa canzone nella parte scritta da lui, rispetto a quando interpretava il pezzo di Britti, che mi è sembrato l’abbia messo un po’ in difficoltà, specialmente a inizio brano, poi pian pianino ha recuperato e ha finito bene. La scelta che ha fatto del brano e del duetto non è stata semplicissima, quindi bravo per il coraggio.
MARA SATTEI E NOEMI 5
Lei è brava, Noemi pure, sono anche parecchio simili come sonorità. Ma questo brano fatto da loro, in questa modalità non mi è piaciuto. L’ho trovato poco attinente e coerente con il suo percorso e brano in gara e poco valorizzante per la sua voce e la su bravura.
PAOLA E CHIARA E MERK E KREMONT 9
Dopo aver visto oggi il video in cui ballavano la sigla delle winx ero già pronta al meglio per la loro esibizione, che infatti come mi aspettavo, oltre che bella, è stata anche molto divertente e si vedeva che erano loro la prima a divertirsi e questo trasmette molto al pubblico a casa, brave.
COLLA ZIO E DITONELLAPIAGA 7-
Ero molto incuriosita da questa scelta, Ditonellapiaga, che l’hanno scorso ci ha conquistati tutti, assieme alla Rettore, con il suo brano Chimica, anche oggi ci ha dimostrato che ha un talento immenso, il palco lo cavalca ed è proprio la sua casa e proprio per questo motivo il duetto ha funzionato gli ha portato la giusta frizzantezza a questo brano meraviglioso, ma allo stesso tempo penso abbia mostrato l’enorme divario tra lei e loro, perché c’erano parecchie spanne di differenza sia a livello canoro che a livello di performance. Nonostante ciò però mi son piaciuti, niente male.