Il film The Menu: non solo thriller-comedy culinario, ma anche una sottile e deliziosa critica sociale (recensione)

Il team dietro Succession serve in tavola il delizioso film The Menu, thriller-comedy culinario dove il cibo è un pretesto per raccontare la società.

Film The Menu

Credits photo: @FOX Searchlight


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Il film The Menu è un’esperienza culinaria esclusiva. Così veniamo introdotti per la prima volta alla nuova pellicola di Mark Mylod, regista e produttore del team della serie Succession, presentato al Toronto Film Festival e poi alla Festa del Cinema di Roma.

Il film The Menu è una comedy (le battute graffianti, il tratto di Adam McKay, qui produttore, si sente), ma anche un thriller (la serata dallo chef stellato si rivela piena di sorprese scioccanti) ambientato nel mondo della cucina. In realtà il cibo, curato nei minimi termini dal famoso, severo e perfezionista chef Slowik (Ralph Fiennes spaventosamente agghiacciante), è solo un pretesto per raccontare una società classista, che col passar del tempo è diventata avida di denaro, e desiderosa di attingere sempre più a prodotti inaccessibili, finendo con lo sfruttare chi lavora per loro.

Quando Margot (Anya Taylor-Joy, ormai nuova final girl dei film horror) accetta con riluttanza di partecipare a una cena esclusiva sull’isola Hawthrone insieme al fidanzato Tyler (Nicholas Hoult), capisce fin da subito di essere un pesce fuor d’acqua. Tra gli ospiti c’è la critica culinaria Lillian Bloom (Janet McTeer) e il suo editore (Paul Adelstein), una star del cinema (John Leguizamo) e la sua assistente (Aimee Carrero). Mentre gli altri sembrano entusiasti delle portate che Slowik presenta loro, Margot continua ad avere sentimenti contrastanti sull’essere stata trascinata lì.

E ben presto capisce il motivo, come anche il resto dei clienti. Lo chef ha una retorica tutta sua per introdurre le pietanze, riservando loro anche più di una – orribile – sorpresa. Fiennes è perfido nel ruolo, algido e fermo. Ha un senso dell’umorismo molto dark. Si muove quasi in parallelo col personaggio di Anya Taylor-Joy, che studia da lontano. Dapprima con curiosità, poi passando alle minacce, fino a sfidarsi a colpi di cibo e ingredienti.

“Il nostro menu è troppo prezioso” per non essere assaporato. Quindi Slowik invita a “non mangiare, ma degustare”. Man mano che il film prosegue, ci si rende conto che il cibo si trasforma in un mezzo per spogliare l’alta classe sociale di ogni privilegio.

Con il film The Menu, il regista cuoce a fuoco lento una sottile e deliziosa critica alla società, mettendola faccia a faccia con i suoi errori e con le sue conseguenze. Una condanna che trova la sua morale solo nell’ultima portata.

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