Nel giro di poche ore sono uscite due notizie che, fino a un paio di anni fa, sarebbero suonate fantascientifiche, i Pinguini Tattici Nucleari e i Maneskin andranno a suonare a San Siro. La band romana, per altro, suonerà anche all’Olimpico di Roma, andando a fare una doppietta che il concerto del Circo Massimo, in effetti, lasciava presagire, i Pinguini Tattici Nucleari soldo out dopo neanche dodici ore dalla messa online delle prevendite.
Se dico che un paio di anni fa la cosa sarebbe stata accolta con lo stesso stupore, che so?, della notizia dello sbarco a Piazza Duomo di un’astronave di maziani, Dio come sono antico, è perché un paio di anni fa, a parte gli appassionati giovani di indie, buona parte della nazione ignorava chi fossero i Pinguini Tattici Nucleari, e dei Maneskin, dei Maneskin prima della vittoria a Sanremo, poi a Eurovisione, del boom su Tik Tok e quindi in giro per il mondo, si diceva fossero sul viale del tramonto, non nel senso di a spasso per il Sunset Boulevard di Los Angeles, proprio sulla via che porta alla fine di una carriera, nel loro caso un filo anzitempo.
Considerando che il tutto, un paio di anni fa, sarebbe capitato in piena pandemia, i teatri, i cinema, gli stadi per i concerti, le arene per i concerti, tutti chiusi e senza chiare prospettive per il futuro, converrete che non ho scritto poi questa astrusità.
Il fatto è che in questi due anni per le due band in questione è evidentemente cambiato tutto. I Pinguini Tattici Nucleari hanno da poco concluso un tour con quasi un quarto di milione di spettatori paganti, hanno singoli che si alternano con una certezza che un tempo riconoscevamo solo a certi campioni assoluti, in vetta alla classifica, da Pastello Bianco a Ringo Starr, passando per le più recenti Giovani Wannabe e Ricordi, confesso di essere dovuto andare su Google per rammentarmi i titoli, anagrafe e un subconscio amorevole me li avevano rimossi senza lasciare traccia, una scrittura degna di un Max Pezzali 2.0, orecchiabilità squisitamente pop che si incontra con una capacità di scrivere testi infarciti di immagini ficcanti, un aspetto da nerd, parlo della band, non del leader Riccardo Zanotti, che invece è un figo, una normalità solo apparente, da oratorio, che funziona di brutto, come del resto era capitato in passato ai Lunapop di Cremonini, solo che lì la faccenda era durata uno zot. I Maneskin, per contro, sono diventati l’emblema della provocazione rock fatta carne (poco coperta), look sempre più glam, capezzoli e chiappe in bella vista, fuck Putin di qua, stage diving di là, record su record conquistati su Spotify e quindi Billboard, con la complicità di Tik Tok, Beggin che supera il miliardo di stream, nomination e premi, colonne sonore di film, partecipazioni ai principali festival rock in giro per il mondo, Dio abbia pietà di loro, e soprattutto un singolo nuovo, The Loneliest, scritto con il gotha del pop internazionale, che corre il rischio di far finalmente funzionare anche una canzone che non sia una cover, insomma, da via del Corso agli stadi è stato più di un attimo, come per i PTN la gavetta lunga ha quantomeno consentito di non bruciarsi al primo sole come un vampiro di quando i vampiri si bruciavano al sole, con buona pace dei puristi che continuano a ripetere che non sono rock.
Nel mentre, così, tanto per non dare l’aria che si tratti di un discorso che riguarda solo loro, queste due band che finalmente hanno riportato in auge l’idea di ragazzi che passano il tempo in saletta a provare, tra un tour e l’altro, anche tanti altri hanno ripreso a suonare in grandi spazi, trovare un buco a San Siro nell’estate 2023 sembra ormai impresa impossibile, e a pensarci bene è curioso che il solo Claudio Trotta, colui che più di ogni altro sta lottando per non farlo abbattere, San Siro, con il suo comitato, sia stato lasciato fuori dai giochi, Bruce Springsteen che si esibirà a Monza invece che in quella che automaticamente si ritiene sia casa sua. Come del resto era successa l’estate scorsa, concerti su concerti, alcuni anche visibilmente forzati, penso a Mengoni o alla Amoroso, anche in virtù delle tante turné rimandate nel 2020 e 2021, lì a accalcarsi in un’unica soluzione. Peccato che i piccoli e medi eventi non funziono, si vedano i tanti tour di artisti che un tempo non avrebbero magari riempito i palasport, ma almeno i teatri sì, e che invece si ritrovano a rimandare di mese in mese, c’è gente che ha spostato al 2023 concerti i cui biglietti sono stati venduti nel 2019, roba che non solo non ti ricordi di averli comprati, ma nel mentre hai il sacrostanto diritto di aver rinnegato, si pensi a quanti hanno dovuto rivendere i biglietti dei concerti negli stadi 2022 di Ultimo, i figli cresciuti e passati direttamente a ascoltare trap.
Nei fatti trovo la notizia di Pinguini Tattici Nucleari e Maneskin a San Siro strepitosa, lo dico senza ironie e senza discorsi scritti tra le righe, impercettibili a occhio umano. E trovo strepitoso che ci sia stata gente, ieri, a chiedersi e chiedere ai professori a scuola, ho ricevuto testimonianze dirette a riguardo, per che ora iniziano gli orali in genere all’esame di maturità, proprio per non rischiare di presentarsi assonnati a discutere del proprio futuro. Trovo quasi commovente che i giovani, quelli che se ne sono stati tappati in casa per due anni, perdendo quello che è il loro tempo, alla faccia del futuro, è il presente che è dei giovani, irrigidendosi in una apatia che è difficile da abbattere, calcificandosi in cameretta, laddove avrebbero dovuto conquistare il mondo, ecco, trovo commovente, togliete quel quasi, che i giovani ora abbiano la loro opportunità di vivere, e trovo strepitoso che lo abbiano già fatto, magari andando a cantare in coro le canzoni di gente come Blanco, l’estate scorsa. Che poi sia musica che personalmente trovo discutibile, irrilevante, prescindibile lascia il tempo che trova, non è per me che è stata scritta e registrata, non è per me che verrà suonata dal vivo. So che suonerà strano sentirlo dire a voce alta, ma la vita a volte passa anche da canzoni dimenticabili, come i ricordi di cui parlano i Pinguini Tattici Nucleari nel loro ultimo singolo, dedicato all’Alzheimer.