Rimodulazione DAZN per le condizioni di recesso, occhio alla scadenza dell’abbonamento

Modifica unilaterale del contratto dal prossimo 1 novembre, cosa comporta

da DAZN standard a Plus

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Una rimodulazione DAZN è in arrivo in riferimento alle condizioni di recesso garantite ai singoli clienti di un abbonamento. Il servizio di streaming cambia non poco le cose per chi deciderà di abbandonare la piattaforma a partire dal prossimo 1 novembre. Bisognerà stare dunque attenti, in particolar modo, ai costi finali applicati all’offerta in base alla data in cui si invierà la richiesta di chiusura del proprio contratto.

Come stanno ora le cose e come cambieranno

Prima che la modifica unilaterale del contratto si concretizzi, il recesso da DAZN continuerà a funzionare come sempre. In pratica, ancora oggi, decidendo di chiudere l’abbonamento con la piattaforma accadrà quanto segue. Avendo il rinnovo dell’abbonamento (ad esempio) il giorno 5 ottobre) ma inviando la propria richiesta il giorno 15 del mese, i contenuti saranno fruibili fino al giorno 31, senza ulteriori costi rispetto a quanto già pagato.

La rimodulazione DAZN in arrivo prevede altro invece rispetto a quanto già indicato. Un pratico esempio è d’obbligo. Avendo il rinnovo dell’abbonamento il giorno 2 novembre ma effettuando richiesta di recesso il giorno 15, la piattaforma si impegna a terminare il contratto non prima di 30 giorni, ossia il 15 dicembre. Ciò significherà che il cliente fruirà dei servizi fino a quella data ma ad un costo maggiorato. Oltre l’abbonamento di novembre appunto, bisognerà sborsare una quota parziale per il mese di dicembre, per i giorni che vanno dal 3 al 15 dicembre appunto dell’ultimo mese dell’anno.

La modifica riportata è senz’altro sostanziale e non può che essere presa in considerazione dai clienti che vorranno recedere dal loro contratto. L’ideale sarebbe far combaciare (o quasi) il giorno del rinnovo dell’abbonamento con quello della richiesta di disdetta, il tutto per evitare costi extra di fine contratto (per quanto questi garantiscano ancora la fruizione dei contenuti).

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