I diritti delle donne al centro della serie tv Circeo, così Greta Scarano ha accettato di farne parte

Greta Scarano spiega perché ha accettato di fare la serie tv Circeo, che segue le fasi del processo ai carnefici del massacro

Serie tv Circeo

Credits photo: @Paramount


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La serie tv Circeo su Paramount+ ripercorre il massacro del ’75, esplorandone le fasi del processo legale ai carnefici e raccontando soprattutto la storica battaglia per i diritti delle donne.

Greta Scarano veste i panni dell’avvocata Teresa Capogrossi, un personaggio di fantasia, ispirato però ai veri legali che durante i processi hanno tutelato e agito per Donatella Colasanti. Tra loro c’era anche Tina Lagostena Bassi.

L’attrice, dopo aver letto tutti i copioni della serie tv Circeo, ha accettato subito di parteciparvi, come ha raccontato in un’intervista con l’Ansa. “Ero felice ci fosse un progetto come questo che centra l’attenzione anche sull’importanza sociale che ha avuto quel processo.”

La Scarano ha sottolineato come sia rimasta colpita dal rapporto di amicizia e fiducia che nasce tra Teresa e Donatella, una ragazza che subisce quella violenza da adolescente e deve intraprendere in quegli anni il suo percorso per diventare donna, comprendere come cercare di essere felice nonostante tutto, come riconquistarsi la sua libertà”.

Per il personaggio di Teresa Capogrossi, Greta Scarano ha raccontato di aver “utilizzato anche riferimenti diretti come una giovane avvocatessa del gruppo di legali di Donatella”, ha continuato con l’Ansa, “dando al tempo stesso volto all’essere una femminista degli anni ’70, che appartiene al mio personaggio, alle convinzioni che porta avanti”.

La serie tv Circeo si concentra sui processi legali, dando uno sguardo inedito sulla vicenda. “Grazie a Donatella Colasanti, agli avvocati che l’hanno seguita e al movimento femminista lo stupro finalmente è diventato un reato contro la persona”, ha proseguito l’attrice.

In quell’epoca storica, in cui lo stupro non era considerato un crimine, il coraggio di Donatella è stato fondamentale per l’opinione pubblica: “Anche quando viene colpevolizzata, dai legali di quegli imputati, pur essendo vittima.”

Donatella “non si è arresa”, e ciò ha permesso di arrivare a una “svolta sociale”, ha concluso l’attrice.

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