Sono già diversi mesi che ormai Giovanni Simeone, principale obiettivo del Napoli per sostituire Andrea Petagna, ha giurato amore al club azzurro, ma proprio quando tutto sembrava fatto ecco che nelle ultime ore l’affare tra il club partenopeo e l’Hellas Verona si è complicato. La notizia è giunta dal noto giornalista di Sky, Gianluca Di Marzio, che sul sito ufficiale ha spiegato che la trattativa che porterebbe il ‘Cholito’ al Napoli e Petagna al Monza risulta bloccata: le parti interessate non riescono ancora a raggiungere un accordo ed il possibile trasferimento rischia addirittura di saltare. Se da una parte l’attaccante azzurro ha accettato di trasferirsi, dall’altra Napoli e Verona non riescono a trovare una giusta soluzione sul costo del cartellino.
A quanto pare, però, ci sarebbe un’ulteriore ipotesi: qualora il doppio affare dovesse non andare a buon fine non è da escludere che Simeone possa addirittura trasferirsi al Monza, con Petagna che, a questo punto, resterebbe a Napoli come vice Osimhen. Se così fosse si tratterebbe di un vero e proprio colpo di scena. Malgrado ciò, l’attaccante ex Fiorentina e Cagliari non ha mai accettato la possibilità di trasferirsi nel club neopromosso di Berlusconi e Galliani. Ma, per il momento, si tratterebbe di una possibilità remota.
Come riporta anche l’edizione di oggi, giovedì 11 agosto, del quotidiano il ‘Corriere dello Sport’, il presidente De Laurentiis e il ds Giuntoli potrebbero scegliere di risparmiare i soldi per l’argentino investendoli su un centrocampista, ruolo che occorre maggiormente coprire considerata la vicinissima partenza di Fabian Ruiz, promesso sposo del PSG. Se la telenovela Raspadori dovesse concretizzarsi, calciatore che sarebbe in grado di ricoprire più zone del campo (compreso il ruolo di centravanti), a quel punto i soldi “risparmiati” per Simeone sarebbero spesi per un mediano che andrà a sostituire lo spagnolo ex Betis. Tra i nomi d’interesse ci sarebbero Ndombele in uscita dal Tottenham, Antonin Barak del Verona o perfino Szoboszlai del Lipsia, anche se risulta piuttosto costoso (si parla di 25 milioni di euro).