Truffa SMS INPS per erogazione prestazione, non fornire dati anagrafici

Una nuova minaccia per i cittadini a nome dell'ente previdenziale

truffa SMS INPS

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La truffa SMS INPS sta ritornando di scena in questa ultimissima parte di luglio rischiando di mietere nuove vittime tra ignari cittadini. Lo stesso ente previdenziale sta mettendo in guardia gli italiani dal rischio di cadere nell’ennesima trappola di smishing che fa riferimento ad una presunta erogazione di una prestazione, naturalmente del tutto fake.

La truffa SMS INPS viaggia attraverso un messaggio identico o molto simile a quello presente all’inizio dell’articolo. Come accaduto anche in passato, si tratta di un alert che fa riferimento alla mancata erogazione di una prestazione a causa della non conferma di alcuni dati anagrafici. Segue un collegamento ipertestuale che sembra atterrare sul vero sito dell’ente previdenziale ma così non è. Si tratta solo di pagine fake, per quanto molto simili alle originali, nelle quali saranno chieste diverse informazioni sensibili come quelle relative alla propria carta d’identità, il codice fiscale, il documento di riconoscimento e molto altro ancora. Appare evidente come simili informazioni non potranno che essere poi messe in mano ad hacker senza scrupoli per fini non certo legali.

Come vale la pena comportarsi dunque per non cadere nella trappola della truffa SMS INPS? Alla ricezioni di messaggi identici o molto simili a quello proposto, sarà necessario subito non dar peso alla comunicazione e pure cancellare la nota. Cosa ancora più importante, il collegamento falso al sito dell’ente previdenziale non andrebbe mai visitato, consultato e tanto più non andrebbero fornite le dovute informazioni. Nel caso in cui la lettura di questo articolo giunga dopo l’essere caduti in trappola, l’ideale sarebbe informare la Polizia postale dell’accaduto, magari presentare apposita denuncia per cercare di capire pure come i propri dati potranno essere utilizzati. Va ribadito che l’INPS non invierà mai messaggi di questo tipo ai cittadini e proprio per questo sarebbe facile individuare campagne di smishing come quella esaminata oggi.