Attenti alle chiamate con prefisso internazionale +44 perché sono ping calls

Come stare in guardia da un pericolo reale anche se già noto

chiamata internazionale con prefisso +44

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Sono ritornate di scena le chiamate con prefisso internazionale +44 in questa calda estate 2022. Si tratta di tentativi di contatto che in molti stanno ritrovando nel registro chiamate appunto del loro telefono e che incuriosiscono non poco per la chiara provenienza oltre confine. Prima di spiegare il fenomeno, è il caso di mettere in guardia tutti da un tentativo di raggiro che potrebbe mettere in pericolo la propria utenza telefonica, esattamente come accaduto già in passato.

Cosa sono le ping calls

Le ping calls sono finte chiamate che vengono inoltrate ad ignare vittime con prefisso internazionale. Queste prevedono uno solo, al massimo un paio di squilli sul numero del destinatario, senza che quest’ultimo riesca a rispondere. Il trucco delle chiamate truffaldine entra in gioco nel momento in cui innesca nel malcapitato la voglia di conoscere chi si celi dietro il tentativo di contatto.

Il prefisso internazionale +44 è del Regno Unito ma a chiamarci non è qualche parente o amico che si trova nel paese straniero. Piuttosto la campagna di ping calls spinge i destinatari più curiosi a richiamare il recapito e dunque a far scattare una telefonata fuori dai confini nazionali e molto spesso a numeri sovrapprezzo. Praticamente pensando solo di voler soddisfare la propria curiosità si cade in trappola prosciugando il proprio credito telefonico e rischiando di esseri ancora vittime di ulteriori tentativi di raggiro futuri.

La Polizia postale italiana è impegnata in una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno proprio in questi giorni. Il consiglio ovvio da seguire sempre è quello di non dare seguito a nessuna delle ping calls attuali e future. Le chiamate con prefisso +44 saranno “quasi” sempre strumenti di truffa e raggiro, a meno che davvero non ci siano parenti e conoscenti nel Regno Unito pronti a contattarci per una chiacchierata.

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