Terence Hill premiato alla carriera dal Moige: “L’Italia mi manca molto, spero di tornare presto”

Premio alla carriera per Terence Hill, il Moige giustifica la sua scelta e "Don Matteo" ringrazia dall'estero con un commovente messaggio

ultima puntata di Terence Hill in Don Matteo 13

Credits photo: @LuxVide


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Terence Hill è stato premiato alla carriera dal Moige, Movimento Italiano Genitori, che ha redatto Un anno di zapping e streaming, la guida mediatica che presenta il meglio e del peggio di web, social e tv dell’ultima stagione secondo il gradimento delle famiglie.

Per l’occasione, il Moige ha conferito a “Don Matteo” il premio speciale alla carriera “per le sue indiscusse qualità di attore e per quella coerenza tra i personaggi interpretati e l’uomo Terence Hill”, così si legge nelle motivazioni, “mai sopra le righe, discreto, rispettoso e rispettabile, capace di rendere credibile e degno di ascolto ciò che esprime attraverso la recitazione e sempre fonte di riflessione per un pubblico familiare di ogni età”.

Terence Hill è ormai un volto rassicurante per gli italiani, che lo hanno identificato con il personaggio televisivo da lui interpretato da più di vent’anni: “Per quella stima conquistata negli anni per la quale una sua dichiarazione o riflessione fatta, raramente, fuori dal personaggio, viene ascoltata con rispetto da adulti, ragazzi e bambini.”

Dopo oltre due decenni, l’attore ha deciso di prendersi una pausa, appendendo al muro gli abiti da prete di Don Matteo. Al suo posto è subentrato Raoul Bova, il quale ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua capacità di proseguire l’operato di Terence Hill.

Il diretto interessato non è potuto essere presente all’evento per ritirare il premio perché si trova all’estero, quindi ha inviato un video-messaggio di ringraziamento: “Ne vado orgoglioso e vi ringrazio di cuore”. Hill ha poi voluto citare un momento particolare della sua vita e della sua carriera: “Stavo camminando a Piazza di Spagna quando mi si avvicina una moto con due bambine tenute per mano. Loro erano appena uscite dal cinema e avevano visto Lo Chiamavano Trinità. La mamma sempre con quel sorriso indimenticabile mi disse: ‘mi raccomando, continui a fare dei film così, così posso portare le mie bambine al cinema. L’Italia mi manca molto, spero di tornare presto”.

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