Come ben sappiamo, lo scorso mese di marzo, Netflix ha lanciato in sordina un ‘test’ tra i clienti in tre piccoli mercati dell’America Latina, chiedendo loro di pagare un extra quando condividevano le password del proprio account fuori casa. Il gigante dello streaming aveva annunciato la nuova politica di condivisione delle password in Perù, Cile e Costa Rica, dove con l’aggiunta di 2 o 3 dollari (in base al Paese) sarebbe stato possibile condividere il proprio account con altre due persone, in modo legale. Questa soluzione, però, non è andata a buon fine, rivelandosi un vero e proprio flop.
Stando ai dati rilevati dalla società di ricerca globale sui media e l’intrattenimento Ampere Analysis, l’America centrale e quella meridionale rappresentano le entrate per utente più basse di Netflix, e ciò le rende particolarmente vulnerabili alle variazioni dei prezzi. Come ha spiegato alla testata giornalistica globale Rest of Worl l’analista del mercato dello streaming della società Parks Associates, Paul Erickson, Netflix non sta strategicamente testando la nuova politica nei più grandi mercati di streaming della Regione, come Brasile e Messico. Ad oggi, il colosso della piattaforma in streaming guida il mercato peruviano con il 41% degli abbonati in streaming, seguito da HBO Max e Disney+ con circa il 20%. Probabilmente Netflix sfrutterà le sue ‘scoperte’ in questi tre mercati per dettare la politica per la condivisione delle password a livello globale, poiché la società cerca di espanderla entro la fine dell’anno.
I termini di utilizzo di Netflix hanno sempre affermato che gli abbonati non sono autorizzati a condividere account al di fuori della propria famiglia, ma prima di questo la piattaforma non aveva mai applicato costi aggiuntivi per aver violato la politica di condivisione. Adesso, per la prima volta, il colosso statunitense definisce “famiglia” solamente le persone con cui vive un abbonato. Il lancio del piano è, dunque, giunto sulla scia di una chiamata sugli utili che ha registrato il primo calo di abbonati globali di Netflix. I test sulla condivisione dell’account si sono rivelati un flop anche in Cile: infatti, verso la metà del mese di aprile scorso, le Autorità di Regolamentazione dei Consumatori locali hanno voluto incontrare Netflix per mettere un punto a tutto il disordine creato dai test verso gli abbonati. Il risultato è che le Autorità hanno esposto un avvertimento alla società con sede in California.
Di seguito potete trovare lo statement ufficiale di Netflix in merito all’account sharing, direttamente tradotto in italiano:
“Mentre abbiamo iniziato a lavorare sulla condivisione a pagamento oltre 18 mesi fa, da cinque anni siamo stati chiari sul fatto che “Un account Netflix è per le persone che vivono insieme in un’unica casa”. I milioni di membri che condividono attivamente un account in questi paesi sono stati avvisati via e-mail, ma data l’importanza di questo cambiamento, stiamo aumentando più lentamente le notifiche all’interno del prodotto. Siamo soddisfatti della risposta fino ad oggi“.