Nei più grandi successi dei Depeche Mode c’è tutta l’intuizione del genio di Martin Gore in indissolubile simbiosi con la performance dell’immenso Dave Gahan, una delle voci più autorevoli dell’elettronica e dell’industrial e soprattutto ponte di collegamento tra la new wave dei primi anni ’80 e il synth-pop di 3 generazioni.
Just Can’t Get Enough (1981)
Just Can’t Get Enough è quanto resta della militanza di Vince Clarke, tra i membri fondatori della band e uscente nel contesto del terzo disco Speak & Spell: con un riff di tastiere memorabile, il brano è uno degli esempi più alti dell’elettronica dei primi anni ’80.
- Audio CD – Audiobook
- 03/06/2013 (Publication Date) - Sony Music (Publisher)
People Are People (1984)
Martin Gore scrisse questo brano per protestare contro il razzismo, anche se Alan Wilder dichiarò che parlasse della guerra. People Are People è tra i grandi classici dei Depeche Mode e fu uno dei primi successi radiofonici della band.
- Audio CD – Audiobook
- 08/13/2013 (Publication Date) - Sony Music (Publisher)
Stripped (1986)
Stripped è forte della sensualità dell’interpretazione di Dave Gahan e dei campionamenti di Martin Gore, che per scandire il tempo ha scelto il suono del motore di una motocicletta. Come per tante altre canzoni dei Depeche Mode, Stripped racconta il corpo umano e i suoi aspetti più intriganti.
- Audio CD – Audiobook
- 08/13/2013 (Publication Date) - Sony Music (Publisher)
Personal Jesus (1989)
Un riff imitato ancora oggi, un testo che parla di fede e religione: Personal Jesus riflette sulla possibilità di essere il Cristo di qualcun altro, come dichiara lo stesso Martin Gore che disse di essersi ispirato al libro Elvis And Me di Priscilla Presley.
- Violator (2013-10-21)
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Enjoy The Silence (1990)
Tra i più grandi successi dei Depeche Mode non può certo mancare questo epico elogio al silenzio, uno dei momenti più alti della produzione della band ancora oggi oggetto di cover da parte di tanti artisti.
It’s No Good (1997)
Intensa, straziata, dark e viscerale: It’s No Good potrebbe essere la canzone-tipo dei Depeche Mode anni ’90, con un’elettronica minimale e la voce di Gahan che suona come il lamento di un angelo in pena.