Le Fate Ignoranti La Serie, in arrivo dal 13 aprile su Disney+ nel catalogo internazionale della piattaforma, riproporrà in 8 episodi i temi e la trama del cult del 2001 in una versione nuova che, a sorpresa, riesce non soccombere al confronto con l’originale. Il dramma romantico è creato da Ferzan Ozpetek col suo storico collaboratore Gianni Romoli, scritta in collaborazione con Carlotta Corradi e Massimo Bacchini. Prodotta da Tilde Corsi per R&C Produzioni, la serie è diretta dallo stesso Ozpetek insieme a Gianluca Mazzella, suo collaboratore da oltre vent’anni.
Le Fate Ignoranti La Serie, a giudicare dai primi due episodi presentati in anteprima alla conferenza stampa della serie, è una scommessa vinta. Vinta perché non si assiste ad una meta copia carbone dell’originale, che è il rischio maggiore in questi casi. Dopo oltre vent’anni dall’uscita del film, un tempo in cui anche la percezione sociale su questi temi è faticosamente ma progressivamente cambiata, la serie tratta dall’omonimo cult non si presenta come una mera trasposizione dell’originale, per quanto la trama ricalchi fedelmente quella del film. Il lavoro autoriale di Romoli e degli altri sceneggiatori è riuscito ad ampliare il racconto e approfondire i personaggi, non solo grazie al maggiore tempo a disposizione per sviluppare l’arco narrativo, ma anche per una chiara volontà di inglobare la nuova percezione della comunità LGBTQ+ che si è sviluppata nella società italiana in questi anni.
Il primo episodio de Le Fate Ignoranti La Serie, in particolare, è una sorta di prequel che racconta come sia nata la storia d’amore clandestina tra i due protagonisti, aggiungendo elementi inediti alla trama del film. Ma come nella pellicola con Margherita Buy e Stefano Accorsi, anche nella serie l’evento scatenante della storia è la morte di Massimo (Luca Argentero), insospettabile uomo d’affari dalla doppia vita: marito di Antonia (qui interpretata da Cristiana Capotondi) ma innamorato di Michele (Eduardo Scarpetta, fortemente voluto nel ruolo da Ozpetek), quando muore in un incidente stradale lascia un vuoto che entrambi si ritroveranno a colmare, loro malgrado, insieme. Antonia non sa dell’esistenza di Michele né dell’omosessualità del marito, ma la scoprirà grazie ad un quadro, un regalo di Michele per Massimo, che diventa la chiave (letteralmente) per aprire la serratura che la divide dalla vita segreta del defunto marito, fatta di un “eterogeneo” (per citare il personaggio di Carla Signoris, la madre di Antonia) gruppo di persone che vivono nello stesso palazzo e si sono scelte a vicenda come una famiglia “logica” e non biologica, legata da vincoli di affetto e fedeltà forti tanto quanto quelli delle famiglie cosiddette tradizionali. L’amicizia inaspettata e coinvolgente con Michele e la sua cerchia di amici eccentrici, inizialmente osservati con orrore, spingerà Antonia a rivedere la sua prospettiva sulla vita, in un modo che non avrebbe mai immaginato possibile.
È evidente come Le Fate Ignoranti La Serie non si discosti dal cuore del progetto originale: la storia resta sostanzialmente la stessa, così come la poetica e l’estetica dello showrunner sono cristalline nella loro riconoscibilità. Tutti gli elementi del primo Ozpetek sono qui plasticamente evidenti: il senso di comunione tra persone diverse ma uguali, l’amore per la condivisione senza costrizioni, il piacere del cibo che sullo schermo diventa erotico, la capacità di creare atmosfere languide alternate a scene di veracità quotidiana, l’ironia anche spicciola mista a quella più cinica, la malinconia e la consolazione, le altalene emotive di vite imperfette ma piene. Ozpetek, come sempre anche sceneggiatore e produttore esecutivo, qui in veste di showrunner, vince la scommessa di essere fedele a se stesso, riuscendo al tempo stesso originale (un po’ come nel suo ultimo film, La Dea Fortuna, apprezzato proprio per il ritorno alle origini della sua poetica). Non era per niente scontato, anzi. Il rischio déja-vu era dietro l’angolo, così come quello di rovinare l’eredità di un film che è diventato un fenomeno di costume e ha aperto un dibattito nella società (non solo in Italia ma anche all’estero) destinato a durare negli anni. Invece in ogni episodio sembra di assistere comunque a qualcosa di nuovo, nonostante si conosca, almeno per sommi capi, quel che sta per accadere.
Lo stesso Ozpetek ha sottolineato in conferenza stampa come il contesto in cui si sviluppa Le Fate Ignoranti La Serie sia molto diverso rispetto a quello che decretò il successo del film e questa differenza è stata centrale nella trasposizione. All’epoca il tema scottante era il tradimento e la scoperta di un orientamento sessuale da celare dietro le apparenze, con la conseguente conoscenza di un mondo nuovo da parte della protagonista, che col suo sguardo borghese e incredulo accompagnava gli spettatori alla scoperta di un’umanità considerata ancora diversa e lontana da sé. Ora che la società è più aperta alla discussione sulle questioni di genere e sull’orientamento sessuale, ora che la fluidità non fa più notizia, non è più il solo punto di vista dell’ignara e un po’ bigotta Antonia ad introdurre lo spettatore nel mondo di Michele, semmai ogni personaggio è capace di portare sullo schermo il proprio punto di vista e la propria storia di vita. Tendenzialmente, come in ogni buona serie, ogni membro del gruppo delle fate ignoranti è in potenza un protagonista della storia: c’è la “fruttarola” Luisella (Paola Minaccioni), convinta di somigliare a Brigitte Bardot e impelagata in una storia tossica, la coppia unita civilmente composta da Annamaria e Roberta (Ambra Angiolini e Anna Ferzetti), in cerca di un figlio, e quella che non ne vuole sapere di ufficializzare il legame, composta da Luciano e Riccardo (Filippo Scicchitano ed Edoardo Purgatori). Con loro anche il saggio Valter (Edoardo Siravo), la realista Vera (Lilith Primavera), il cinico Sandro (Samuel Garofalo) e l’amministratrice del condominio nonché perno del gruppo Serra (Serra Yilmaz, presente anche nel film). Nel cast oltre a Carla Signoris nei panni di Veronica, la giudicante e classista madre di Antonia, appariranno come guest star anche Elena Sofia Ricci e Milena Vukotic. Inoltre nei primi due episodi appare in un paio di scene Cristina Marino, modella e moglie di Argentero: il personaggio di Massimo la incrocia poco prima di morire in un incidente stradale e la serie gioca sul fatto che siano marito e moglie con una battuta.
Le Fate Ignoranti La Serie si rinnova rispetto al classico di ventidue anni fa anche negli aspetti più esteriori. La colonna sonora, per esempio, ha la voce di Mina con l’inedito Buttare l’amore, brano originale e sigla della serie che accompagna i titoli di coda sulle meravigliose illustrazioni digitali che sembrano uno storyboard messo a disposizione del pubblico.
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Bellissima serie anche se il film è di un altro livello