La poliedrica Ariana DeBose vince l’Oscar come Migliore attrice non protagonista e porta sul palco l’orgoglio LGBTQ+

L'attrice e ballerina Ariana DeBose si aggiudica il premio come Miglior attrice non protagonista per l'interpretazione in West Side Story


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Radici italiane, mamma in prima fila, emozione sincera. Ariana DeBose si aggiudica la statuetta d’oro dopo esser stata nominata nella categoria Migliore attrice non protagonista.

Viene direttamente da Broadway e ovviamente dal magico mondo dei Musical, Ariana DeBose, classe 1991, cantante e ballerina americana. Nel 2018 arrivano numerosi riconoscimenti da critica e pubblico per il ruolo di Donna Summer in Summer: The Donna Summer Musical.

Il 2021 invece è stato il turno di un film che ha ottenuto un buon successo, The Prom, film Netflix ambientato in Indiana. Sullo schermo Liberali di Broadway, “perturbatori culturali” come il personaggio interpretato da Nicole Kidman che invade un liceo di provincia per organizzare un vero ballo di fine anno abbracciando la causa di Emma, studentessa a cui è stato negato il diritto di andare al ballo della scuola con la fidanzata. Argomento del film che come vedremo è caro alla nostra vincitrice dell’Oscar.

Steven Spielberg, notato il talento della giovane performer, ha deciso di investire sulla DeBose nel Musical più rappresentativo del sentimento di appartenenza americano, West Side Story, centrando il bersaglio. Siamo in una trafficata New York, dove Tony e Maria si amano, ma appartengono a bande rivali in guerra per il controllo del territorio.

Ariana DeBose sul palco, in un elegante vestito rosso lungo, ha dichiarato di essersi rivista nel lungometraggio, appartenendo a diverse comunità e di essere  felice per l’opportunità di poterle rappresentare.
Ha poi ringraziato il regista Spielberg e la madre in prima fila.

“Sono una ballerina – ha dichiarato Ariana DeBose –  e voglio dire  che anche in questo mondo dove stiamo vivendo, possiamo realizzare i nostri sogni. Grazie a tutte le persone che mi hanno condotto su questo palco, questo è il massimo per la vita e a Spielberg  voglio dire che non si libererà più di me e  voglio ringraziare mia madre, ti adoro con tutto il cuore”.

Infine ha detto che dietro questo premio e questo lavoro, c’è una ragazza gay, di colore, che ha trovato il coraggio di andare avanti. Infine ha concluso, visibilmente emozionata, dicendo “Per noi, c’è posto”.

L’attrice ha lasciato il palco, lasciandosi alle spalle gli applausi della sala, compreso quelli delle sue competitor della categoria: Jesse Buckley per la sua interpretazione in La figlia Oscura tratto dal romanzo di Elena Ferrante, Judi Dench per la sua bellissima interpretazione in Belfast, Kirsten Dunst per il film plurinominato Il potere del cane e infine Aunjanue Ellis in Una Famiglia vincente – King Richard