C’è chi vede del cringe, quando si parla dei più grandi successi dei Blink 182, ed è comprensibile. La band di Mark Hoppus, Tom DeLonge e Travis Barker è forse arrivata tardi nel mainstream, quando la scena punk rock e pop punk era già stata scritta dai Green Day, dai Millencolin, dagli Offspring, dai Pennywise, dai Bad Religion e tanti altri, ma pochi sanno che la band californiana è sulla scena dal 1992. Era tutto ancora in pieno fermento. Enema Of The State (1999), il terzo album, li ha resi i principali portavoce del pop punk.
What’s My Age Again? (1999)
Le intuizioni di Tom DeLonge e il testo adolescenziale di Mark Hoppus rendono ancora oggi What’s My Age Again? uno degli inni generazionali della nuova ondata pop punk dei primi 2000.
All The Small Things (2000)
Il successo di All The Small Things è dovuto senz’altro anche al videoclip in cui i Blink 182 si concedono qualche sfottò contro i fenomeni pop del momento, dai Backstreet Boys a Christina Aguilera, passando per Britney Spears.
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Adam’s Song (2000)
In questo bellissimo brano i Blink 182 affrontano il tema del suicidio, ma con un messaggio di speranza per un domani in cui arriveranno giorni migliori. Iconico è il riff di Tom DeLonge, tra i migliori del pop punk.
First Date (2001)
Tom DeLonge canta i turbamenti del primo appuntamento con una ragazza, e nel video ufficiale non manca il taglio demenziale con cui la band si è distinta nell’album Enema Of The State: i Blink 182 interpretano una band sgangherata degli anni ’70, alla presa con tantissime gaffe nei confronti delle ragazze.
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I Miss You (2004)
Romantica e dark, I Miss You non può mancare tra i più grandi successi dei Blink 182, che per raccontare la nostalgia prendono spunto da Jack e Sally di Nightmare Before Christmas.
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