L’ironia di Fiorello sui no-vax a Sanremo, dal grafene ai poteri forti

Grafene, microchip e poteri forti: ecco Fiorello e la sua ironia sui no-vax al Festival di Sanremo 2022

fiorello sui novax

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Con le numerose battute di Fiorello sui no-vax si accende il Festival, quest’anno nuovamente con la presenza del pubblico dopo la scorsa edizione in assenza. Il comico siciliano si è presentato all’Ariston con l’outfit che ricordava a metà il Neo di Matrix e una delle tante versioni di Hitman, con la pistola-termometro usata come arma per monitorare la presenza del Covid tra le poltroncine.

L’argomento è sempre caldo, per questo Rosario Fiorello non ha perso tempo per cercare di sdrammatizzare una situazione che inchioda il mondo nella paura da circa due anni. Se l’anno scorso le hot news riguardavano principalmente tamponi e mascherine, questo è il turno dei vaccini. Topic, questo, che divide il mondo in favorevoli, contrari e impauriti. L’ironia di Fiorello è tutta sulla seconda categoria, comunemente definita no-vax, che esprime l’avversione al vaccino a colpi di complottismo e fake news.

Per questo Fiorello, ad un certo punto, muove il braccio fingendo di perderne il controllo e arriva addirittura a colpire Amadeus: “Ferma il braccio, è il microchip!”, dice il comico siciliano mentre simula uno spasmo. Non prima di aver esordito con: “Sono la vostra terza dose, il vostro booster”. Ancora, Fiorello continua e cita i punti cardine del discorso no-vax: “Scusate, è il grafene, i poteri forti, riferendosi alle teorie antivacciniste sulla presenza del grafene nelle dosi anti Covid e sul grande progetto di sterminio (o controllo, a seconda delle versioni) dei poteri forti sulla popolazione mondiale.

Il numero continua quando arriva Matteo Berrettini, il campione di tennis reduce dagli Australian Open, al quale Fiorello chiede: “Sei vaccinato?” mentre finge di dialogare con il suo braccio per comunicare con – appunto – i poteri forti. La gag si riferisce – anche se indirettamente – al caso di Novak Djokovic, costretto a fare ritorno dall’Australia per rinunciare ai campionati di Melbourne per via della mancata vaccinazione, obbligatoria per gli Australian Open.