La mail per certificazione verde sospesa dal Ministero della Salute è fake

Un nuovo tentativo di raggiro ai tempi della pandemia Covid-19

certificazione verde sospesa

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Sta raggiungendo la casella di posta di molti italiani la mail per certificazione verde sospesa, apparentemente inviata da un indirizzo no-reply del Ministero della Salute. In questo particolare momento in cui il possesso del Green Pass è fondamentale in molti contesti lavorativi e non solo, sono in tanti ad allarmarsi e a credere alla missiva. Meglio dunque chiarire subito che siamo di fronte ad una comunicazione niente affatto ufficiale, piuttosto un tentativo di truffa ben organizzato e per questo motivo, molto pericoloso.

La comunicazione truffaldina fa leva sulla paura di avere davvero la certificazione verde sospesa per qualche disguido tecnico. L’ignara vittima di turno viene invitata dunque a regolarizzare la sua situazione, semplicemente (almeno a detta del mittente fasullo) visitando il finto sito del Ministero della Salute e inserendo un nuovo codice personale e i dati della propria tessera sanitaria. Risulta essere abbastanza chiaro ma è meglio ribadirlo: il sito in questione è il clone di quello originale ed istituzionale ma non ha nulla a che vedere con questo. Fornendo dati sensibili sulla piattaforma fake, si consegnano preziose informazioni ad hacker e malintenzionati del web che di certo ne faranno un cattivo uso.

Cosa c’è da fare per tutelarsi dunque dalla mail per certificazione verde e non incorrere in nessuna trappola? L’unica ma concreta arma a disposizione è quella di non dare alcun peso alla comunicazione, trasferendola direttamente nel cestino. Non dando seguito alla richiesta e dunque non visitando il finto sito del Ministero della Salute non si correrà alcun pericolo di vedere i proprio dati alla mercé degli hacker del momento. La sospensione del Green Pass è un allarme fasullo e lo stesso documento potrà essere solo richiesto attraverso i canali ufficiali del Governo e mai da un link presente nell’ennesima mail fraudolenta in circolazione al tempo della pandemia Covid-19.

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