La star di Inventing Anna ha incontrato in prigione la vera protagonista della storia: ecco com’è andata

La protagonista di Inventing Anna, Julia Garner, ha incontrato in carcere la vera Anna Delvey, la truffatrice protagonista della trama


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La star di Inventing Anna non ha lasciato nulla di intentato nell’elaborazione del suo personaggio, fino a recarsi in carcere per incontrare la vera protagonista dell’incredibile storia adattata in una miniserie da Shonda Rhimes e Netflix. Julia Garner interpreta Anna Delvey, un’abile truffatrice che si è introdotta negli ambienti della New York che conta fingendosi una ricca ereditiera tedesca, per rubare ingenti somme di denaro e benefit di ogni tipo ai malcapitati che ha ingannato.

Per interpretarla in Inventing Anna, Garner si è recata all’Albion Correctional Facility di Buffalo, nello stato di New York: l’attrice ha ottenuto un colloquio per conoscere la detenuta – condannata ad aprile 2019 per furto aggravato e tentato furto – mentre la stava interpretando nella miniserie creata, scritta e prodotta da Shonda Rhimes per Netflix. Parlando con Town & Country, l’attrice premio Emmy ha spiegato di essersi ritrovata davanti una persona che, a dispetto dei reati commessi, le è parsa “davvero dolce in realtà“. Garner ha trovato Delvey “estremamente affascinante” e anche “molto gentile, ma ha sottolineato come la sua voce fosse “meno pacata quando vuole qualcosa“.

La protagonista di Inventing Anna ha notato il cambio di registro nella sua interlocutrice quando, durante l’incontro, le ha avanzato una richiesta particolare: Delvey ha voluto sapere come Garner stesse lavorando alla riproduzione del suo accento tedesco (studiato dall’attrice con una vocal coach) e ha chiesto persino di ascoltarlo. 

Secondo l’attrice di Inventing Anna, questa visita in prigione è stata dettata soprattutto dalla volontà di indagare se vi fosse stata una sorta di redenzione in Delvey dopo la sua condanna: “Volevo vedere se avesse qualche rimorso per quello che è successo o se avesse tempo per riflettere“. Domanda, quest’ultima, a cui la detenuta ha risposto con un paradosso, ovvero di non avere molto tempo per pensare, perché impegnata con i corsi di sartoria e cucina del carcere, che però a quanto pare non apprezza per niente.

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