Il Caso di Denise Pipitone a Chi l’ha Visto dopo l’ennesimo no: il Gip archivia l’indagine

Un'altra battuta d'arresto per il caso di Denise Pipitone e la ricerca della verità da parte della madre Piera Maggio


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Il caso di Denise Pipitone sarà di nuovo al centro di Chi l’ha Visto. Il programma ormai in procinto di andare in pausa per le feste natalizie dovrà tornare sul caso dell’ormai famosa bambina siciliana scomparsa diciassette anni fa. Nei mesi scorsi si era riacceso il riflettore sulla storia e sulla sua scomparsa quando una giovane sembrava corrispondere al profilo di Denise ma poi tutto si è dissolto tra polemiche, scontri e share alle stelle. Questa volta, però, a riportare Denise Pipitone e la sua storia nel prime time di Rai3 al mercoledì sarà tutta un’altra storia, l’ennesima vergogna italiana.

Il Gip di Marsala ha accolto la richiesta della Procura e ha deciso di archiviare l’indagine sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004. Gli indagati erano 4, tra cui l’ex moglie del padre naturale di Denise, Anna Corona, la stessa che era finita nel registro degli indagati nella nuova inchiesta partita a maggio.

Dopo l’assoluzione definitiva della sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, l’ex moglie del padre naturale della bambina si tira nuovamente fuori dai guai con un provvedimento di trenta pagine in cui il Gip di Marsala spiega che dalle “indagini lunghe e incredibilmente vaste” della procura non sono emersi elementi sufficienti a sostenere un’accusa in giudizio, dice il gip che va oltre scrivendo “che non è dato neppure immaginare come potrebbe essere formulato dal pubblico ministero, anche sommariamente, un capo di imputazione nei confronti della Corona”.

Il no del Gip e l’archiviazione della nuova indagine ha spinto parte del popolo italiano a riversarsi sui social per commentare la battuta d’arresto non solo giuridica ma anche politica che vede Denise Pipitone ancora protagonista. Se da una parte il Gip ha archiviato l’indagine, dall’altra il mondo politico sembra pronto a far arenare la Commissione d’inchiesta che poteva occuparsi del caso atipico nel suo genere. Un altro dolore per mamma Piera Maggio che continuerà a lottare per la figlia e per la verità su quel maledetto giorno.