Volare di Coez, la libertà delle parole piombate tra barre e romanticismo (recensione)

Coez ha un concetto di Volare tutto suo: salta da uno stile all'altro, presenta gli ospiti e gli riesce sempre bene. Ecco la recensione di Volare

volare di coez

Ph: Guybrush Threepwood/Wikicommons


INTERAZIONI: 7

Volare di Coez è già il nostro disco preferito? Lo ha detto lui, Silvano Albanese, quando ha affisso i manifesti per i tram delle nostre città quasi a volersi riprendere la scena con gentile prepotenza. Dai tempi di È Sempre Bello sono successe tante cose, soprattutto nella testa del rap più vicino al cantautorato di questi ultimi tempi di grandi divisioni.

Divisioni che lo stesso Coez sottolinea, specie da quando Niccolò Contessa lo ha condotto all’altare del mainstream aspergendoci di successi come La Musica Non C’è e Faccio Un Casino, e lo fa con brani ancora all’altezza delle ballate urbane come Occhi Rossi, Come Nelle Canzoni, Margherita e Fra Le Nuvole (su un campionamento di Mio Fratello è Figlio Unico di Rino Gaetano, per puro caso). C’è, tuttavia, quella sana voglia di fare il diavolo che gli pare che si distingue nella tracce che profumano ancora di saletta underground – e l’etichetta di Volare ce lo ha detto, eccome – come la già nota Wu-Tang e l’ipnotica Sesso E Droga in cui troviamo Guè Pequeno e Gemitaiz.

C’è anche quella Ol’ Dirty con Noyz Narcos, che suona come una birretta di fronte a un posacenere di aspettative e intenzioni ben soddisfatte, che regge l’impianto del disco come punto fermo: il “vecchio” Coez che sa rappare anche dopo anni di arpeggi. Lui, Silvano, fa ciò che vuole anche quando apre la porta a Neffa nella bellissima e soul Cerchi Con Il Fumo, una delle tante punte di diamante della tracklist insieme a Crack, la metafora onomatopeica con Salmo e Massimo Pericolo in cui al romanticismo più schietto si unisce il punteruolo rap degli ospiti: lui ama lei, che le dà la “botta” come farebbe il crack.

Ché l’amore renda dipendenti è chiaro, e Coez d’amore ha cantato abbastanza. Non il tanto di smettere, tuttavia: Volare di Coez è un viaggio nelle tante stanze emozionali del cantautore che sì, a questo giro ci presenta il suo disco preferito nel quale ritroviamo anche gli amici Brokenspeakers in Casse Rotte, un ritorno alle origini che suona forte, più dell’intero disco.

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