Contro lo SPID Poste a pagamento scende in campo il Codacons

L'associazione dei consumatori interviene sulla decisione recente di Poste

spid PosteID

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Un vero e proprio polverone si è alzato nelle sue ultime settimane con causa scatenante lo SPID Poste a pagamento dopo il 1 novembre. Va detto subito che non viene a mancare del tutto la gratuità dell’identità digitale: piuttosto, una modalità di verifica per il servizio, prima del tutto free, ora costa e non poco agli utenti finali.

Quando lo SPID Poste a pagamento?

Come opportunamente riportato in un precedente approfondimento, lo SPID Poste resta del tutto gratuito nel caso in cui si proceda all’operazione di assegnazione dell’identità digitale in maniera del tutto autonoma, attraverso il sito Poste.it appunto e con l’ausilio di strumenti innovativi per l’autenticazione come la carta d’identità elettronica, la Carta Nazionale dei Servizi con PIN, il Passaporto Elettronico o la Firma Digitale. Ciò che è cambiato da pochissimi giorni è che l’operazione finale di emissione dello SPID vero e proprio presso un ufficio postale non è più gratuita, anzi comporta una spesa di ben 12 euro.

Cosa ha fatto il Codacons

Sulla vicenda dello SPID Poste a pagamento se emesso in ufficio postale è intervenuto il Codacons. L’associazione dei consumatori ritiene che il servizio sia oramai da considerarsi fondamentale per i cittadini (soprattutto per i più anziani poco avvezzi alla tecnologia). Per questo motivo sarebbe opportuno mantenere ancora la gratuità di tutta la procedura, anche nel caso dell’ausilio di un operatore allo sportello.

L’associazione dei consumatori ha dunque provveduto ad inviare un’istanza a Poste Italiane e al Ministero dell’Economia con lo scopo di chiedere il ritorno alla gratuità dei servizi legati allo Spid presso gli uffici postali proprio a tutela delle categorie di cittadini più fragili. D”altronde proprio il servizio delle Poste è il più utilizzato in assoluto per ottenere l’identità digitale. Quest’ultima è divenuta ormai fondamentale per tutti gli italiani, considerando che l’accesso a molti siti online della Pubblica Amministrazione avvengono utilizzandola (basti solo pensare all’Agenzia delle Entrare e all’INPS). Non da ultima, anche l’anagrafe digitale andata online ieri 15 novembre prevede l’utilizzo proprio dello SPID per richiedere i certificati di residenza, matrimonio, lo stato di famiglia e molto altro ancora senza alcun costo e comodamente da casa.