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Home Monina Files

X Factor 2021, terzo live: le pagelle di Lucia e Michele Monina

Insufficienza piena per Agnelli: fatico a guardare quello che un tempo era il leader dell’underground italiano senza scoppiare a ridere!

di Michele Monina
12/11/2021
INTERAZIONI: 161

INTERAZIONI: 161

PAGELLE MICHELE

LUDOVICO TERSIGNI N.C.

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Un mio amico, David, lavora presso un grande gruppo bancario. Uno di quei gruppi che, nel corso degli ultimi, anni, hanno acquisito banche più piccole, divorandosi parte del mercato. Queste acquisizioni, diciamo così, selvagge, han fatto sì che di colpo nell’azienda si trovassero più posizioni per lo stesso ruolo, con conseguenti licenziamenti in massa, con buona pace dei sindacati. Il mio amico David, che ha un paio di anni più di me, si è quindi trovato in una condizione pericolosa e pericolante, troppo vecchio per essere considerato una risorsa e al tempo stesso troppo giovane per poter usufruire degli scivoli che lo avrebbero potuto accompagnare verso la pensione. Ha quindi ben pensato, vecchio volpone che non è altro, di attuare la strategia della pianta grassa. Non volendo mettersi in evidenza, per paura di finire impallinato, infatti, David è sostanzialmente diventato invisibile, come una pianta grassa che sta lì, in un angolo dell’ufficio, senza che nessuno se ne accorga. Immobile come del resto sono spesso quegli animali deboli che si trovano a fronteggiare i predatori, si fingono morti nella speranza che il predatore se ne disinteressi, preferendo torturare una preda viva, giocarci prima di ucciderla. Ecco, David è una pianta grassa, una preda che si finge morta. Ludovico Tersigni, questa l’impressione, deve aver scambiato quattro chiacchiere con David, perché giunti al terzo live continua a simulare la tecnica della pianta grassa, non fa nulla per farsi notare, sperando che arrivi presto la finale e che poi chiudano definitivamente il programma, che tanto non guarda nessuno.

MANUEL AGNELLI 2

Dovrei parlare di come è andato Manuel in questa puntata. Al limite iscrivere questa puntata nell’andamento generale di questa quattordicesima edizione di X Factor. Ma scusate, non posso. Fatico a guardare quello che un tempo era il leader dell’underground italiano senza scoppiare a ridere. Vi spiego perché. In settimana Manuel, quello di Rapace, quello di Ossigeno, di Voglio una pelle splendida, ha dichiarato che band come i Maneksin nascono una volta ogni cento anni (considerando che il rock’n’roll viene solitamente datato intorno ai primi degli anni 50 del secolo scorso, non ne nasceranno ancora per altri trent’anni almeno), e che loro potrebbero essere i nostri Bealtes, in fondo come loro agli esordi una boy band vestita elegante e con i capelli a caschetto (i Maneskin sono attivi da quattro anni, discograficamente, al quarto anno di attività discografica i Beatles avevano pubblicato Revolver e si apprestavano a tirare fuori Sgt.Pepper’s). Che dire: ahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhahhahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahhaahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahhahahahahhahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahahhahahahahhahahahahahhahahahahhahahahhahahahahhahahhahahahahhahahahha

MIKA 5,5

Gli hanno seccato i Westfalia alla prima puntata buona (che poi è la seconda, ma alla prima non avevano eliminato nessuno). Chiaro che non l’abbia presa bene. Ora è lì a fare chiaramente strategie, ma sembra mostrare un attimo la corda, tipo la scelta di bissare Benjamin Clementine in bocca a Fellow. Tanto sa che alla fine vincerà Nika, non certo per merito del suo giudice. Peccato, perché sembrava il solo con ancora un minimo di lucidità e comunque le sue introduzioni assurde restano la sola parte del programma che raccoglie un minimo della mia attenzione.

HELL RATON 4

In teoria Manuelito è il solo dei quattro giudici a lavorare in discografia dall’altra parte della barricata, cioè da discografico e non da artista. Certo, si sente anche un artista, ma anche io mi sento giovane, nonostante i cinquantadue anni, il che non implica che lo sia. Le scelte fatte nelle assegnazioni dimostrano però che parte del suo successo come discografico potrebbe essere oggetto di una immane botta di culo, perché vedere Versailles che fa i Nirvana, diciamocelo, è come chiedere al nano che parlava al contrario in Twin Peaks di marcare nei calci d’angolo Cristiano Ronaldo perché non faccia colpi di testa, e anche le altre due scelte sembrano davvero poco azzeccate. Per contro anche quando parla Manuelito sembra opaco, inafferrabile, uno che non ha nulla da dire e per di più quel nulla lo dice anche male. Pessimo.

EMMA 2

Ma se Hell Raton è pessimo, che mai si potrebbe dire di Emma? Una che pensa che assegnare un brano dei CCCP a gIANMARIA non induca chiunque al riso sfrenato, fatta forse la sola eccezione di Giovanni Lindo Ferretti, che ormai è andato da tempo, lui, il biondino che non sa pronunciare le parole neanche sa dirne il nome, figuriamoci interpretarne i brani, o Bianconi a Le Endrigo, santo Dio, o che si ostina a raccontarsi come fosse una che viene dall’underground, solo perché continua a ripetere tutto quel che dice Manuel, senza un minimo di personalità. Almeno lei non cita a sproposito Beatles o Lou Reed, potrebbe dire qualcuno, ma è come voler misurare un allagamento da tsunami in centimetri, una vera e propria catastrofe. Imbarazzante.

FELLOW 6-

Ho sentito Mammamia dei Maneskin. Pensavo fosse una cover della loro I Wanna Be A Slave, che a sua volta pensavo fosse una cover di I Wanna Be Your Dog. Stesso giro di basso, stessa ritmica. Del resto sono una band di cover, non ci sarebbe stato niente di male, mi sono detto. Poi ho scoperto che erano brani diversi. Uguali ma diversi, Laura Pausini ci avrebbe fatto su un concept album. Fellow fa qualcosa di simile. Dopo aver interpretato London di Benjamine Clementine, ricevendo gli apprezzamenti dal medesimo, torna con una nuova canzone di Benjamine Clementine, che a questo punto penserà che Fellow sia una specie di sua tribute band. Tutto carino. Spettacolare, anche. Ma a questo punto tanto valeva osare di più e rifare direttamente sempre la stessa canzone.

VALE LP 2

Una delle più brutte canzoni del repertorio di Fabri Fibra in bocca a una delle più finte concorrenti di X Factor di sempre. Non fosse che eliminare una donna quest’anno sarebbe come aprire un ristorante che offre succulenze a base di carne di panda proprio di fronte alla sede del WWF, verrebbe da invocare un suo subitaneo ritorno a casa. Invece è lì che spavalda ci propone il suo modo assolutamente ammiccante di fare la cantante indie fuori tempo massimo. Giovane e già così vintage. Come Marlena, finita la puntata torna a casa.

VERSAILLES 3

Ti presenti a un talent puntando tutto su due aspetti marginali e irrilevanti, il colore dei capelli e il tuo vendere per nuovo il mix grunge/trap, come se nel mentre non esistesse il mercato internazionale. Il singolo che proponi, l’inedito, è una scopiazatura di almeno un paio di riff dei Nirvana e quando Emma ti propone di portare in gara proprio una cover dei Nirvana non rovesci gli occhi all’indietro lasciandoti andare a convulsioni e fiotti di vomito. Qualcosa evidentemente in te non va. Posticcio.

BENGALA FIRE 7

Ora, detto che Andy Partridge è uno delle divinità  del mio pantheon musicale, e che fa sempre piacere sentire gli XTC in un contesto così avulso dalla musica come X Factor, e detto che i Bengala Fire sono a oggi gli artisti più a fuoco in quel cast, seppur con scarse possibilità di uscire dal cliché della band che suona rock inglese, in inglese e solo in inglese, direi che provare a vederli confrontarsi con altro sarebbe dar seguito alla mission di questo programma, che un tempo appunto questo prevedeva, e che un tempo, del resto, aveva anche un buon successo di pubblico, mentre oggi a stento arriva al mezzo milione di spettatori, cioè l’equivalente di stocazzo.

LE ENDRIGO 3

Anche i non illuminatissimi Hell Raton e Manuel Agnelli gli hanno palesemente dato dei paraculi, oggi il solo Mika ritratta, ciò nonostante Le Endrigo continuano a volerci raccontare la solita solfa, tingendosi sempre più da macchietta (stavolta tirando per la giacchetta il Bianconi che voleva tornare nella fica, da dove era nato, stucchevoli). Dovrei a questo punto dire che però suonano bene, da band, ma nei fatti è tale il fastidio dato dal ruolo che evidentemente sono stati chiamati a incarnare, o hanno deciso di proporre, che quasi mi sentirei di sposare istanze degne della Meloni, non fosse che non credo che Le Endrigo valgano questa giravolta intellettuale. Pessimi. Salvati per il rotto della cuffia.

BALTIMORA 6.5

Capisco la difficoltà di affrontare in maniera decisa uno che si fa chiamare Hell Raton e che, se proprio non lo si vuole chiamare col nome d’arte, devi comunque chiamare Manuelito, ma, Santo Dio, dirgli che Adele è Adele e fare i conti con lei è peggio che prendere le proprie palle, appoggiarle su una incudine e darci sopra colpi col martello, era un dovere morale assai più solido di quelli prospettati secoli fa da Kant. Poi, certo, la voce c’è, e anche la capacità di usarla, ma non credo che questo sia il suo campo di gioco ideale. Peccato, perché lui resta uno dei più interessanti in quel mare di omologazione finto alternativa che è il cast di quest’anno.

PS

Una domanda però mi tormenta a ogni suo passaggio, ma Baltimora caro, che gli hai fatto allo stylist, gli hai rigato la macchina con un chiodo arrugginito? Se no, per altro, dovresti farlo.

MUTONIA 7-

Manuel ci tiene sempre a farci sapere che è alternativo. Che è vero, sta lì, sulla stessa poltroncina su cui ha appoggiato il culo Anna Tatangelo e Arisa, Claudia Mori e Simona Ventura, ma lui viene dall’underground, dal Tora! Tora!, ha fatto un tour con gli Afghan Whigs, mica noccioline. Per questo, non potendo giocarsi la carta della credibilità viste le immani cazzate con le quali sta costellando i media nazionali riguardo quello che a ben vedere è il solo successo che abbia incontrato in carriera, i Maneksin e la loro Beggin, continua a affidare brani di gruppi assolutamente sconosciuti ai quattro gatti che continuano a guardare il programma pur di non perdere anche davanti a loro la faccia. Stavolta sono i Viagra Boys da Stoccolma il suo asso nella manica, complice la scomparsa recente di Benjamin Vallè, lui si che ne sa, poco conto che sia ipocrita proprio nel parlare di ipocrisia. Loro, i Mutonia, che evidentemente a Manuel non credono affatto, provano almeno a divertirsi e a divertire, tirando al massimo il brano, a rischio di togliere un po’ di smalto dall’ironia dell’orginale, ma pur sempre colpendo dove devono colpire, il che di questi tempi sembra già tanto, se non addirittura troppo. Ci riescono, e non possiamo che compiacercene. Detto questo, l’attacco da parte dei giudici, Emma piccata per le sberle prese da Le Endrigo, Mika, immagino, per cazzi suoi, Hell Raton addirittura a riprendere da maestrino il cantante, che mi auguro risolverà le cose alla maniera dei ragazzi di strada dietro le quinte, non fa che starmeli più simpatici. Ce ne fosse uno che è in grado di articolare un minimo di analisi musicale, cazzo.

NIKA PARIS 7.5

Ho dichiarato che avrebbe vinto sin dalle audizioni. Non perché abbia capacità divinatorie, né perché sia particolarmente avvezzo nell’azzeccare chi ha il fattore X, semplicemente perché vedo chi si muove dietro ai concorrenti e faccio due più due. Solo che con le puntate Nika Paris ci sta davvero mettendo del suo, dimostrandosi all’altezza del ruolo che chi le sta intorno le ha preparato. Poi, chiaro, vincere X Factor equivale allo zero assoluto, e non parlo della band di Matteo Maffucci, ma questa è altra faccenda. Lei è di talento, giovane e potrebbe davvero farcela.

GIANMARIA 2

Ma dico io, hai un atteggiamento che, non fossi il pacioso padre di famiglia che sono, sarebbe da lasciare mia figlia a guardare la tv, scendere, prendere la macchina, arrivare negli studi in cui sta andando in scena il live e prenderti a schiaffi, atteggiato a maledetto con una dizione degna di uno che ha fatto un brutto incidente con la macchina e di colpo si ritrova tutti i denti impastati col palato e con la stessa gamma di sfumature che ha un pennarello nero. Non sarebbe il caso che, per dirla con la tua Emma, ti facessi un bagno di umiltà e imparassi a cantare intonato, a parlare in una lingua che contempli anche le vocali che non siano la o e soprattutto a interpretare le canzoni come se magari domani fosse una ipotesi realizzabile, non un incubo? Comunque, come prassi, prima di rovinare una canzone dovresti almeno imparare a pronunciare correttamente il nome della band, senza impappinarti. E comunque al “bella bro” detta nel finale mi auguro che Massimo Zamboni sia andato a dissotterrare la carabina del nonno partigiano e sia andato a cercarlo.

KARAKAZ 5,5

Ok, siete bravi. Avete un vostro suono. Una vostra personalità. Siete industrial e avete un frontman che spacca. Ci avete convinto. Ma come per gli altri, siamo sempre lì, questo talent è un programma televisivo, se fate sempre la stessa cosa, seppur la facciate bene, finite per venire a noia. Poi, certo, c’è Erio che vi toglie il primato dei più monotoni, ma sempre routinari risultate. Io vi avrei comunque tenuti, perché di peggio ce ne sono parecchi.

ERIO 4

Erio è a suo modo una figura rassicurante, contribuisce a rendere familiare un programma che in effetti non fosse per la familiarità rientrerebbe esclusivamente nel novero dei programmi mortalmente noiosi. Lui è Bart Simpson che prima di ogni episodio scrive sulla lavagna una frase senza senso, lui è Kenny di South Park, che alla fine di ogni episodio muore, e per altro come Kenny e la sua giacca a vento con cappuccio, anche Erio è facilmente riconoscibile, la testa pelata, il trucco pesante, gli orecchini giganteschi, lui è semplicemente, si fa per dire, niente di più artefatto, Erio che in tutti i passaggi a X Factor deve dimostrarci quanto è sensibile e femmineo e dotato di una voce fuori dal comune. Routine, appunto, familiarità, tanto alla prossima puntata ci sarà un’altra frase da scrivere sulla lavagna, un inspiegabile risurrezione, preludio di una nuova morte. Stavolta, poi, canta anche di merda, si vede che gli stiamo tutti un po’ sul cazzo.

PAGELLE LUCIA

LUDOVICO TERSIGNI 6

Lui mi sta simpatico, è sempre di buon umore, sempre a cercare di tirare su gli animi dei concorrenti, a incoraggiarli e a fare battute. L’unica cosa che mi lascia interdetta è che ogni 5 minuti se ne esce con una frase fatta, un motto, una citazione, non so se rimanerne sorpresa e colpita o contrariata, nel frattempo, finché non lo capisco, dico bravo, vedo che ci sta mettendo davvero il massimo a ricoprire questo ruolo.

MANUEL AGNELLI 3

La sua arroganza non ha limiti e oggi abbiamo avuta un’ennesima prova, se gli ultimi anni non bastassero.

Insopportabile e sono contenta tutti i giudici gli siano andati contro senza il timore di dire la cosa sbagliata, perché dovrebbe un attimo imparare a rapportarsi con il mondo reale e rendersi conto che anche i suoi concorrenti possono non essere il massimo e anche lui può sbagliare. Neppure un bambino all’asilo, per me è no.

MIKA 8

Oggi abbiamo finalmente visto il Mika agguerrito che ci piace, che aspettavamo da un po’. Partito fin dall’inizio con un racconto sul suo cuore spezzato giovanile, fino ad arrivare a criticare i Mutonia e litigare con Manuel, e oggettivamente aveva anche ragione lui. Quindi ottimo, così lo vogliamo, che ravvivi un attimo questa stagione, che è un po’ persa nei meandri.

HELL RATON 5

Oggi gli ho alzato il voto solo per aver affrontato i Mutonia e Manuel e aver protetto l’opinione di Mika.

Per quanto riguarda lui, ancora una volta ha mostrato quanti contatti abbia e quanto i suoi concorrenti vengano apprezzati da nomi grossi, senza però concentrarsi realmente su essi.

EMMA 5

Emma oggi insipida, non ha detto nulla di interessante, o di polemico, o di cattivo, o di stupido. In pratica oggi non ha detto nulla. È come se non ci fosse stata, non so se ha ricevuto una cattiva notizia prima di andare in onda, ma l’ho trovata sottotono e stranamente l’ho preferita così, piuttosto che la solita cafona e antipatica.

FELLOW 7

Di questa performance ho apprezzato soprattutto la presentazione con la storia del cuore spezzato di Mika, ma devo ammettere che anche la sua esibizione non è stata male. Il trucco e l’abito meraviglioso, lui come sempre bella voce, quasi angelica, mi piacerebbe sentirlo cantare altro, per vedere come potrebbe essere. Però come già ci ha dimostrato non è affatto male, anzi, è bravo.

VALE LP 4

A me lei non piace, è risaputo, è la terza puntata e ancora una volta non mi sono smentita. Fabri Fibra non fa proprio per lei, è brutto da dire ma il canto penso non faccia per lei, la sua voce non ha niente di particolare e il suo modo di rappare non spicca per essere particolarmente veloce o espressivo. In questa esibizione non mi ha lasciato nulla e questa versione di Stavo Pensando a Te l’ho trovata pessima. Mi spiace ma non concordo con i giudici, eliminazione giusta.

VERSAILLES 5

Questa volta non mi è piaciuto. Secondo me ha una bella voce, ma oggi gli è stato consigliato proprio male e la prova di oggi ne è la dimostrazione, infatti oltre a non essere stata il massimo è anche piaciuta molto poco a tutti i giudici, che di solito, anche a sproposito, non danno mai giudizi negativi agli artisti, potrebbe presentarsi anche la persona più stonata del mondo, ma davvero di rado danno giudizi sinceri eoggettivi. Per la prima volta però, hanno espresso un’opinione negativa. Quindi la prossima volta servirebbe una scelta migliore, perché per me può dare di più.

BENGALA FIRE 6

Loro non mi sanno né di carne né di pesce. Come gruppo non sono male e il loro genere lo sanno fare, ed è evidente, ma a me personalmente non mi lasciano nulla. Non posso negare che oggettivamente non hanno fatto una brutta esibizione, ma a me non trasmettono abbastanza da dargli più di sei, una semplice sufficienza, anche perché io onestamente fuori da questo programma non me li ascolterei nelle cuffie.

LE ENDRIGO 3

Sono contrariata. Non solo dalla loro performance oscena, dalla scelta della canzone, dalla performance e dai giudici che hanno sempre dato contro a questo gruppo e mi hanno sempre trovata d’accordo con le loro opinioni, oggi si ritrovano tutti entusiasti di questa oscenità, che sembra solo una provocazione ma non sensata e fatta bene, ma solo inascoltabile. Quando li eliminiamo e facciamo un favore a tutti gli spettatori di X Factor?

BALTIMORA 6

Baltimora è bravo, non lo metto in dubbio. Ottimo falsetto e bella voce, ma questo pezzo rivisitato in questo modo non mi è piaciuto affatto e la parte in italiano nel bel mezzo del pezzo di Adele l’ho trovata poco centrata con la performance. Adele è una cantante bravissima e di ottimo livello, trasformare in questo modo completamente una canzone del genere la trovo una scelta troppo rischiosa, un salto nel vuoto che lui non è riuscito a superare. Spero possa dimostrare di più nella prossima puntata, perché per me oggi non ha superato le aspettative, e nemmeno confermate eil voto è solamente per l’innegabile bella voce che ha.

MUTONIA 4

A me non sono mai piaciuti particolarmente, ma oggi davvero pessimi, soprattutto nei confronti di Mika, che giustamente, in qualità di giudice ha espresso un giudizio, più che lecito, che tra l’altro condivido, e si è trovato un principiante che con molta arroganza gli rideva in faccia. Si vede che hanno come giudice Manuel, che dall’albo della sua arroganza, infatti, ha chiamato in causa gli Afterhours per difenderli. Non so chi sia stato più pessimo, in ogni caso esibizione orribile.

NIKA PARIS 7

Nika è un talento assurdo, non solo per la sua voce quasi angelica, ma anche per la sua capacità di stare sul palco, che sembra talmente naturale da chiedersi come sia possibile. La preferisco anche io in francese, ma è davvero incriticabile la sua bravura. Peccato che la sua presenza nel programma è quei 5 minuti di commozione e basta, purtroppo, con il fatto che non sa parlare in italiano, il suo personaggio è uscito davvero poco, e la timidezza di certo non la aiuta, ma spero questo possa aiutarla a mettersi un po’ più in discussione, perché oltre a cantare bne per fare questo lavoro conta anche il personaggio che sei e che interpreti e il suo, al momento, è mediocre.

gIANMARIA 4

gIANMARIA, come ho già detto le scorse volte, mi sembra una persona molto dolce e sensibile, e mi sta simpatico, ma oggettivamente ha una cadenza discutibile che fa godere poco il suono delle canzoni e io, personalmente, non riesco ad ascoltarlo, non so come possa piacere così tanto, essendo il più ascoltato su Spotify, apprezzato dai giudici, da Vasco Rossi, ma io con tutto il cuore gli consiglierei un corso di dizione e poi di ritentare.

KARAKAZ 5

Per me è no. Un insieme di urla inascoltabili e assordanti. Si vede l’energia, la voglia di esprimersi, di cantare, di provarci, ma questo pezzo è stato fatto davvero male. E loro non mi sembrano un gruppo particolarmente originale, che lasci un apporto significativo o proprio, che possa arricchire il pubblico all’ascolto, loro non mi hanno lasciato tutto ciò, mi sono sembrati solo un insieme di urla.

ERIO 7.5

Erio ha una voce meravigliosa, dolcissima, è un artista impagabile con un’interpretazione eccezionale, nulla da dire, la sua voce è davvero particolare, riesce a cullarti e solo con la voce riesce a farti entrare in un altro mondo, senza bisogno di muoversi o ballare. Ma ancora una volta ho trovato che la canzone non fosse adatta a lui a valorizzarlo al 100%, cosa che potrebbero fare altri pezzi, facendolo sembrare più poetico e più melodioso. Quindi per me non è ancora al massimo, è il più bravo lì dentro, ma ancora non glielo lasciano dimostrare e io sono molto dispiaciuta di questa cosa.

Tags: pagelle

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Comments 2

  1. Pippo says:
    1 anno fa

    Monina versa, da anni, volumi industriali di livore su X-Factor, su chi partecipa, chi giudica e implicitamente, a chi lo guarda. E non disdegna nemmeno di fare profezie, puntualmente sbagliate (perché lui si, sa, se ne intende) tipo sui Maneskin all’Eurovision. La cosa tragicomica è che spende il suo tempo per criticare una trasmissione che, a detta sua, non guarda nessuno. Magari capisse che si tratta di uno show che va in onda in TV e non un concorso, a porte chiuse, fra veri intenditori di musica di qualità, quella che solo poche elite possono comprendere. Esiste anche l’intrattenimento, se ne faccia una ragione. E quando non è volgare né becero, può allietare le masse per un paio d’ore. Niente di diverso da una partita di calcio, da una fiction o da una partita a carte.

    Rispondi
    • Michele Monina says:
      1 anno fa

      Mezzo milione di persone. Neanche il 3% di stare. Mi sa che la massa vede altro. E io non sono un profeta,nonostante tu ti stia un pochino fissando nel continuare a citare la mia “profezia” su Eurovision, il giudizio critico non è certo cambiato per la vittoria al baraccone trash andato in scena a Rotterdam.

      Rispondi

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