Si abbassa l’IVA sugli assorbenti ma lontani anni luce dall’Europa

Una vera conquista dopo tanto tempo ma si sarebbe potuto fare di più

IVA sugli assorbenti

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Il Governo Draghi è in procinto di fare un regalo alle donne italiane, ossia abbassare l’IVA sugli assorbenti e i tamponi per il ciclo, dall’attuale 22% al 10%. Una vera conquista dopo anni e anni di trattative in questa direzione: resta tuttavia l’amaro in bocca perché certamente si sarebbe potuto fare di più proprio in questa direzione.

A dire la verità la proposta di abbassare l’IVA sugli assorbenti è stata molto dibattuta negli ultimi tempi ai vertici del Governo e pure in Parlamento. Alla fine si è giunti ad una soluzione di compromesso, ovvero si è pensato di rivedere la tassazione solo al 10% e non uniformarsi a quanto già accade da tempo in altri paesi europei dove gli stessi prodotti hanno un’imposta media tra il 4% e il 5%. La scelta meno coraggiosa del previsto è presto spiegata: già la riduzione al 10% costerà circa 212 milioni di euro allo Stato italiano, quella ideale al 5% avrebbe pesato per 300 milioni sulle finanze.

Non c’è dubbio che ci sia da accogliere la prossima e quasi certa riduzione dell’IVA sugli assorbenti come passaggio positivo. Le donne che vedranno finalmente calmierati i prezzi di questi prodotti indispensabili, anche se non ancora definiti beni di prima necessità (e per questo non associati alla tassazione del solo 4%). Ad ogni modo può essere utile fare un rapido confronto con la situazione europea: dal lontano 2006 l’Irlanda e solo lo scorso anno poi il Regno Unito ha addirittura azzerato la tassazione sullo specifico prodotto. Esempi virtuosi sono anche la Francia dopo la corrispondente IVA è al 5,5 %, il Portogallo e i Paesi Bassi dove il valore p al 6% e infine la Germania dove lo stesso dato si attesta al 7%. Insomma, un po’ tutti i nostri vicini fanno molto meglio dell’Italia, magari andremo anche noi presto nella stessa direzione.