La riflessione di Ultimo sulla salute mentale: “Dolore e solitudine non devono essere innominabili”

"Oggi, soprattutto tra i miei coetanei, si tende a respingere il dolore ai margini di se stessi", le parole di Ultimo che riflette sull'importanza della salute mentale

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La riflessione di Ultimo sulla salute mentale raggiunge i social direttamente attraverso i suoi profili ufficiali. Il cantante ha già annunciato di avere in programma un nuovo album di inediti, Solo, in programma per il 22 ottobre, 17 tracce inedite che ha scritto di recente per raccontarsi.

In Solo troveremo tantissimo della vita di Ultimo, cantautore particolarmente riflessivo e attento ai concetti di serenità e felicità reale. Oggi sui social lascia parole toccanti ed importanti sulla salute mentale, spesso dimenticata a favore di quella fisica. Lascia poi una riflessione sul mondo che ci circonda e sul concetto del dire “sto bene” anche quando non è così.

I giovanissimo respingono il dolore e accettano una condizione di benessere che l’artista definisce “mediocre”.

La salute mentale è stata totalmente dimenticata, mettendo al primo posto solo quella fisica. Oggi, soprattutto tra i miei coetanei, si tende a respingere il dolore ai margini di se stessi, accettando una condizione di benessere mediocre, pur di dire “sto bene””, scrive Ultimo sulla salute mentale e spinge qualche coetaneo a riflettere sull’importanza di tutelare la mente, oltre che il corpo.

La riflessione di Ultimo volge uno sguardo anche alla necessità di approvazione, alla sovraesposizione alla quale tutti sembrano ambire, in un mondo che pone l’uno in lotta contro l’altro.

“E poi che palle questa continua concorrenza tra le persone, questa sovraprestazione a cui tutti ambiscono, questo volersi a tutti i costi superare sempre. Questi mental coach che vanno tanto di moda e che ti spronano, urlandoti sempre che devi essere il numero uno e devi correre, correre, correre. Ma per andare dove?, si interroga l’artista che, a conclusione del post, lascia alcuni versi – probabilmente – di una sua canzone.

“Perché questa necessità di mostrare solo le parti belle? Perché porgere solo il lato “meno ferito”? Si può anche dire di non sentirsi bene e il dolore e la solitudine NON DEVONO essere innominabili”, si chiede, invitando a condividere uno stato di malessere interiore, perché è normale anche non sentirsi bene.

“La rabbia che avevo vive tutta dentro questa mia canzone
la vita è un giro di giostra che inverte la direzione
poi il mondo è un posto sbagliato con le giuste intenzioni,
ma io sono quello che ho amato,
io sono le mie canzoni”